Una grande scultura di Richard Serra è stata abbandonata in un cortile fuori Parigi
Arrivata nella capitale francese negli anni Ottanta, Clara-Clara è stata più volte spostata per le proteste dei cittadini. E ora fa la polvere fuori da un vecchio impianto industriale in periferia
Era l’autunno del 1983, quando la città di Parigi si svegliò con una monumentale installazione di Richard Serra in pieno centro cittadino. L’opera Clara-Clara (un omaggio alla moglie dell’artista) era stata commissionata a Serra, da poco scomparso, per una retrospettiva al Centre Pompidou, ma ritenuta troppo pesante per il museo (ben 210 tonnellate) era stata posta nel mezzo dei Giardini delle Tuileries, tra il museo Jeu de Paume e l’Orangerie. Le due fasce d’acciaio (sistemate a poca distanza una dall’altra) si inserivano tra le aiuole, creando un originale scorcio dell’Obelisco di Luxor e dell’Arco di Trionfo. Come già in altre occasioni, però, l’opera di Serra non piacque ai locali, e i parigini cominciarono a far girare petizioni per la rimozione. Così l’opera è stata tolta e dopo un lungo viaggio – tracciato dalla professoressa della Columbia Michelle Young e ricostruito sulla rivista Hyperallergic – è finita sul retro di un impianto idrico a Ivry-sur-Seine, una città industriale a sud-est della capitale francese.
Il lungo viaggio dell’opera Clara-Clara di Richard Serra
Facciamo un passo indietro. Viste le crescenti insoddisfazioni, nel 1985 la Città acquistò l’opera e la trasferì nel piccolo Parc de Choisy, tredicesimo arrondissement. Qui venne colonizzata dagli street e urban artist, che la ricoprirono di tag e graffiti, e di lì a poco divenne un rifugio per le persone senzatetto. E giù di proteste: nel 1990 il comune la sposta ancora, rimettendola in deposito. Dopo una denuncia dell’artista, l’allora presidente del Louvre Henri Loyrette spinse per far rimettere Clara-Clara alle Tuileries, cosa che avvenne nel 2008, e proprio nella sua location originale (in occasione di Monumenta). Il rapporto tra la Francia e l’artista sembrava ricucito – qualche anno dopo a Serra è stata conferita la Legione d’Onore –, non fosse che con la reinstallazione si diffuse la moda di imprimere manate e pedate sporche di polvere sui lati della scultura.
Un triste destino per la scultura Clara-Clara di Richard Serra
Il dibattito si è riacceso poco dopo la nuova installazione, già nel 2008. Mentre gli addetti ai lavori sostenevano che l’opera dovesse restare nei giardini in pianta stabile, l’opinione pubblica continuava a orbitare intorno all’idea che un’opera contemporanea così d’impatto stesse alterando in modo irreparabile lo spirito di uno dei luoghi più classici e amati della città. Nel 2009 la scultura è stata quindi smontata ancora, e nel 2010 è finita nel cortile di un ex impianto di trattamento delle acque a Ivry-sur-Seine, convertito in deposito d’arte e sede di restauro gestita dal Fonds Municipaux d’Art Contemporain, che cura la collezione parigina (con oltre 23mila opere) e l’Atelier d’Ivry. E qui, oltre dieci anni dopo, è rimasta: dalle immagini satellitari di Google Earth datate al 2023 si può vedere come sia stata a lungo esposta alle intemperie, smontata e appoggiata proprio accanto a un cassonetto. Che la scomparsa di Serra e le Olimpiadi in arrivo possano segnare il momento di darle una (dignitosa) destinazione finale?
Giulia Giaume
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