Storia di STRAF, uno dei primi design hotel di Milano che compie 20 anni. E ora diventa editore
Nel 2004, l’hotel e bar STRAF debuttava nel centro di Milano con l’idea di rappresentare un’idea nuova di ospitalità, aperta alla città e contaminata dalla creatività. Il 2024 è l’anno del lancio di un incubatore per promuovere le arti, a partire dal talento di giovani scrittori
Sono passati vent’anni dall’apertura di STRAF, hotel&bar che nel 2004 nasceva a Milano con l’intenzione di rappresentare una novità nel panorama dell’ospitalità in città. Due furono allora gli asset su cui gli imprenditori Daniela e Gerardo Bertazzoni – insieme alle figlie di Daniela, Alissia e Sarah Mancino – scelsero di puntare per differenziarsi dall’offerta esistente: già riconosciuti nel settore dell’hotellerie cittadina in quanto titolari del Grand Hotel et de Milan, i due fratelli scommettevano all’inizio degli anni Duemila sul contributo di una progettazione architettonica mirata, corroborata dall’intervento di arte e design, per realizzare uno spazio che fosse in grado di incuriosire chi si trovasse a viverlo, da ospite dell’hotel o da fruitore degli ambienti comuni, che si trattasse del bar o dell’area wellness.
La storia dell’hotel STRAF, spazio per l’arte e il design
La seconda intuizione del team di lavoro fu infatti quella di “aprire” l’hotel alla città: lo STRAFbar diventò in breve – e si conferma oggi – un punto di riferimento e di incontro del tempo libero milanese.
A firmare il progetto architettonico – dell’hotel come del bar – fu Vincenzo De Cotiis, che concepì STRAF come un’installazione artistica, a partire dal rinnovamento di un edificio preesistente a poche decine di metri dal Duomo (in via San Raffaele: da Saint Rafael l’acronimo STRAF). In sede di inaugurazione, l’architetto spiegava il concept che l’aveva guidato in tal senso: “Ho scelto materiali dai molteplici riferimenti a correnti artistiche contemporanee come l’Arte Povera, mentre il modo di trattarli appartiene a una metodologia progettuale profondamente legata all’etica/estetica che deriva dal riutilizzo e dalla ricollocazione in nuovi contesti, di oggetti e componenti di recupero”. Nello specifico, l’hotel accosta cemento grezzo, ottone ossidato, ardesia tagliata a spacco, garze invecchiate, stucchi colorati e ferro industriale nella definizione di una struttura minimalista. Ogni camera presenta inoltre opere d’arte realizzate da De Cotiis, e anche gli arredi sono stati realizzati su misura.
Un approccio che si ritrova allo STRAFbar, per l’attitudine alrecupero di pezzi – il grande lampadario in plexi verde mela anni ’70, i pannelli sagomati in vetroresina riciclata con le lenti ottiche incastonate, gli sgabelli e il divano vintage in pelle marrone – che definiscono lo spazio in senso iper decorativo, insieme a elementi creati appositamente, come le macro immagini serigrafate su metallo.
STRAF HUB: l’incubatore di creatività per i 20 anni di STRAF
Per celebrare il suo ventesimo anniversario, nel 2024 STRAF – oggi guidato da Sarah Mancino – ha scelto di regalarsi un nuovo progetto, STRAF HUB, in linea con il pensiero trasversale che sin dall’inizio ha alimentato l’operazione imprenditoriale: “Vogliamo rendere omaggio alla storia di STRAF, sottolineando il suo legame intrinseco con l’arte” spiega Mancino “A tal scopo abbiamo pensato a un programma di iniziative inedite che celebreranno attraverso la letteratura e le arti figurative la passione che da sempre anima questo luogo, casa di straordinarie contaminazioni”.
Primo capitolo di questo percorso, all’interno del contenitore STRAF HUB, è l’iniziativa STRAFTellers, concepita in collaborazione con LINO, FestivaLino di letteratura indipendente ideato dagli scrittori Matteo B. Bianchi e Marco Rossari. Obiettivo è quello di reinterpretare attraverso la letteratura l’universo STRAF, che a partire da maggio 2024 si trasforma in realtà editoriale.
STRAFTellers: un hotel che diventa editore
“Gli hotel, da sempre, sono un luogo letterario per eccellenza. Sono infatti legati alla scoperta, all’avventura, perché rappresentano un ambiente lontano dalla routine, perché ci concedono di essere liberamente noi stessi o di inventarci di essere qualcuno di completamente diverso per qualche ora, o qualche giorno… Da questo spunto nasce l’idea (bizzarra, inedita) di creare un progetto in collaborazione tra un hotel e un festival letterario indipendente”, raccontanoBianchi e Rossari, ora nel ruolo di direttori artistici di STRAFTellers.
Fino alla fine dell’anno, un gruppo di autori emergenti, selezionati tra i più promettenti delle nuove generazioni, sarà invitato a trascorrere due giorni nella struttura: uno scrittore al mese, ogni mese. Ciascuno di loro realizzerà poi un’opera originale ispirata dalla dall’ambiente e dalle atmosfere di STRAF, un racconto originale che, tradotto anche in lingua inglese, sarà possibile leggere in versione cartacea in hotel o in versione digitale sul sito di STRAF.
Il mese di maggio vede come protagonista Riccardo D’Aquila, scrittore abruzzese che inaugura la serie di racconti STRAFTellers con Photo Graphia. Seguiranno nei mesi successivi Monica Acita, Mohamed Maalel, Gianmarco Perale, Stella Poli e Marta Cai.
Nei mesi autunnali, invece il progetto STRAF HUB continuerà con un’iniziativa legata all’arte figurativa.
Livia Montagnoli
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