Il festival del fumetto di Roma compie 10 anni. Intervista agli organizzatori

Celebrando il traguardo della sua decima edizione, dal 24 al 26 maggio torna a Roma “ARF! Festival”, la festa di chi ama, scrive, disegna e legge fumetti. Abbiamo intervistato gli organizzatori per ripercorrere questo primo decennio di attività

Sono passati dieci anni dalla prima edizione di ARF! Festival, la manifestazione dedicata al fumetto che dal 2015 porta il meglio della nona arte nella Capitale. Era, all’epoca, l’edizione “zero” di un piccolo evento indipendente: “Furono tre giorni di festa. Eravamo in tremila a guardarci negli occhi. Increduli e pieni di meraviglia per quello che avevamo costruito insieme”, raccontano gli organizzatori. Da quel maggio del 2015 ARF! – Festival di Storie, Segni & Disegni non ha smesso di crescere, diventando presto un appuntamento in grado di richiamare decine e decine di editori, centinaia di autrici e autori, migliaia di appassionati, uniti nel segno di quel meraviglioso linguaggio che è la narrazione per immagini.

Dopo aver esposto nel corso del primo decennio migliaia di tavole originali, prodotto numerose mostre in giro per l’Italia, ospitato lectio magistralis tenute da maestri assoluti come Milo ManaraTanino Liberatore, Jordi Bernet, Angelo Stano, Altan, Silvia Ziche e Lorenzo Mattotti, il festival si prepara a una nuova edizione. La decima, appunto, della sua storia.

Credit Hurricane
Credit Hurricane

La nuova edizione di “ARF! – Festival”

In programma dal 24 al 26 maggio alla Pelanda del Mattatoio e alla Città dell’Altra Economia di Roma, la rassegna (ideata e organizzata da Daniele “Gud” Bonomo, Paolo “Ottokin” Campana, Stefano “S3Keno” Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi) sarà una festa collettiva fatta di “storie, segni e disegni” – come recita lo slogan della manifestazione –, con la presenza di autori di spicco della scena internazionale: tra questi Baru, Rafael Albuquerque, Vittorio Giardino e LRNZ (tra le altre cose autore delle animazioni del nuovo film su Liberato).

Ospitato nel quartiere Testaccio, simbolo della creatività e del fermento artistico romano, il festival sarà come sempre suddiviso in sezioni, ognuna delle quali dedicata a uno specifico aspetto del folto programma: dall’Area Self interamente destinata all’editoria indipendente, all’Artist Alley per incontrare le eccellenze del panorama internazionale; dalla sezioneJob ARF!, il format di successo per l’incontro tra case editrici e aspiranti professionisti, all’Area Kids ricca di laboratori creativi tenuti da nomi di spicco dell’editoria per ragazzi. In occasione del decimo anniversario della manifestazione abbiamo intervistato gli organizzatori.

Il manifesto di ARF! Festival 2024
Il manifesto di ARF! Festival 2024

Intervista agli organizzatori di “ARF! – Festival”

Partiamo dall’inizio: com’è cominciata l’avventura di ARF! Quali erano le premesse del festival, in un periodo in cui la scena fumettistica era certamente diversa rispetto a oggi?
È iniziata con la nascita di una scena fumettistica romana che rispondeva a quella storica, del nord Italia – aggregata da colossi dell’editoria come Sergio Bonelli Editore, Mondadori, Astorina – in maniera più indipendente, slegata da grosse aziende e fatta di tanti piccoli appassionati che cercavano il loro spazio nel mondo del fumetto. Questa scena poco a poco si è unita in studi, squadre, gruppi che si sono dapprima guardati con sospetto, poi con amore, poi magari di nuovo con sospetto, ma tutti erano concordi nel lamentarsi del fatto che a Roma, nonostante la presenza di tanti fumettisti, mancasse proprio un festival che celebrasse degnamente il gran valore della nona arte. Un giorno, Stefano “S3Keno” Piccoli ha alzato il telefono e ha chiamato a raccolta quattro amici e colleghi: Daniele “Gud” Bonomo, Paolo “Ottokin” Campana, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi, dicendogli semplicemente: perché invece di lamentarci non proviamo a farlo noi?

Quali sono state le difficoltà che avete incontrato al momento dell’inizio? Sentivate di lavorare su un terreno pronto al progetto? 
Per costruire un festival c’è sostanzialmente bisogno di due cose: capacità organizzative nel mondo degli eventi e soldi. Tanti soldi. Noi, che quotidianamente lavoriamo solo con la carta e la china per fare i fumetti, non avevamo ovviamente né l’una, né, soprattutto, gli altri, ma tutte le nostre agende erano piene dei numeri di telefono dei migliori fumettisti italiani. Con loro avevamo parlato mille volte di come sognavamo il festival “perfetto”, e con il loro aiuto e coinvolgimento abbiamo costruito la prima edizione. La risposta è andata oltre ogni più rosea previsione: addetti ai lavori, studiosi del fumetto e, soprattutto, un pubblico interessato e appassionato, hanno premiato l’idea di un festival che mettesse insieme intrattenimento, cultura e divertimento. 

Mi date qualche numero che mi aiuti a inquadrare come è cresciuta la manifestazione in questo primo decennio?
ARF! Festival non gioca nello stesso campionato di Lucca Comics & Games o del Comicon di Napoli. I loro numeri immensi sono frutto di un lavoro attentissimo e costante volto alla costruzione di un festival della cultura pop a 360°. Il nostro obiettivo, apparentemente più modesto ma decisamente ambizioso nelle aspettative, era che ad ARF! venissero solo gli appassionati di fumetto e nient’altro. Dal migliaio di visitatori della prima edizione con pochi stand all’interno, siamo cresciuti fino a toccare le quindicimila presenze e la quasi totalità delle case editrici che fanno fumetto in Italia.

Credit Iris Biasio
Credit Iris Biasio

Fumetto, politica e social ad “ARF! – Festival” di Roma

Oltre al Lucca Comics e al Comicon che citi, esistono decine di festival di fumetti sparsi per l’Italia: si può dire che ogni grande città, mediamente ogni capoluogo di regione, ha una propria rassegna dedicata alla nona arte. Com’è cambiato in questi anni il contesto del fumetto in Italia dal punto di vista organizzativo e fieristico?
Più che alla nona arte, che di sicuro fa parte dell’offerta che queste rassegne offrono, si è capito che c’era un grande bisogno di creare momenti di aggregazione per le persone che vivono la cultura nerd o pop in generale, in maniera totalizzante e viscerale. In questo momento, nell’intero territorio italiano, si arriva anche a due, tre eventi a settimana che si propongono questo tipo di obiettivo, mettendo insieme mondi come quello del cinema, della musica, della serialità televisiva, dell’animazione, del gaming e anche del fumetto. 

Rispetto a questa moltitudine di eventi e manifestazioni, quali sono le peculiarità che contraddistinguono ARF!?
ARF! nasce con un solo obiettivo: riportare il fumetto al centro di un festival che coinvolgesse, autori, editori, lettori e appassionati. Per questo, ogni anno offriamo al pubblico una grande varietà di mostre dai sapori diversi ma dalla qualità innegabile, una sala Talk che ospita 21 momenti di incontro e confronto tra fumettisti, giornalisti, cineasti e personaggi dello spettacolo per intrattenere un pubblico che ogni anno prende d’assalto i 200 posti disponibili. Ma non solo: le nostre ARFist Alley e Self ARF! sono un doppio fiore all’occhiello che permette ai visitatori di incontrare le star del fumetto italiano e internazionale, ma anche le nuove voci che offrono una visione più sperimentale del fumetto. I laboratori dedicati ai più piccoli in ARF! Kids e le centinaia di incontri professionali che mettono insieme esordienti e editori, concludono un’offerta che cerca di porre sotto i giusti riflettori tutte le migliori caratteristiche del “fumettomondo”.

Il festival si pone da anni come un luogo di discussione e confronto. Rimarcate in maniera decisa questo aspetto, quasi a rivendicare un’anima socio-politica, al di là dell’aspetto meramente editoriale e commerciale.
ARF! è politico fin dalla scelta del luogo in cui ha la propria sede, ossia quel Villaggio Globale che è una realtà storica, sociale, creativa e interculturale di Roma; “Bene pubblico, spazio di tutt*” come viene presentato nelle sue pagine social. L’anima politica di ARF! si riflette nell’approccio delle mostre che organizziamo, nei relatori che coinvolgiamo nei talk, nell’etica che mettiamo in ogni singolo tassello del festival, nel rispetto dei diritti umani e nell’antifascismo che promuoviamo come valori costanti per la nostra società, nelle battaglie culturali che appoggiamo quando condannano ogni forma di prevaricazione.

È per questo che avete sempre dato grande importanza alle autoproduzioni e allo scouting?
Molti di quelli che fanno questo lavoro hanno deciso di creare fumetti spinti dalle emozioni provate leggendoli e grazie agli incontri con artisti e professionisti del settore. La valorizzazione dei giovani talenti non è solo qualcosa che ci piace fare, ma un vero e proprio dovere per garantire continuità e futuro al fumetto. Francesca Protopapa e Ariel Vittori, autrici attente all’evoluzione del linguaggio del fumetto, svolgono un’attentissima selezione delle realtà che si affacciano in maniera indipendente al mercato. Daniele Bonomo, invece, fondatore di ARF!, fumettista, ma anche insegnante di fumetto, seleziona tutte le proposte che gli esordienti inviano alla Job ARF! per permettere la migliore comunicazione possibile tra loro e gli editori che un domani potrebbero lanciarli in maniera professionale. Senza tutto ciò, ARF! non sarebbe ARF!, e chiunque è passato a trovarci nelle giornate del festival sa bene che proprio le aree destinate ai giovani e alle autoproduzioni sono quelle più dinamiche e vitali.

Credit Silvio Camboni
Credit Silvio Camboni

Gli artisti di “ARF! – Festival” 2024

Quali sono i punti-chiave di questa decima edizione?
Baru, Edoardo Risso, Dave McKean, Silvio Camboni, Biasio, Hurricane, Hoàng Trúc Lâm, Solo & Diamond sono i grandi protagonisti delle mostre di quest’anno (allestite, come sempre, grazie alla competenza e alla complicità di Fox Gallery). Una rappresentanza di nomi che collega Francia, Argentina, Inghilterra, Italia e Vietnam. La Sala Talk, come al solito, vedrà insieme i nomi più importanti del fumetto italiano – da Lorenzo Ceccotti a Rita Petruccioli, passando per Vittorio Giardino, Agnese Innocente e Alessandro Baronciani – con grandi artisti dello spettacolo come Luca Ravenna, Margherita Vicario e Stefano Rapone.Nell’ARFist Alley coordinata da David Messina e Susanna Mariani troveranno posto superstar del fumetto come Sara Pichelli, Rafael Albuquerque, Otto Schmidt e Fabrizio De Tommaso, mentre l’Area Self offrirà una rassegna dei più interessanti nomi dell’autoproduzione italiana tra cui svettano Attaccapanni Press, Bad Moon Rising, Collettivo Viscosa, ANTIFA!nzine, IFIX, In Your Face Comics, MalEdizioni e Mammaiuto. Inoltre, nel nostro Bookshow – quest’anno molto più grande della scorsa edizione – troveranno posto i volumi di tutte le case editrici italiane con decine di disegnatori e disegnatrici che realizzeranno sketch in ogni momento della giornata. Infine, la ricchissima offerta dell’Area Kids offre un ciclo di laboratori gratuiti dedicati ai più piccoli, ma anche la spettacolare mostra Avatar dedicata alla celebre serie USA creata da Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko, amata dai bambini di tutto il mondo.

Come si vede ARF! da qui ai prossimi dieci anni?
Difficile immaginare come sarà la narrazione a fumetti nel prossimo decennio, ma se vogliamo “giocare” con il fantasy, potremmo augurarci che il fumetto sia ancora uno dei media più letti, più scritti e più disegnati da un pubblico sempre più trasversale e appassionato. Ovviamente sogniamo che ARF! continui a essere quello che è oggi: un ponte capace di unire e tenere insieme chi vive di Storie, Segni & Disegni.

Alex Urso

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Alex Urso

Alex Urso

Artista e curatore. Diplomato in Pittura (Accademia di Belle Arti di Brera). Laureato in Lettere Moderne (Università di Macerata, Università di Bologna). Corsi di perfezionamento in Arts and Heritage Management (Università Bocconi) e Arts and Culture Strategy (Università della Pennsylvania).…

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