Come mai una canzone diventa un tormentone? Un gruppo di artisti prova a rispondere
È stata presentata in Lussemburgo l’opera di Filippo Lilli e Donato Loforese (ovvero il duo Polisonum) che elaborando i dati raccolti investiga sui motivi musicali che non escono più dalla testa
Utilizza il suono come metodo investigativo per esplorare i processi e le metamorfosi della contemporaneità Polisonum, il duo composto da Filippo Lilli e Donato Loforese che con il progetto Superimposition è stato assegnatario dei fondi di Italian Council 2023. La restituzione, a cura di Francesca Ceccherini e Anastasia Chaguidouline, è visitabile – prima di entrare a far parte della collezione permanente del MAMbo di Bologna – presso il Cercle Cité in Lussemburgo fino al 30 giugno 2024, inaugurata lo scorso 27 aprile con una performance presentata nella Sala Grande della storica istituzione.
“Superimposition”. L’opera multidisciplinare del duo Polisonum
Tra drammaturgia scenica e performance sonora, l’opera di Filippo Lilli e Donato Loforese riflette sul concetto di earworm (letteralmente ‘verme musicale’), ossia un brano musicale orecchiabile o memorabile che ritorna continuamente nella testa di una persona anche quando non viene più riprodotto. Studiati dalla fine del XIX Secolo, sono riconducibili alla cultura di massa, dalla musica pop ai motivi delle pubblicità, dai videogiochi alle sigle televisive, e abitano i bar, i negozi, i centri commerciali, le palestre e gli aeroporti: “Riconoscere questi motivi è complesso a causa di un’educazione all’ascolto debole, se non assente”, raccontano gli artisti. Analizzando oltre 10mila tracce musicali, presenti nelle classifiche internazionali che vanno dal 2000 al 2022, secondo quantità e ripetitività dei motivi, Polisonum ha sovrapposto queste melodie con un software appositamente sviluppato.
“Superimposition”. L’opera di Polisonum tra moda e arti visive
L’opera si configura come un’esperienza performativa multidisciplinare evocando antichi rituali, grazie ai quali il pubblico diventa parte dell’opera stessa. I capi di abbigliamento dei performer (realizzati in collaborazione con il marchio MARIOS), grazie al sostegno tecnico-scientifico del Politecnico di Torino, possono rifrangere e assorbire la pressione sonora, trasformandosi in vere e proprie armature protettive per l’orecchio e il corpo.
Caterina Angelucci
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