In mostra undici opere d’arte che esplorano il rapporto tra natura, materia e invisibilità.
Comunicato stampa
Dal 14 maggio il marchio di design Gaggenau riapre il suo spazio a Milano per ospitare la mostra "Circuiti di Senso" di Tamara Repetto, curata dal direttore artistico di Cramum. Sabino Maria Frassà. Fino al 18 luglio saranno esposte undici opere d'arte che esplorano il rapporto tra natura, materia e invisibilità. Il tema centrale è l'olfatto unito all'invisibilità, protagonista di un percorso artistico-esperienziale unico. Repetto ha trasformato il profumo in opera d'arte, combinando l'olfatto con la materia per creare un'arte multisensoriale e immersiva. La sua arte attiva un processo che ci aiuta a esplorare la nostra interiorità più profonda e a comprendere l'essenza che ci avvicina agli altri.
"Come posso conservare e ripetere un profumo che per definizione non ha forma?" Si interroga il curatore della mostra Sabino Maria Frassà che continua spiegando che "Tamara Repetto ha lavorato su tale limite, rendendolo parte stessa della sua ricerca artistica. La sua arte non risiede tanto nel manufatto quanto nell'esperienza - soggettiva - da esso generata in ciascun percipiente. Ciò che vediamo e che conserviamo nel tempo è una reliquia, la testimonianza di un vissuto unico che è ormai passato e non può più essere replicato. Nel comporle, come nell'antichità, l'artista interviene con una propria visione di bellezza e integrazione sensoriale, per cui l'olfatto diventa il collante di un'infinita esperienza interiore".
Come Gaggenau, l'artista celebra la bellezza in tutte le sue forme, mettendo in discussione l'approccio razionale alla conoscenza. Le sue opere sfidano l'equilibrio tradizionale e generano nuovi "circuiti di senso" in cui il significato si mescola in infinite possibilità. Repetto non si pone come profeta illuminato, ma invita gli spettatori a percepire l'invisibilità che le sue opere aiutano a comprendere. La vita autentica è al centro dell'approccio di Repetto e Gaggenau. Vivere la realtà con tutti i sensi diventa il mezzo per indagare chi siamo veramente. L'artista stimola esperienze che esplorano il rapporto tra essere e apparire, concentrandosi sull'equilibrio tra vista e olfatto. La mostra si propone di promuovere un nuovo approccio "olistico" alla vita, dove conta più il saper vivere autenticamente che il possesso materiale.