A Genova i Rolli Days 2024 sul tema del paesaggio urbano. Guida a ville, palazzi e chiese
Dal 17 al 19 maggio 2024 arriva l’edizione primaverile della rassegna dedicata ai palazzi nobiliari genovesi patrimonio UNESCO. Ispirata quest’anno al paesaggio urbano, ecco come si declina il tema in alcuni luoghi simbolo della città
Genova dedica i Rolli Days di primavera al paesaggio urbano. Dal 17 al 19 maggio 2024, andrà in scena l’edizione primaverile di questa manifestazione culturale che, due volte all’anno (in primavera e in autunno) con l’aggiunta recente dell’inverno, apre gratuitamente al pubblico – tramite visita guidata su prenotazione – i 42 Palazzi dei Rolli di Genova, le dimore signorili appartenute alle più importanti famiglie della città quando Genova era una potenza finanziaria globale e che, da luglio 2006, sono iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Così, accanto ai palazzi nobiliari, saranno protagoniste le ville rinascimentali e i loro sontuosi giardini, che testimoniano la complessa evoluzione urbanistica della città. Come sempre, numerosi gli eventi collaterali: da il ciclo La Grande Opera in villa che prevede domenica 19 maggio a Palazzo della Meridiana La Tosca di Puccini, alla rassegna Mi prendo cura della mia città: tre giorni di apertura delle chiese del centro storico e degli istituti culturali, che in questi ultimi vent’anni anni hanno ricevuto i fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica per attività culturali e di restauro. Vediamo una selezione di ville, palazzi e chiese nel dettaglio.
Tra Pegli e Multedo si trova una villa dove la storia ha lasciato il passo alla modernità. È Villa Lomellini Rostan che con i suoi affreschi cinquecenteschi ospitava in origine il circolo culturale dell’Accademia degli Addormentati. Con il suo giardino – tra ‘700 e ‘800 uno dei più belli d’Europa – è oggi sede del Genoa Cricket and Football Club.
Via Ronchi, 67
Protagonista indiscusso di Villa Cattaneo Imperiale è l’affresco raffigurante il Ratto delle Sabine di Luca Cambiaso, un dipinto eccezionale che diventerà modello per molte decorazioni dei palazzi genovesi. Ma la villa ha una lunga storia: qui abitarono i Cattaneo della Volta, gli Imperiale e i Di Negro, e qui venne ospitato il re di Francia Luigi XII.
Via S. Fruttuoso, 70
Assoluta novità di questa edizione è Villa Sciallero Carbone sulle alture di Sestri Ponente, circondato da ampi terreni agricoli, delimitati a sud dalla sponda sinistra del torrente Cantarena, dal rio Maltempo a ovest e dalla stradina Pian di forno ad est, sino alla chiesa Santa Maria della Costa a nord: con i suoi affreschi di fine ‘500, è un esempio di struttura architettonica pre-alessiana (molti Rolli sono stati progettati da Galeazzo Alessi o sono ispirati alla tipologia proposta da Alessi).
Via Antonio Negro, 6
Il marchese Tobia Pallavicino, commerciante genovese in allume, fa realizzare, nella seconda metà del Cinquecento, uno dei palazzi più sfarzosi e affascinanti di Strada Nuova, oggi Sede della Camera di Commercio di Genova. Eppure, è l’emozione – tutta settecentesca – generata dagli sforzi congiunti del pittore Lorenzo de Ferrari e dell’intagliatore Diego Francesco Carlone, nel moltiplicare in decine di specchi gli eroici trascorsi d’Enea e dei Troiani in fuga dall’Anatolia, ad essere ancora oggi il cuore di questa dimora.
Via Garibaldi, 4
Il palazzo venne edificato da Gerolamo Grimaldi Oliva (1493-1557) che lo lasciò, poi, al figlio Battista. Questi ne completò la decorazione con interventi del Bergamasco, di Luca Cambiaso e di Lazzaro Calvi. Con l’apertura a fine 700 di Strada Nuovissima a collegamento con Strada Nuova venne rinnovata la facciata sud e creata l’attuale Piazza della Meridiana. Ad inizio 900 Mackenzie affittò il Palazzo ed incaricò Gino Coppedè di adeguarlo a sede dei propri uffici. Nel 2004 Palazzo Meridiana srl lo ha acquistato, finanziandone il restauro conservativo e riaprendolo nel 2010 con una nuova logica che abbina l’aspetto museale agli eventi, alla residenzialità e al commercio.
Salita di S. Francesco, 4
Sede delle facoltà umanistiche dell’Università degli Studi di Genova, Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi si trova nel centro storico cittadino ed è uno dei palazzi più belli della Strada dei Signori Balbi. Per la sua architettura e per il vasto ciclo di affreschi che ospita è uno dei monumenti più importanti del barocco genovese.
Via Balbi, 4
La prima cattedrale di Genova, luogo di sepoltura del vescovo San Siro, ha tre navate ricche di stucchi dorati, statue e dipinti che convergono sulla cupola e sugli affreschi del coro dove Giovan Battista Carlone dipinge il Miracolo di San Siro e il Basilisco. Collocata tra via Cairoli e via San Luca la Basilica colpisce per lo splendore delle sue decorazioni.
Via San Siro, 4
La perfezione della struttura architettata da Galeazzo Alessi è percepibile sia dall’alto che dall’interno. Dalle sculture del Puget ai dipinti del Guercino e di Carlo Maratta, la Basilica diviene un laboratorio per gli artisti genovesi e non solo, una fabbrica in movimento che per secoli si modifica arrivando fino ai giorni nostri in tutto il suo splendore.
Piazza di Carignano, 8
La chiesa è situata in una piazzetta del centro storico di Genova, raggiungibile solo attraverso stretti vicoli, ai piedi della collina di Castello, nell’area in cui si era sviluppato l’insediamento urbano in epoca romana. Costruita in epoca longobarda e dedicata in origine a san Damiano, vescovo di Pavia, che si adoperò per la conversione dei Longobardi al cattolicesimo, è in stile romanico. Alla prima costruzione dell’XI secolo appartengono il presbiterio e le absidi, mentre il resto dell’edificio risale alla ristrutturazione dei primi anni del ‘200.
Piazza San Cosimo
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Villa Lomellini Rostan Reggio
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Villa Cattaneo Imperiale di Terralba
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Villa Sciallero Carbone a Sestri Ponente
4 / 9
Palazzo Tobia Pallavicino
5 / 9
Palazzo Grimaldi della Meridiana
6 / 9
Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi (Senarega)
7 / 9
Basilica di San Siro
8 / 9
Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano
9 / 9
Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
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Claudia Giraud
Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…