La Linea Insubrica

Informazioni Evento

Luogo
KUNST MERAN/O ARTE
Via Portici 163, Merano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Inaugurazione al pubblico: sabato 1° giugno 2024, dalle ore 18.30 | Different vagues mais même ocean, DJ Set di Vashish Soobah dalle ore 20.00
Apertura al pubblico: da domenica 2 giugno 2024 | Ore 11.00 speciale visita guidata con i curatori

Vernissage
01/06/2024

ore 18,30

Curatori
Lucrezia Cippitelli, Simone Frangi
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea

Kunst Meran Merano Arte presenta La Linea Insubrica, il primo progetto espositivo del programma triennale ideato e curato da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi.

Comunicato stampa

Kunst Meran Merano Arte presenta, da domenica 2 giugno a domenica 13 ottobre 2024 la mostra collettiva La Linea Insubrica, che inaugura la nuova stagione culturale triennale curata da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi.

The Invention of Europe: a tricontinental narrative (2024-2027) è il titolo del programma curatoriale che per tre anni esplorerà l’idea monolitica di Europa e la sua costruzione narrativa, in un itinerario in sei tappe (tre mostre collettive e tre monografiche) dedicato ai debiti che l’Europa intrattiene con tre diversi continenti: Africa, America Latina e Asia. Le mostre e i programmi pubblici proposti indagheranno il tema a partire dalla particolare identità del territorio in cui si inserisce Kunst Merano Merano Arte, storico crocevia tra Italia, Austria la cui storia è scandita dall’intervallarsi di diversi interessi politici ed economici.

Il progetto curatoriale ideato da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi prende in prestito la formula The Invention of Africa del filosofo congolese Yves Valentin Mudimbe per realizzare un’indagine critica nell’idea di Europa come costruzione ideologica e fisica, puntando i riflettori sui processi storici che hanno condotto alla sua definizione e sull’impatto che hanno avuto sul mondo contemporaneo.

Il nuovo programma prende avvio con la mostra collettiva La Linea Insubrica, una narrazione corale dedicata all’approfondimento delle relazioni tra Europa e Africa attraverso i contributi di undici artisti contemporanei: Liliana Angulo Cortés, Sammy Baloji, Binta Diaw, Abdessamad El Montassir, Ufuoma Essi, Alessandra Ferrini, Kapwani Kiwanga, Francis Offman, Vashish Soobah, Betty Tchomanga, The School of Mutants.

L'esposizione mette gli artisti in rapporto dialogico con l’immagine speculativa della linea insubrica, geo-punto che attraversa la città di Merano, una cucitura nella superficie terrestre emersa a seguito della collisione tra la placca tettonica europea e quella africana. Grazie alle pratiche di artiste e artisti di provenienza europea, africana e della diaspora africana in Europa, con una particolare attenzione a coloro che operano in Italia ed Austria, La Linea Insubrica pensa la complessa relazione tra Europa e Africa a partire dall'immagine orografica della linea che, visibile attualmente come una cicatrice, concretizza il rapporto egemonico che l’Europa ha imposto con l’Africa.

LA MOSTRA

La Linea Insubrica realizza un percorso multidisciplinare che, a partire dagli spazi di Kunst Meran Merano Arte, si estende a tutta la città tra installazioni, video, opere pittoriche, performance e interventi sonori.

Il percorso espositivo include due progetti artistici concepiti appositamente per l’occasione, accomunati da un’attenzione alla tematica dell’estrattivismo raccontata attraverso le storie che si celano dietro all’uso quotidiano di alimenti e bevande.
Binta Diaw (Milano, Italia, 1995) esplora il rapporto coloniale che l’Italia instaura con l’Africa in epoca fascista a partire dal tema del carcadè. Bevanda diffusa nel nostro paese a partire dagli anni Trenta come prodotto privilegiato per sostituire il tè, il carcadè è la tintura principale dell’installazione in tessuto che l’artista presenta a Merano,
Francis Offman (Butare, Ruanda, 1987) parte dal caffè per raccontare la storia delle rotte imperialiste e dello sfruttamento delle risorse che ne conseguiva. La miscela, che nei suoi viaggi traccia delle vere e proprie mappe relazionali, unisce come un filo rosso le opere pittoriche della serie Untitled, che nella loro astrazione restituiscono ricordi personali legati al Ruanda, dove l’artista è nato, o alle esperienze quotidiane vissute in Italia, dove vive dal 1999.

I lavori di Alessandra Ferrini (Firenze, Italia, 1984) e Abdessamad El Montassir (Boujdour, Sahara Occidentale/Marocco, 1989) invitano a ripensare criticamente la storia con due approcci differenti.
Ferrini si confronta con il tema della responsabilità storica con il video Sight Unseen, esito di un lungo lavoro di ricerca sulla figura di Omar Al-Mukhtar, leader della resistenza libica all’occupazione italiana arrestato e giustiziato nel 1931. El Montassir dedica l’installazione Trab’ssahl a un racconto del Sahara occidentale, a lungo esistito nelle mappe e nell’immaginario europeo come luogo da occupare. I tre video che compongono l’opera invitano ad ascoltare le testimonianze di una memoria traumatica, frutto di un conflitto che si è esteso oltre 50 anni.

Liliana Angulo Cortés (Bogotá, Colombia, 1974) e Kapwani Kiwanga (Hamilton, Canada, 1978) lavorano sulla rielaborazione dei materiali archivistici per mettere in discussione codici dominanti di assoggettamento, mettendo in luce il ruolo degli elementi botanici.
Con il progetto Un caso de reparación, Liliana Angulo Cortés esplora il ruolo della spedizione botanica di José Celestino Mutis in quella che allora era definita Nueva Grenada, a cavallo tra Settecento e Ottocento, nella costruzione di una tratta transatlantica. Il ruolo delle imprese coloniali scientifiche nell’appropriazione di fiori e piante extraeuropee emerge in mostra nella selezione di disegni, mappe e nei due video che le completano. Kiwanga nella serie Flowers for Africa reinterpreta le composizioni floreali presenti in occasione delle cerimonie di indipendenza dei 54 Paesi africani, identificando le diverse specie e ricercandone la provenienza per evidenziare i legami con i successivi sviluppi commerciali.

IL PUBLIC PROGRAM

La Linea Insubrica comprende un ricco public program multidisciplinare che, oltre alle visite guidate con i curatori e il team di Kunst Meran Merano arte, propone un calendario di eventi performativi, interventi sonori e proiezioni di film d’artista.

L’inaugurazione di sabato 1° giugno 2024 vede l’artista Vashish Soobah (Sicilia, Italia, 1994) esibirsi in una sonorizzazione dello spazio seguita da dj set pensati per approfondire i temi della memoria, della migrazione e della diaspora, fulcro del suo lavoro.

Sono due le proiezioni di film d’artista in programma per La Linea Insubrica. Mercoledì 17 luglio 2024 viene presentato Aequare: the Future that Never Was di Sammy Baloji (Lubumbashi, Congo, 1978). L’opera, ambientata nel Centro Scientifico di Yangambi al centro della foresta pluviale, combina filmati d’archivio e immagini recenti per raccontare l’invasione di infrastrutture coloniali che smaterializzano il paesaggio congolese.
Sabato 12 ottobre 2024 è la volta di Ufuoma Essi (Londra, UK, 1995), che con Is My Living in Vain porta a Merano una meditazione sulla storia della chiesa nera come spazio di appartenenza e organizzazione comunitaria.

Sabato 21 settembre 2024 è in programma un palinsesto performativo realizzato in collaborazione con Transart. Il collettivo artistico The School of Mutants organizza una parade nelle strade di Merano, invitando i cittadini e le cittadine a partecipare a un pomeriggio di dibattiti e conferenze organizzate. Le tematiche affrontate sfiorano la cultura delle relazioni politiche tricontinentali e anticoloniali sviluppate in quello che oggi chiamiamo “Sud Globale”, approfondendo gli argomenti cardine attorno cui ruota l’azione del collettivo attivo dal 2018.
Betty Tchomanga (Charente-Maritime, Francia, 1989) propone negli spazi di Kunst Meran Merano Arte un assolo di danza dedicato alla figura mitologica di Mami Wata, una dea dell’acqua il cui mito nasce in Bénin, Camerun, Congo, Brasile e Cuba e incarna le ambivalenze della storia coloniale. Alessandra Ferrini completa l’attivazione della propria opera in mostra per La Linea Insubrica, i cui singoli elementi prendono vita attraverso la sollecitazione di parole, suoni e immagini.

L’esposizione si completa di un calendario di attivazioni delle opere e delle sale espositive in cui rientra anche la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Gli studenti del dipartimento di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali, nell’ambito di una residenza curatoriale dedicata, si serviranno di alcuni spazi offerti da percorso espositivo e condurranno una serie di ricerche finalizzate alla pubblicazione di un bollettino bisettimanale di approfondimento delle tematiche e opere protagoniste de La Linea Insubrica.

In occasione della prima mostra del programma The Invention of Europe vede l’inizio della collaborazione di Kunst Meran Merano Arte con il grafico Montasser Drissi, che seguirà il programma nei suoi tre anni di svolgimento.