Silvia De Marchi / Sonia Scaccabarozzi – Legami di carta
Spazio Blue Train e The Kitchen art gallery, due spazi di Milano in zona Gorla – Naviglio Martesana, tornano in duo per presentare LEGÀMI DI CARTA, bipersonale di Silvia De Marchi e Sonia Scaccabarozzi, a cura di Silvia Franceschi e Serena Giorgi.
Comunicato stampa
Spazio Blue Train e The Kitchen art gallery, due spazi di Milano in zona Gorla - Naviglio Martesana, tornano in duo per presentare dal 15 maggio al 18 giugno 2024 LEGÀMI DI CARTA, bipersonale di Silvia De Marchi e Sonia Scaccabarozzi, a cura di Silvia Franceschi e Serena Giorgi.
Attraverso le opere in carta di Silvia de Marchi e Sonia Scaccabarozzi si compie un viaggio tra spazio e tempo, tra sfumature monocromatiche e policromie, tra piccole e grandi dimensioni, rispetto per la memoria e curioso sguardo al futuro. Nelle evidenti differenze di tecnica e poetica le due artiste hanno un’importante matrice comune: l’amore per la materia, in particolare per la carta, materiale solo apparentemente fragile e meravigliosamente evocativo.
Silvia De Marchi, nella sua arte, porta con sé la formazione di restauratrice di affreschi, materiali lapidei e dipinti: interessata al divenire delle opere nel tempo, al loro naturale degrado. Mantiene un attento sguardo al passato per poi trasfonderlo in opere profondamente contemporanee. Il suo lavoro affonda le radici nell’antica arte calligrafica cinese. Partendo dalla pittura, l’artista approda a una tridimensionalità materica dalle forme geometriche regolari. Le sue opere, pulsanti di vita, invitano alla paziente meditazione, ma anche a una piacevole percezione sensoriale, suscitando un irrefrenabile desiderio di toccarle, perfino annusarle. Ponendosi in ascolto di fronte ad esse, si può sentire il fruscio della vita che scorre. In Sonia Scaccabarozzi a sommarsi sono, invece, tra le altre, la veste di artista e di grafica, ambito quest’ultimo in cui l’artista brianzola ha lavorato per anni. Ma è nella dimensione scultorea che Sonia Scaccabarozzi sembra aver trovato la sua. È qui che l’artista può avventurarsi nella sperimentazione dei diversi materiali, prediligendo da ultimo la carta, Dalla sua fucina fuoriescono strutture caratterizzate da particolarità delle forme e vivacità dei colori. Strutture che paiono sfidare le leggi della fisica come le architetture futuristiche di Inception, film visionario di Christopher Nolan. “Architetture psichiche”, “Paesaggi pieghevoli”, come li ha definiti il critico d’arte e saggista Vittorio Raschetti, superfici non superficiali sui quali la luce fluttua, mutando al variare del proprio angolo visuale. E così, nonostante le differenze nei loro approcci e tecniche, attraverso un uso attento e rispettoso della carta, entrambe le artiste trasformano un materiale apparentemente comune in opere d'arte capaci di catturare l'immaginazione e toccare le corde più profonde. In mostra si assiste a un affascinante dialogo tra mondi diversi ma complementari, dove la carta diventa il mezzo attraverso cui esplorare alcune tra le infinite possibilità dell'arte. Legàmi di Carta rappresenta quindi un'opportunità per riflettere sulle connessioni tra passato e futuro, tradizione e innovazione, memoria e immaginazione. La mostra si dipana in due diversi spazi di Milano, intimi e pieni di fascino in zona Gorla - Naviglio Martesana. Due realtà, Spazio Blue Train e The Kitchen art gallery, che dal 2021 dialogano organizzando insieme mostre, laboratori ed eventi.
L’inaugurazione di martedì 14 comincerà alle ore 18.00 contemporaneamente nei due spazi. Gli spazi È inizio estate 2021 quando Silvia Franceschi, founder di Spazio Blue Train e Serena Giorgi di The Kitchen art gallery si incontrano fortuitamente per la prima volta dal corniciaio di zona dietro al Naviglio Martesana. La prima, avvocato di formazione da sempre appassionata d'arte, ha già organizzato e curato mostre, e, approfittando di una tregua della pandemia, sta organizzando una collettiva nel suo spazio privato sulla Martesana. L'artista Serena Giorgi ha da poco aperto The Kitchen art gallery, in pieno Covid, con la doppia missione di luogo del fare e per esporre arte. L'intesa tra le due è immediata. Da allora hanno sempre collaborato nell'organizzazione di mostre che intendono soprattutto come espressione del loro sentire e dei loro valori. |
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