Angelica Kauffmann, l’eroina della pittura femminile in mostra a Londra
Nel Settecento, i ritratti della pittrice svizzera Angelika Kauffmann hanno incontrato i favori delle alte sfere europee. Oggi il suo talento è celebrato con una retrospettiva alla Royal Academy di Londra, da lei co-fondata
L’artista svizzera Angelica Kauffmann (Coira, 1741 – Roma, 1807) fu la prima donna a sfidare il monopolio maschile degli Accademici sulla pittura storica e contro l’estetica d’immaginazione erotica: le sue opere divagano tra tendenze classicheggianti e neoclassiche dando nuova legittimazione sociale al genere femminile. Oggi è protagonista di un’importante mostra alla Royal Academy di Londra.
La storia di Angelica Kauffmann
Figlia di un pittore ecclesiastico, viaggia spesso in Italia (Firenze, Napoli, Roma), trae ispirazione dalla pittura classica e rinascimentale agli Uffizi e, contro tendenza, crea un mix inebriante di soggetti, raffigura persone influenti enfatizzando le protagoniste femminili e deviando il genere del racconto storico.
Giunta a Londra nel 1765, frequenta circuiti culturali e aristocratici e, supportando in maniera delicata la differenziazione dei sessi, rende i suoi ritratti (uomini, donne o gruppi famigliari) molto apprezzati. Eccellere nella sua professione a Londra, ambiente storicamente maschile, è mansione di non poco conto. Donna colta e stimata, porta avanti il nuovo ruolo sociale delle donne e diventa membro fondatore della Royal Academy of Arts, unica di due sole artiste (1768).
La ritrattistica dell’artista Angelica Kauffmann
Nel ritrarre l’amico, nonché teorico del Neoclassicismo, Johann Joachim Winckelmann, Kaufmann lo mostra pensieroso alla scrivania, in abbigliamento casual con lo sguardo rivolto altrove. Il ritratto che la rese nota in Inghilterra fu però quello dell’attore e drammaturgo David Garrick, raffigurato in una posa insolita, seduto e rivolto verso lo spettatore in maniera cordiale.
Nella maturità passa dal ritrattismo immobile, perorato dalla regina Carolina d’Asburgo Lorena che la voleva come ritrattista di corte (Portrait of the Royal Family of Naples, 1783), al ritratto che fissa un solo movimento nell’aurea mistica di un tempo surreale (Christ and the Samaritan Women, 1796), fatta di abiti e oggetti comuni e sguardi svampiti, incorniciati da elementi neoclassici e donne che si appropriano di una nuova ideologia femminile.
La femminilità nelle opere di Angelica Kauffmann
Nella mostra a lei dedicata, la Royal Academy dà respiro a ritratti autorevoli, a personaggi femminili e a dipinti autoreferenziali. Ritraendo personaggi illustri, Kauffmann plasma la sua reputazione di pittrice accettata nelle alte sfere e nel contempo, astrae donne celestiali contornate da elementi classici e neoclassici, con corone fiorite in testa, che le fanno apparire candide nella loro femminilità fatta di abiti drappeggiati che non definiscono le forme. I visi delicati e gli sguardi sognanti rendono dame altere donne della classe borghese che dialogano tra loro, lambiscono putti, fiori o ornamenti, anticipando la tendenza della Francia rivoluzionaria.
Cristina Zappa
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