Il Museo Novecento di Firenze inaugura nuove residenze per artisti e curatori contemporanei
Si inserisce in un più ampio progetto di rigenerazione della zona attorno al complesso delle Ex-Leopoldine (oggi sede del museo) la nuova iniziativa dell’istituzione fiorentina che nel 2024 compie 10 anni di attività
Sono Friedrich Andreoni, Lucia Cantò, Benedetta Fioravanti, Giovanna Repetto e la curatrice Benedetta Casini gli artisti – tutti nati tra il 1990 e il 1995 – selezionati per la prima edizione del programma di residenze del Museo Novecento di Firenze (a pochi passi da Santa Maria Novella) dal direttore dell’istituzione Sergio Risaliti e dalle curatrici Eva Francioli e Stefania Rispoli. In collaborazione con Manifattura Tabacchi – che ospita 5 atelier, uno per ogni partecipante, e la mostra di restituzione durante la Florence Art Week a ottobre – WONDERFUL! Art Research Program è l’unico programma di residenze in Italia ospitato da un museo: “il sistema dell’arte italiano fatica nel sostenere ricerca e sperimentazione, quindi offrire residenze e un aiuto tangibile alle nuove generazioni di artisti e di curatori rappresenta un ulteriore successo nella politica culturale cittadina. Questa è la vera Firenze rinascimentale, quella che dimostra nei fatti di essere ancora laboratorio e casa delle avanguardie e non vetrina e palcoscenico di passaggio”, dichiara Risaliti.
Il Museo Novecento di Firenze e il nuovo programma di residenze
Nasce con l’obiettivo di realizzare una piccola cittadella dell’arte il programma di residenze dell’istituzione fiorentina (che nel 2024 compie 10 anni), dando la possibilità agli artisti e alla curatrice selezionati di risiedere per 6 mesi (da aprile a settembre) negli spazi delle Ex-Leopoldine (oggi sede del museo) e di partecipare a una serie di incontri e attività per approfondire il territorio e il suo patrimonio artistico e manifatturiero. Ma non solo, il progetto rientra in una più ampia azione di rigenerazione della zona attorno al Museo Novecento, attraverso il sostegno e la promozione delle ricerche più emergenti del panorama contemporaneo. Studio visit, lectio, workshop, oltre a incontri con architetti, curatori, galleristi, artisti, designer, restauratori, studiosi e altri operatori del sistema faranno parte della programmazione della prima edizione, anche grazie al supporto della filantropa di origini fiorentine Maria Manetti Shrem: “questo programma, di cui sono fieramente ‘catalyst’, include anche l’ospitalità di due studenti laureati in arte all’Università di UC Davis della California. Spero che la collaborazione tra il Museo e UC Davis si sviluppi ulteriormente. Creare ponti interculturali e di business, nello specifico tra Italia e America, Toscana e California, Firenze e Baia di San Francisco è per me una missione”.
Caterina Angelucci
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