Lady Oscar compie 45 anni: una mostra a Milano celebra l’affascinante eroina
Lo storico anime “Lady Oscar” compie 45 anni. Per festeggiare questo traguardo il Museo del Fumetto dedica una mostra alla celeberrima comandante. Tra le peculiarità del progetto anche il focus su una “Lady Oscar milanese” che fece carriera nell’esercito austriaco fingendosi uomo
È il 10 ottobre del 1979, quando la televisione giapponese manda in onda la prima puntata di un cartone animato che avrebbe segnato l’immaginario di tre generazioni, non soltanto all’interno dei confini nipponici. Si tratta della versione animata di un manga di grande successo, scritto e disegnato da Riyoko Ikeda e pubblicato dalla casa editrice Shūeisha a partire dal 1972.
Dopo essere rimasta affascinata dalla biografia di Maria Antonietta dello scrittore austriaco Stefan Zweig, Ikeda decide di dedicare alla regina di Francia una storia a fumetti di cui fosse la protagonista, intitolata Versailles no bara, ossia Le rose di Versailles.
Da “Le rose di Versailles” a “Lady Oscar”
La trama assume però sviluppi differenti durante la lavorazione del manga: anche su invito degli editori, la scena viene infatti rubata dal personaggio di Oscar François de Jarjayes, comandante delle guardie reali, ragazza allevata come un uomo dal padre generale dopo la delusione di non aver avuto un figlio a cui far seguire la carriera militare. La bella Oscar – che tutti a corte sanno essere una donna ma a cui viene portato il rispetto che si deve a un ufficiale di rango – diventa dunque l’eroina al centro della narrazione, conquistando i lettori (e successivamente gli spettatori) con il suo impeto eroico, le sue convinzioni rivoluzionarie e le inevitabili ambiguità sessuali fornite dalla trama.
45 anni di Lady Oscar in mostra al Museo del Fumetto di Milano
In occasione dei quarantacinque anni dello storico anime giapponese, WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano dedica alla serie una speciale rassegna, ripercorrendo tappa per tappa la romantica vicenda dei protagonisti in un intreccio tra realtà storica e finzione. Curata da Yamato Video, Enrico Ercole, Angelo Capozzi e Luca Bertuzzi, con il contributo del Lady Oscar Italian Fan Club e di tantissimi collezionisti che hanno messo a disposizione i loro tesori, la rassegna – dal titolo 1979-2024. Lady Oscar – aprirà i battenti il prossimo 25 maggio, promettendo di raccogliere e raccontare l’intero universo creato intorno all’affascinante comandante dai capelli dorati. Peculiarità del progetto espositivo (aperto al pubblico fino al 15 settembre) è la sovrapposizione di eventi realmente accaduti e altri fittizi: grazie a una serie di pannelli esplicativi sarà infatti possibile ripercorrere la storia dell’anime confrontandola in parallelo con i veri accadimenti a partire dal 1755, anno di nascita di Oscar e della regina Maria Antonietta, fino al 1793, anno in cui la sovrana viene ghigliottinata nel corso dell’ultima, commovente, puntata.
Oggetti d’epoca e tavole originali nella mostra “1979-2024. Lady Oscar”
A catturate l’attenzione del pubblico saranno i numerosi cimeli relativi all’iconica comandante delle guardie reali. Tra questi l’importante collezione di cel originali (ovvero gli acetati su cui venivano disegnati i personaggi nelle varie pose e sovrapposti agli sfondi), le bambole di Ceppi Ratti uscite all’epoca della trasmissione italiana della serie (il cartone venne trasmesso per la prima volta su Italia Uno l’1 marzo 1982), memorabilia provenienti dal Giappone, poster e album di figurine d’epoca. Di sicuro interesse saranno inoltre gli approfondimenti e i focus a carattere storico, come quello sulla moda ai tempi di Maria Antonietta, con una selezione di abiti, parrucche e riproduzioni di gioielli di fine Settecento (celebre la collana che espose la regina alla calunnia del popolo dando il via a una campagna diffamatoria che portò alla rivolta sociale).
Francesca Scannagatta, ovvero la “Lady Oscar milanese”
Infine, un capitolo speciale del percorso espositivo sarà dedicato alla storia di Francesca Scannagatta, una ragazza milanese nata nel 1776 che, fingendosi uomo, per volontà del padre partì militare facendo carriera nell’esercito austriaco con il nome di Francesco; un curioso parallelismo, voluto dai curatori per gettare luce su quella che a tutti gli effetti possiamo definire la “Lady Oscar milanese”.
Alex Urso
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