Romanino e il Buon Samaritano. Il ritorno di un quadro scomparso

Informazioni Evento

Luogo
MITA MUSEO TAPPETO ANTICO
Via Privata de Vitalis, 2, Brescia, BS, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
30/05/2024

ore 18.30

Artisti
Il Romanino
Generi
arte antica

Comunicato stampa

Giovedì 30 maggio alle 18:30 il Presidente di FONDAZIONE TASSARA Flavio Pasotti e il Presidente di MITA Centro Culturale Wladimir Zaleski hanno il piacere di invitarLa alla inaugurazione della Mostra “ROMANINO E IL BUON SAMARITANO. Il ritorno di un quadro scomparso”.

Seguono le parole del Presidente di Fondazione Tassara

“Mi siano concesse brevi righe per introdurre la inaugurazione della Mostra “Romanino e il Buon Samaritano. Il ritorno di un quadro scomparso” che, come da invito, aprirà al pubblico il 30 maggio 2024 alle ore 18.30 e si protrarrà, in contemporanea con la mostra “Persia Felix’’, fino al 14 Luglio 2024.

Entrammo in contatto con questo Romanino nei primi mesi del 2023 e al primo sguardo ci rendemmo conto della profondità espressiva di quel “Buon Samaritano”, della sua determinata pietas nel soccorso, della grande dignità mostrata nel prendersi cura di uno sconosciuto, della poderosa potenza dell’amore per il prossimo che proietta nel nostro animo: uno sguardo indiscreto, quello offerto dal quadro, su un atto, il suo, che, se a Brescia, sarebbe rimasto certamente riservato nella tradizione della mediocritas che sta nel nostro Genius loci.

Il dipinto, di straordinaria fattura, era nella celebre collezione bresciana Fenaroli Maffei probabilmente fino alla seconda metà del XIX secolo per poi essere acquisito nella collezione romana di Pietro Toesca, il grande medioevalista allievo di Venturi, amico di Berenson, maestro tra gli altri di Argan, Longhi e Zeri. Da lì uscì molto raramente, una volta in occasione della mostra sul Romanino a Brescia nel 1965 e in quella occasione fu studiato tra gli altri da Gaetano Panazza e Camillo Boselli. Una seconda volta fu esposto al Castello del Buonconsiglio a Trento nel 2006. Ora torna a casa.

Questo Romanino ha per noi molti significati: da un lato è il perfetto interprete dello spirito

filantropico che sta incastonato in Fondazione Tassara, l’attenzione e l’agire per il prossimo senza fare distinguo.

Ugualmente riportarlo “a casa” dopo quasi due secoli, farlo riscoprire, metterlo a disposizione di Brescia, significa far comprendere che Fondazione Tassara vuole essere al servizio e parte del ricchissimo patrimonio civico del volontariato, della filantropia, della assistenza quotidiana al bisogno della città e della provincia: è un atto di generosità attraverso l’arte, nello spirito di Romain Zaleski che volle e sostiene la Fondazione.

È la dimostrazione del linguaggio universale del Romanino al punto che quel “Buon Samaritano” può essere tranquillamente considerato il simbolo delle straordinarie e secolari virtù civiche del nostro territorio: quelle interpretate da prestigiose istituzioni bresciane, quelle che ognuno di noi silenziosamente coltiva.”

Flavio Pasotti

Presidente Fondazione Tassara

Giovedì 30 maggio alle ore 18.30 l’opera ROMANINO E IL BUON SAMARITANO verrà svelata al pubblico nella sua interezza.