Vittorio Pavoncello – Vicino e lontano
Una selezione di opere esposte in anni passati in due mostre precedenti dell’artista romano: BLUE e REDSHIFT.
Comunicato stampa
Mercoledì 10 aprile alle ore 17, nello storico palazzo sede della Fondazione Marco Besso ETS in Largo di Torre Argentina 11 a Roma, per per la sezione Studio Aperto diretta da Lillo Bartoloni, si inaugura la mostra di Vittorio Pavoncello, Vicino e lontano, con una selezione di opere esposte in anni passati in due mostre precedenti dell’artista romano: BLUE e REDSHIFT.
Nella prima, BLUE, i quadri erano opere che avevano il blu come colore, disegno e dipinto, mentre REDSHIFT aveva il rosso come colore dominante.
Le due mostre non sono presentate alla Fondazione Besso nella loro integralità, hanno però qualche dipinto che non era stato esposto nelle precedenti.
“La particolarità dei due colori – chiarisce l’autore- risiede nel fatto che in astrofisica un corpo che si avvicina ad un osservatore emette una radiazione blue mentre un corpo che si allontana emette una radiazione rossa. Oggi, mi sembra che ci troviamo immersi in posizioni non più chiaramente definibili e ciò che ci è vicino ci appare lontano e ciò che è lontano ci sembra vicino. Oppure ciò che un tempo si era allontanato si sta avvicinando e ciò che si era avvicinato si sta allontanando. Questa sensazione la possiamo vivere quotidianamente in molte delle nostre esperienze, dai sentimenti, alla politica, alla precisa e precaria società tecnologica, alle forme di società, globali, liquide ma anche tribali”.
Unire le opere in una mostra rosso/blu, come Pavoncello ha fatto, pone quindi l’osservatore al centro di una strana percezione della realtà che combina il vicino e il lontano, l’avvicinarsi e l’allontanarsi, in una simultaneità che fa dell’osservatore un soggetto capace di trarre giudizi dall’osservazione della realtà…
Ivana d’Agostino dalla presentazione della mostra Blue:
“Eclettico e versatile, artista totale per vocazione, Vittorio Pavoncello incarna il prototipo dell’intellettuale proteiforme (...) Vittorio è infatti drammaturgo e attore, pittore e incisore, dotato di sottile ironia tra dadaismo e surrealismo per palati raffinati e per orecchie, e occhi, che sappiano ascoltare e vedere attentamente.”