Saluzzo Contemporanea 2024
In occasione della nuova edizione di StArt/arte dedicata al tema Partage/Condivisione, la Fondazione presenta un nuovo e articolato progetto di valorizzazione dell’Esposizione e Collezione Permanente, dal titolo Dialoghi e altri sguardi. Il Tempo della Comunanza.
Comunicato stampa
In occasione della nuova edizione di StArt/arte dedicata al tema Partage/Condivisione, la Fondazione presenta un nuovo e articolato progetto di valorizzazione dell’Esposizione e Collezione Permanente, dal titolo Dialoghi e altri sguardi. Il Tempo della Comunanza, affidando a curatrici/curatori esterni il compito di selezionare nuovi artisti per metterli in dialogo con una parte delle opere presenti in Collezione. Il processo, che verrà ripetuto con curatori sempre differenti, permetterà di aggiornare spazi e opere dell’Esposizione Permanente, garantendo sempre nuovi punti di vista e nuove riflessioni. Il Tempo della Comunanza costituisce la prima rilettura delle opere dell’Esposizione e Collezione Permanente. Il progetto espositivo è stato affidato a Olga Gambari, curatrice indipendente, critica e giornalista de Il Giornale dell’Arte e la Repubblica, da sempre attenta alla valorizzazione dell’arte contemporanea del, e sul territorio piemontese. L’iniziativa intende essere un’esplorazione, una raccolta di possibili declinazioni che l’idea di condivisione incarna, donandole nuova energia e pluralità. Ogni artista diventerà una possibile sfumatura di significato del concetto e darà vita a una lettura che farà parte di un racconto corale, a più voci, negli spazi della Castiglia, con gli artisti e i lavori dell’Esposizione e Collezione Permanente. Il senso della parola “comunità” contiene la chiave della salvezza del nostro mondo vicino e lontano, è il nòcciolo del senso dell’esistenza cosmica, dell’appartenenza a un ecosistema comune, quella biosfera in cui ogni elemento è parte di un tutto più grande. Il nuovo ambientalismo, infatti, prende forma perfettamente nella definizione coniata dall’antropologo Adriano Favole rispetto a una nuova era chiamata Koinòtes, cioè il tempo della comunanza, una nuova pratica di convivenza basata sulla condivisione, l’interrelazione e lo scambio, la somiglianza, la comunione e la partecipazione tra tutti gli esseri viventi.
- Fondazione Garuzzo, che dal 2005 promuove l’arte contemporanea nel mondo, inaugura alla Castiglia di Saluzzo “Dialoghi e Altri Sguardi. Il Tempo della Comunanza”, la nuova mostra a cura di Olga Gambari.
- 17 nuovi lavori che si uniranno ad una selezione delle opere già in Esposizione e Collezione permanente, cui si aggiunge, per l’occasione, The ballad of forgotten places, del duo artistico torinese Botto&Bruno, concessa in prestito dai Musei Reali di Torino.
- L’inaugurazione del 1° giugno si inserisce in Effetto Notte, la notte bianca che dà il via all’estate saluzzese.
Sabato 1° giugno, dalle ore 18.30, in occasione di Start/Arte Contemporanea, la Fondazione Garuzzo inaugura alla Castiglia di Saluzzo la rassegna Dialoghi e Altri Sguardi con la mostra Il Tempo della Comunanza, a cura di Olga Gambari, curatrice indipendente, critica e giornalista da sempre attenta alla valorizzazione dell’arte contemporanea del, e sul, territorio piemontese. Un nuovo progetto espositivo sul tema della condivisione nato con l’intento di mettere in relazione alcuni dei lavori presenti nell'Esposizione e Collezione permanente con l'opera di nuovi artisti.
La mostra si configura come un'esplorazione, una raccolta di possibili articolazioni che il concetto di “comunanza” incarna, nel tentativo di restituire energia e pluralità a una parola chiave per il nostro presente e il nostro futuro perché legata al tema dei diritti dell’individuo e dell’ambiente. Ogni artista, con il proprio lavoro, rappresenta una possibile declinazione di senso del termine “condivisione”. Nell’allestimento, le opere raccontano della relazione tra individuo e collettività, tra spazio pubblico e privato, di migrazione e parità di genere, di libertà di pensiero e parola, illuminando le zone d’ombra che caratterizzano e affliggono il nostro vivere quotidiano. La varietà dei temi affrontati mette in luce la domanda di fondo che la mostra pone a sé stessa e ai visitatori: può l’arte diventare strumento di consapevolezza e azione rivolta al cambiamento?
I lavori di Elizabeth Aro, Maura Banfo, Silvia Beccaria, LETIA - Letizia Cariello, Gea Casolaro, Laura Castagno, Enrico T. De Paris, Mariana Ferratto, Pierluigi Fresia, Marta Jorio (su invito di Stefania Galegati), Paolo Leonardo, Dario Neira, Isabella e Tiziana Pers, Irene Pittatore e Virginia Ruth Cerqua, David Reimondo, Enrico Tealdi, Gosia Turzeniecka dialogheranno con le opere dell’ Esposizione e Collezione Permanente di Marisa Albanese, Francesco Arena, Domenico Borrelli, Botto&Bruno, Paolo Grassino, Luigi Mainolfi, Domenico Antonio Mancini, Umberto Manzo, Marzia Migliora e Luigi Coppola, Enrico Partengo, Pietro Ruffo, Ciro Vitale.
Con l'occasione verrà presentata una nuova opera, The ballad of forgotten places, concessa in prestito dai Musei Reali di Torino, che entra a far parte dell’Esposizione e Collezione permanente; il lavoro è vincitore dell'Italian Council 2018, progetto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nato per promuovere la produzione, la conoscenza e la diffusione della creazione contemporanea italiana nel campo delle arti visive. L’opera è stata realizzata dagli artisti Botto&Bruno, duo artistico torinese che, fin dai primi anni ’90, attraverso la fotografia, il video e le installazioni, racconta la marginalità e la periferia come tema culturale su cui intervenire per sondarlo in tutti i suoi risvolti.
Sabato 1° giugno, durante l’inaugurazione, ad aprire Effetto Notte, l’evento che sancisce l’inizio dell’estate saluzzese, il pubblico assisterà a una doppia performance:
-alle ore 20 una performance inedita di Daniela Cattivelli, sound artist e compositrice di musica elettroacustica, a cura di SONRO. Nei suoi lavori Daniela esplora le molteplici sfaccettature della dimensione sonica approfondendo aspetti relativi alla fisica del suono e alla progettazione di dispositivi d’ascolto non convenzionali. Ha realizzato sound performance, installazioni sonore, live-set audio-video e live electronics per prestigiosi contesti in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di Venezia.
-alle ore 21 si esibiranno gli OZMOTIC, duo artistico formato da Riccardo Giovinetto e Simone Bosco che si è affermato in brevissimo tempo come una delle realtà più interessanti e avveniristiche del panorama elettronico italiano e internazionale mescolando arte digitale e improvvisazione. Gli OZMOTIC presenteranno il loro nuovo lavoro discografico "SENZATEMPO" in quadrifonia per un’immersione a 360 gradi nel suono.