Scultura e sound art si fondono in una live performance in uno spazio polifunzionale ad Alba
Dopo essersi esibiti a Modena, Firenze e Livorno, il duo artistico composto da Milena Berta e Alessandro Pedretti presenta “molom” da Corso Torino 18. Un'esperienza multisensoriale che unisce arti visive e sound art in un live set
Nato per volontà della famiglia Girello, Corso Torino 18 Professional Workshop ad Alba (in provincia di Cuneo) è uno spazio polifunzionale che intende mettere in comunicazione realtà imprenditoriali differenti, adibendo alcuni ambienti a mostre ed eventi culturali. Ed è qui che il prossimo 11 maggio si terrà la performance molom, acronimo di “musica legata all’osservazione del movimento”, ideata dal duo artistico bresciano composto da Milena Berta (scultrice) e Alessandro Pedretti (sound designer). Il progetto unisce la maestria delle arti plastiche con quella della sound art in venti minuti di live set, durante i quali i suoni prodotti dalla pietra lavorata a suon di scalpelli e martelli vengono campionati in tempo reale e riprodotti attraverso effetti audio e processi di produzione musicale (digitali e analogici), creando micro-loop sonori ipnotici.
La live performance “molom” ad Alba. Parola al duo artistico Berta – Pedretti
“molom rappresenta la naturale fusione delle nostre professioni artistiche, incanalando l’esperienza di Milena nell’ambito delle arti visive, con un particolare focus sulle arti plastiche, e quella di Alessandro nel mondo del sound design”, spiegano ad Artribune Milena Berta e Alessandro Pedretti. “La nostra collaborazione ha trovato il suo culmine nel progetto ‘La memoria delle pietre’, finalista al Compasso d’Oro 2024, attraverso il quale abbiamo approfondito il connubio tra materia e suono realizzando installazioni ambientali permanenti immerse nella suggestiva Valle Camonica, in provincia di Brescia. Da questa esperienza è nata molom, un’esperienza live in cui i gesti di scultura si fondono con i suoni da essa generati e manipolati in tempo reale. Il processo creativo viene esaltato, offrendo uno sguardo approfondito sulle fasi di realizzazione dell’opera”. Un progetto itinerante e che attinge dai territori in cui viene presentato, come ad esempio l’utilizzo di un blocco di pietra maltese durante il set in occasione del festival Sustain Delay svoltosi lo scorso febbraio, e in collaborazione con Malta Society of Arts.
“Molom”: tra residenze artistiche e progetti in giro per l’Italia
“Il nostro progetto performativo verrà presentato in una varietà di contesti, che includono cave di pietra abbandonate, studi coworking, gallerie d’arte, ville, castelli e altri spazi ibridi”, concludono gli artisti. “Inoltre quest’anno parteciperemo a tre residenze d’artista, una di queste a Faial, nelle isole Azzorre dove lavoreremo a stretto contatto con la pietra vulcanica per un’evoluzione del progetto. Siamo entusiasti della positiva accoglienza riservata alla nostra proposta e prevediamo ulteriori sviluppi nei prossimi anni. ‘Frammenti di una matrice pronta a esplodere’ costituisce soltanto il primo capitolo di questa avventura creativa”.
Valentina Muzi
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