È morto Paolo De Grandis, il curatore che diede inizio alla Biennale di Venezia diffusa
Lottava contro un tumore lo storico e curatore veneziano che è morto a 67 anni nella notte del 12 maggio. Una vita dedicata all'arte e alla curatela, oltre alla sua società PDG Arte Communications che gestisce spazi e location per mostre ed eventi nella Laguna
Nato a Venezia il 4 luglio 1957, Paolo De Grandis si è contraddistinto per la sua attività di curatore annoverando oltre 150 mostre con artisti di calibro internazionale, ospitati in spazi non convenzionali della Laguna e dando vita alla concezione di Biennale diffusa. Una vita dedicata all’arte che si è fermata a 67 anni in seguito di un tumore contro il quale De Grandis combatteva da tempo. Oltre ai suoi numerosi progetti espositivi – portati anche fuori dai confini veneziani –, lo storico e curatore d’arte lascia in eredità la PDG Arte Communications, la società fondata nei primi anni Novanta che, ad oggi, gestisce diversi spazi espositivi a Venezia e fornisce location per mostre ed eventi.
Paolo De Grandis: la carriera e le mostre
Dopo aver condotto gli studi a Venezia, negli anni Settanta Paolo De Grandis si trasferì negli Stati Uniti dove nacque l’interesse per la curatela. Una passione che prese forma grazie all’incontro con Silvia Kennedy – si legge su Corriere del Veneto – che lo incoraggiò a seguire e grazie alla quale, nel 1984, curò la mostra Quartetto, in occasione della 41a Biennale di Venezia, e ospitata negli spazi della Scuola Grande S. Giovanni Evangelista. Il progetto riuniva importanti opere di Joseph Beuys, Enzo Cucchi, Bruce Nauman e Luciano Fabro, e vedeva la co curatela di Achille Bonito Oliva, Alanna Heiss e Kasper Konig, e venne considerata la prima collaterale dell’Esposizione Internazionale d’Arte del 1984. Negli anni Ottanta, De Grandis ha avuto anche l’opportunità di collaborare con Germano Celant organizzando la mostra incentrata sull’Arte Povera al MoMa, allora gestito da Alanna Heiss. Successivamente, negli anni Novanta, il curatore veneziano iniziò a gestire gli eventi espositivi dei padiglioni collaterali della Biennale, rivestendo successivamente il ruolo di curatore, commissario e coordinatore. Nel 1997, invece, De Grandis diede vita a OPEN, una mostra internazionale di sculture e installazioni presentata in occasione della Mostra del Cinema di Venezia, riunendo nel corso degli anni le opere di diversi artisti, tra cui spiccano: Yoko Ono, Emilio Vedova, Richard Long, Mimmo Rotella, Beverly Pepper, Carl Andre, Fabrizio Plessi e molti altri ancora
Paolo De Grandis e la PDG Arte Communications
Basandosi sul concetto che l’arte dovesse abitare spazi non necessariamente convenzionali e conformi ai canoni prestabiliti, Palo De Grandis fondò nei primi anni Novanta la PDG Arte Communications, la società che riuniva e gestiva diversi spazi diffusi per la Laguna. Una società che ha collaborato sin da subito con la Biennale, organizzando ben 132 mostre (di cui 59 partecipazioni nazionali e 73 eventi collaterali) presentando la prima partecipazione di paesi quali: Andorra, Costa d’Avorio, Gabon, Jamaica, Marocco, Principato di Monaco, Estonia, Lettonia, Ucraina, Singapore, Ecuador; e le partecipazioni collaterali di Taiwan, Hong Kong, Macao e US Virgin Island. Diretta da Carlotta Scarpa, la PDG Arte Communications ancora oggi offre servizi per l’organizzazione di mostre d’arte in termini di curatela, organizzazione e coordinamento.
Paolo De Grandis e le mostre a Roma
Dal 2016 prende forma il format From La Biennale di Venezia & OPEN to Rome. International Perspectives, un progetto ideato e curato da Paolo De Grandis, Claudio Crescentini e Carlotta Scarpa (Direttrice di PDG Arte Communications), dedicato alla presentazione di alcune installazioni internazionali provenienti dalla Biennale di Venezia e di OPEN – ricomposte e rimodellate site-specific – negli spazi dei musei di Roma. Tra questi ricordiamo l’opera riallestita di Marìa Verònica Leòn Veintemilla (Ecuador, 1971) negli spazi del MACRO nel 2016, e Liv Chevalier (Pechino, 1961) ospitata al Mattatoio nel 2017.
Valentina Muzi
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