Teodora Axente – The Soft Coating Suspended Between Vertical and Horizontal
Galleria Doris Ghetta presenta con grande entusiasmo la prima personale dell’artista Teodora Axente (nata nel 1984 a Sibiu, Romania) nella sua sede di Milano.
Comunicato stampa
Galleria Doris Ghetta presenta con grande entusiasmo la prima personale dell’artista Teodora Axente (nata nel 1984 a Sibiu, Romania) nella sua sede di Milano. L’inaugurazione in via Privata Ventura 6 è prevista per il giorno ..... maggio dalle ore 17 alle ore 20.
In "The Soft Coating Suspended Between Vertical and Horizontal" Axente esplora profondamente il lato duale dell'individuo e la sua notevole capacità di trasformarsi tramite un processo di introspezione. Attraverso le sue nuove opere pittoriche, l'artista mette in risalto la natura pluridimensionale dell'essere umano e la sua continua evoluzione.
Il tema della dualità uomo-animale è centrale nel lavoro di Axente, il quale rappresenta i due aspetti dell'individuo: da un lato, l'istintualità e la materialità, visibili nell'aspetto tangibile e concreto delle opere; dall'altro, la dimensione che narra la superiorità dell'uomo, caratterizzata da una scintilla divina che si orienta verso la crescita e la luce.
Un elemento fondamentale nella rappresentazione di questa dualità è il fenomeno della metamorfosi della farfalla, che attraversa diverse fasi, dalla larva al bozzolo fino alla sua trasformazione finale. Questo processo di cambiamento rappresenta il percorso evolutivo di ogni individuo, un viaggio interiore di crescita e trasformazione.
Axente si ispira ai testi evangelici o biblici, all'iconografia ortodossa-bizantina, alle vesti dei sacerdoti o dei vescovi, per dare vita alle sue opere e, attraverso l'uso di abiti e oggetti nelle opere, l’artista evidenzia il processo di trasformazione e metamorfosi dell'individuo, sottolineando la sua natura straordinaria e unica. La sua interpretazione dell'abbigliamento è intuitiva, lasciando che l'immaginazione crei nuove forme e interpretazioni del vestiario e del suo ruolo. Il mantello non è solo un copricapo del corpo umano, rappresenta il corpo stesso, indifeso e tributario di questo mondo materiale.
L'artista utilizza l'immaginario e il surrealismo come strumenti per esplorare le vite separate e particolari di ogni essere umano, riflettendo sulle esperienze interiori che rendono gli individui unici.
La mostra invita dunque a riflettere sulla propria dualità e sul processo di trasformazione interiore che caratterizza l'essere umano, offrendo una visione profonda e stimolante della complessità dell'esperienza umana.