La mostra è dedicata al tema del dualismo e del doppio, nel rapporto bifronte, fisico e simbolico, di dialettica e contrapposizione.
Comunicato stampa
Apre il 15 maggio la mostra Giano-Culsans: il doppio e l’ispirazione etrusca di Gino Severini. La mostra è dedicata al tema del dualismo e del doppio, nel rapporto bifronte, fisico e simbolico, di dialettica e contrapposizione. I protagonisti sono due bronzetti etruschi del III sec. a. C., a loro volta a confronto con due sculture di Gino Severini: il doppio nel doppio. La mostra, allestita nello Spazio Bianco, prende spunto dall’interesse di Gino Severini (1883-1966) per il mondo etrusco, e più in generale per l’archeologia della sua terra d’origine, e dal suo legame con Cortona, sua città natale. Assiduo frequentatore del Museo dell’Accademia Etrusca, nelle sue opere si è spesso ispirato ai reperti conservati nel museo, a cui ha poi donato alcune delle sue opere più significative.
Al piano ipogeo prosegue Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi con oltre 80 reperti, tra inediti e capolavori, che sono l'espressione di un'attività manifatturiera di una tra le più dinamiche città etrusche. Accanto le opere di Giuseppe Penone che plasma la materia-tempo con le proprie mani, in un antico gesto che diventa esso stesso scultura contemporanea.
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