Devendra Banhart – Total Pink Cosmos in Square White Cloud
Comunicato stampa
La Fondazione Nicola Del Roscio e la Cy Twombly Foundation presentano da sabato 25 maggio a venerdì 5 luglio, presso gli spazi di via Crispi 18, la seconda edizione di Un/veiled, un progetto curato da Nicola Del Roscio e Eleonora Di Erasmo, che celebra diversi linguaggi artistici, in omaggio all’opera di Cy Twombly.
Un/veiled. Inside the creative process (after Cy Twombly) è un programma multidisciplinare che si articola in cinque serate di concerti live, danza, poesia, incontri, in una stazione d’ascolto dedicata a Morton Feldman e in una mostra di opere del musicista ed artista visivo Devendra Banhart, in collaborazione con la Galleria Mazzoli, Modena.
Il calendario prevede il coinvolgimento di artisti di fama internazionale: Morton Feldman (stazione d’ascolto Triadic Memories, 1981), Devendra Banhart (live 25 maggio, ore 21.00), MYRA MELFORD´S SPLASH TRIO con Michael Formanek & Ches Smith (live 30 maggio, ore 21.00), Dean Rader e Carlos Peris (presentazione delle pubblicazioni di Dean Rader, Before the Borderless: Dialogues with the Art of Cy Twombly, 2023 e di Carlos Peris, From State of Mind to the Tangible. The Photographic Cosmos of Cy Twombly, 2022, 7 giugno, ore 18.30), PLAY/Michèle Murray (danza 22 giugno, ore 21.00), Eraldo Bernocchi e Rita Marcotulli (live 29 giugno, ore 21.00).
Un/veiled è l’inedito risultato di un’ampia ricerca condotta nel corso degli ultimi quattro anni dalla Cy Twombly Foundation presso le sedi di Roma e Gaeta per volontà di Nicola Del Roscio, volta a raccogliere, documentare e conservare presso i propri archivi le composizioni musicali, coreografiche e poetiche di artisti che si sono lasciati ispirare o hanno tentato di costruire un dialogo intimo con le opere di Cy Twombly.
Da questa ricerca nel 2022 ha preso vita l’idea di invitare alcune tra le personalità più interessanti del panorama internazionale che si sono cimentate nella rilettura dell’opera di Twombly, a esibirsi in una serie di concerti live presso gli spazi della Fondazione Nicola Del Roscio.
IL PROGRAMMA UN/VEILED 2024
Se nella prima edizione di Un/veiled i riferimenti alle opere di Cy Twombly erano evidenti e dichiarati dagli artisti coinvolti, il programma concepito per questo secondo episodio intende spingere lo spettatore all’esplorazione dei legami sottesi tra il grande artista e le varie proposte. Questo avviene attraverso l’ascolto di Triadic Memories (1981), composizione musicale per solo pianoforte di Morton Feldman, compositore statunitense della post-avanguardia, nella visione dei disegni a inchiostro e matita di Devendra Banhart, nella percezione dell’energia sprigionata dalle improvvisazioni jazz di Myra Melford’s Splash Trio, lungo i movimenti, i gesti e le “instant compositions” di Michèle Murray con la sua compagnia PLAY, così come nella scrittura di Dean Rader e Carlos Peris o nelle note di Eraldo Bernocchi e Rita Marcotulli che omaggiano allo stesso tempo Cy Twombly e il musicista Harold Budd.
Pur appartenendo a generazioni e universi espressivi differenti, gli artisti coinvolti nella seconda edizione del progetto sono accomunati dall’ispirazione: Cy Twombly, ne ha profondamente influenzato il processo creativo portandoli a offrire un’inedita rilettura dell’opera del grande artista americano.
La composizione Triadic Memories (1981) di Morton Feldman diventa il perno attorno al quale ruota il tema della seconda edizione. Nel 1977 il compositore incontra Cy Twombly a Roma, dove ha l’occasione di vedere una serie di dipinti in lavorazione, che avrebbe poi ritrovato conclusi l’anno successivo a New York. Doveva trattarsi del ciclo in 10 parti Fifty Days at Iliam del 1978, ispirato all’Iliade di Omero e oggi conservato nella collezione del Philadelphia Museum of Art.
Durante una conferenza il compositore racconta di essere stato colpito in particolare dal modo in cui Cy Twombly era riuscito a modulare le tonalità di colore, ottenendo sfumature e variazioni quasi impercettibili tra un dipinto e l’altro. Nel 1981 Feldman recupera tale suggestione e la traspone in suono nella composizione Triadic Memories, andando a tradurre la modulazione cromatica in tonale, attraverso l’utilizzo del pedale di risonanza del pianoforte, che viene lasciato in sospensione durante l’intera esecuzione del pezzo della durata di 90 minuti. L’ascolto della composizione di Feldman è per lo spettatore un’introduzione essenziale a partire dalla quale immergersi nelle opere e nel processo creativo degli artisti invitati.
Apre il calendario di Un/veiled, la mostra Devendra Banhart. Total Pink Cosmos in Square White Cloud che inaugura il 24 maggio, e sarà visitabile fino a venerdì 5 luglio. L’esposizione ripercorre varie fasi e aspetti della ricerca artistica di Banhart attraverso una selezione di opere su carta e nuovi disegni realizzati appositamente per questa occasione. Devendra Banhart, prima ancora di diventare musicista, si forma come artista visivo: arte, musica e poesia convivono nella sua ricerca espressiva.
L’artista ha in varie occasioni dichiarato di essere stato fortemente influenzato dall’opera di Cy Twombly nel corso della sua carriera. La dimensione talvolta intima e meditativa (Haru, 2014) di alcuni disegni sembra richiamare le prime sperimentazioni su carta di Twombly degli anni ’50, il ripetersi quasi ossessivo di uno stesso soggetto (Sphinx Interiors, 2014) rimanda ad alcune opere del Maestro americano che, realizzate in serie, si distinguono tra loro solo per dettagli quasi impercettibili.
Le opere su carta di Banhart, così come le poesie e i testi delle sue canzoni, sono caratterizzate da un immaginario visionario. Frasi o frammenti di parole diventano parte integrante dei disegni che l’artista spesso utilizza come copertine dei suoi album (Monument, 2007; Monument, 2008).
Le composizioni musicali dell’artista sono a disposizione del pubblico in mostra, attraverso la proiezione della seconda parte del film OLA (2020), che vede Banhart eseguire alcuni pezzi tratti dal suo catalogo di 10 album all’interno del Bob Baker Marionette Theater di Los Angeles.
È lo stesso Devendra Banhart ad aprire il programma di performance della seconda edizione di Un/veiled, sabato 25 maggio, esibendosi dal vivo presso la Fondazione in un concerto acustico che accompagna in un viaggio lungo il suo vasto repertorio musicale, che include anche alcuni pezzi dal suo ultimo album, Flying Wig (2023).
La seconda serata in programma, giovedì 30 maggio, vede protagonisti la pianista e compositrice jazz Myra Melford e il suo nuovo trio, Splash, con il bassista Michael Formanek e il batterista/vibrafonista Ches Smith. Il progetto è l'ultimo capitolo del lavoro che la Melford sta portando avanti e che si ispira all'opera di Cy Twombly, intitolato An Extravagant Joy (for Cy Twombly). Le composizioni di questa nuova serie di opere sono in dialogo con Free Wheeler (1955), i Blackboard paintings (1966-1971), il ciclo in 12 parti Lepanto (2001) e Untitled (2003), entrambi nella Collezione di Udo e Anette Brandhorst.
Melford non tenta di tradurre direttamente l'opera di Twombly in una forma sonora; al contrario si confronta con il proprio linguaggio musicale attraverso tecniche e processi che utilizzano parole d'azione - tra cui "Splash" - per dare impulso sia alle composizioni, che alle improvvisazioni, e scoprendo mezzi per cogliere l'impressione di spontaneità in forme concrete, l’energia e la fisicità dei gesti che le hanno create.
Il suo dialogo con Twombly si è evoluto nel corso di quasi tre decenni, da quando ha scoperto l'artista grazie alla sua celebre retrospettiva del 1994 al Museum of Modern Art di New York. Le precedenti edizioni del progetto includono due album con il suo quintetto Fire and Water (Mary Halvorson, Ingrid Laubrock, Tomeka Reid e Lesley Mok) intitolati For the Love of Fire and Water (2022) e Hear the Light Singing (2023), entrambi per RogueArt Records, e un set di musica per il collettivo MZM, che co-dirige con Miya Masaoka e Zeena Parkins.
Il terzo appuntamento in calendario, sabato 7 giugno, vede in conversazione il poeta e scrittore Dean Rader (2019 Guggenheim Fellow nel campo della poesia) e il ricercatore Carlos Peris che si confronteranno sulle rispettive pubblicazioni e personali prospettive sull’opera di Cy Twombly. Before the Borderless: Dialogues with the Art of Cy Twombly (2023) è una raccolta di poesie in cui Rader entra in dialogo con alcune opere di Twombly e From State of Mind to the Tangible. The Photographic Cosmos of Cy Twombly (2022) è un’analisi condotta da Peris sull’opera fotografica dell’artista americano, per rivelarne l’importanza fondamentale nel corso della sua ricerca.
La quarta serata, in programma sabato 22 giugno, è dedicata alla danza. Michèle Murray e la sua compagnia PLAY (Montpellier, Francia) presentano la prima italiana di Wilder Shores (2020). La coreografa prende spunto dal titolo di un celebre dipinto di Cy Twombly Wilder Shores of Love (1985) per descrivere i concetti di energia, tempo e spazio attraverso le sue “instant compositions”. Il metodo della Murray consiste nell’indicare dei parametri di base ai ballerini - la tipologia di movimenti, i tempi, gli spazi entro i quali muoversi, le regole di interazione - da utilizzare come punto di partenza per sviluppare la propria personale coreografia. Dal loro insieme prende vita l’intera composizione coreografica. Wilder Shores crea un dialogo tra passato e presente, facendo proprie una serie di figure del balletto classico e alcuni dei principi coreografici cari a Merce Cunningham, reinterpretandoli attraverso una metodologia contemporanea.
La programmazione si conclude sabato 29 giugno con il concerto del musicista Eraldo Bernocchi e della pianista jazz Rita Marcotulli che presentano in anteprima la loro personale interpretazione di due pezzi musicali scritti e dedicati da Harold Budd a Cy Twombly, Mars and the Artist (after Cy Twombly) del 2011 e Veil of Orpheus (Cy Twombly’s) del 2012. Il concerto include inoltre l’esecuzione di pezzi inediti nati dalla recente collaborazione tra i due musicisti.
La seconda edizione di Un/veiled è accompagnata da una pubblicazione dedicata, che illustra nel dettaglio il progetto e il programma dei singoli appuntamenti. Il catalogo presenta uno speciale inserto, interamente dedicato alla mostra di Devendra Banhart, che include un’intervista all’artista sulla sua opera e sull’influenza che Cy Twombly ha avuto nella sua ricerca.