Anna Tusa / DiSegni

Informazioni Evento

Luogo
FON ART GALLERY
Via Antonello da Messina 45, Aci Castello, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Le mostre Anna Tusa. L’invito e DiSegni sono aperte tutti i giorni dalle ore 9 alle 21.

Vernissage
29/04/2024
Artisti
Anna Tusa
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS presenta negli spazi di fON Art Gallery di Aci Castello (Catania) due progetti espositivi: L’invito, la mostra personale della fotografa Anna Tusa (Catania, 1980) e la collettiva Di|Segni.

Comunicato stampa

Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS presenta negli spazi di fON Art Gallery di Aci Castello (Catania) due progetti espositivi: L’invito, la mostra personale della fotografa Anna Tusa (Catania, 1980) e la collettiva Di|Segni con opere di Alfredo Pirri, Mimmo Rotella, Carol Rama, Antonio Marras, MOMO, Carmelo Bongiorno, Michael Christopher Brown, Lalla Lussu, Massimo Siragusa, Phil Stern, Michele Spadaro.

La mostra personale di Anna Tusa
La mostra espone un nuovo lavoro dell’artista etnea, una serie di nove fotografie, incentrate su un luogo da cui partire, un luogo in cui ritornare. Una casa sulla collina, tra i campi, resta sospesa in un lento divenire dopo una partenza. Entrando, scorgendone gli interni, l’idea che non sia stata abbandonata.
Quella piccola dimora continua a vivere, portando su di sé i segni del tempo, vissuto qualche volta tra fatica e speranza, tra spazi sconfinati di chi va e le stanze abitate di chi resta. Nei preparativi di una colazione, nei piccoli gesti di ogni giorno, qualcosa irrompe con la sua vivacità: il rosso dei papaveri. È la stagione primaverile l’auspicio, il possibile tempo del ritorno. In un’ultima inquadratura, la casa in controcampo, tra i prati scarlatti, chiude circolarmente la sequenza, come nello sguardo di chi, tra realtà e sogno, può farvi ritorno.
«Non chiamatele semplicemente fotografie. Poesia è la prima parola che mi rimanda all’arte di Anna Tusa: un pensiero, o piuttosto una visione, che supera la barriera dell’immagine e colpisce i nervi scoperti di ciascuno di noi, ci disarma e ci mette davanti alle nostre fragilità, specchio in frantumi che riflette le nostre multiple immagini. Accompagnarla in questi anni nel suo percorso, credere nel suo “amore illeso nonostante”, è per me un punto di arrivo naturale di un viaggio che solo lei può scegliere di condividere. Sono esseri rari come Anna che contribuiscono a far ardere il fuoco della Fondazione», afferma Ornella Laneri, Presidente di Fondazione Oelle Mediterraneo Antico ETS.
Inserita nell’edizione 2024 del focus di exibart “222 artisti emergenti su cui investire” a cura di Cesare Biasini Selvaggi, Anna Tusa ha saputo costruire negli ultimi anni un solido curriculum lavorativo. Laurea in Lettere Moderne, presso Università degli studi di Catania, biennio specialistico in Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, ha all’attivo la partecipazione a mostre fotografiche collettive, concorsi nazionali e varie pubblicazioni. Nel 2022 espone la personale Nebulose presso la fON Art Gallery della Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS.

La mostra collettiva Di|Segni
La mostra Di|Segni conduce il visitatore nell'esplorazione del concetto di "segno" nelle sue diverse forme e significati, restituendo un'esperienza coinvolgente e multisensoriale. Di|Segni, a cura di Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS, è una collettiva coinvolgente e contemplativa che invita a riflettere sulle tracce che plasmano la nostra esperienza del mondo, offrendo una visione stimolante del potere dei segni nell'arte e nella vita quotidiana.
Attraverso una ricca esposizione di opere di Alfredo Pirri, Mimmo Rotella, Carol Rama, Antonio Marras, MOMO, Carmelo Bongiorno, Michael Christopher Brown, Lalla Lussu, Massimo Siragusa, Phil Stern, Michele Spadaro, il percorso espositivo stimola riflessioni profonde e dense di significato sull’importanza che ogni “traccia” lascia nella nostra percezione della realtà e della natura umana. Oltre a essere un elemento visivo tangibile, il segno si rivela così come un’impronta, un solco indelebile del passaggio del tempo, delle emozioni e delle esperienze fondamentali per lo sviluppo dell’identità. L’esperienza di sé come soggetto vitale e creativo.
Il lavoro di Alfredo Pirri, Ombra su ombra (1992) indaga il rapporto con le origini, il rapporto con l’ombra che sottolinea un percorso in cui il legame stretto con l’ombra sembra essere il principio essenziale del suo lavoro. Infatti spesso, nelle sue opere, le ombre colorate che si espandono sulle pareti, quasi a voler cogliere per intero l’ambiente circostante, appaiono “diretta emanazione” delle forme che le hanno generate piuttosto che il solo risultato del frapporsi di un corpo opaco fra la fonte luminosa e la parete/schermo.
MOMO, in mostra con What happens while you are making other plans, è un artista americano che ha iniziato il suo lavoro sperimentale all'aperto alla fine degli anni '90, con strumenti fatti in casa e spazio pubblico preso in prestito. Dieci anni di progetti liberi, incentrati su tecniche murarie adattate, strategie basate sul collage, codici informatici e serialità, costituiscono la base del suo linguaggio visivo. Questo linguaggio trova la sua espressione nella pittura, sui muri commissionati e nel lavoro in studio dal 2009 ad oggi.
Le opere di Carmelo Bongiorno e di Michael Christopher Brown conducono il visitatore attraverso tratti emotivi, dove le tracce del tempo si enunciano in forme uniche, diventando esse stesse medium di beltà e interiorità espressiva.
Lalla Lussu offre una prospettiva sul potere dei segni nell'arte contemporanea, evidenziando come il colore possa trasformare e arricchire il nostro modo di percepire e interpretare il mondo che ci circonda. Il colore che prende forma nel suo espandersi diventando segno. Si tratta di un ulteriore livello di riflessione e contemplazione sul tema dei segni e delle tracce, che ne rafforza il senso.
L’immagine di Massimo Siragusa documenta le tracce lasciate dall'uomo nel manufatto colmo di storia. Segni di memoria riletti in una visione artistica contemporanea in cui traspare forte la tragica entità degli eventi.
Le fotografie di Phil Stern restituiscono momenti che hanno lasciato segni nell’anima della gente. Tracce di guerra che si contrappongono a un paesaggio senza tempo, in cui l’uomo è il protagonista. Orme incancellabili della nostra storia, arricchite dall'installazione sonora di Michele Spadaro che permette di immergersi nel contesto dei luoghi immortalati.
Michele Spadaro presenta Locum materiae sanam / Acustemologia dell’Etna (2021). I Paesaggi Sonori, proprio come quelli figurati, non esistono esclusivamente in quanto esterni fisici che circondano l’attività umana, essi sono bensì percepiti e interpretati dall’uomo che attraverso essi deriva il propio posto nel mondo. L’acustemologia, unione dei termini “acustica” ed “epistemologia”, è una teoria usata per investigare simultaneamente il luogo del suono, e il suono del luogo, ponendo il suono come strumento di conoscenza. Locum materiae sanam è un’opera sonora che utilizza tale approccio per investigare i luoghi, e gli elementi, dei passaggi dell’Etna. Questo lavoro, della durata di 3:00 minuti, è stato prodotto utilizzando tecnologia audio 3D, con l’obbiettivo d’immergere l’ascoltatore in un percorso sonoro verso il climax dell’eruzione vulcanica, in una narrazione tra realtà e metafisica del vulcano.