Tito Chini – L’ideale solare di Aielli Stazione

Informazioni Evento

Luogo
GASPARELLI ARTE CONTEMPORANEA
Via Arco D'augusto 74, Fano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica dalle ore 10:30 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 20:00

Vernissage
01/06/2024

ore 18

Artisti
Tito Chini
Curatori
Gian Ruggero Manzoni
Generi
personale, disegno e grafica, arte moderna

La mostra inserita tra gli eventi fuori sede della Biennale Disegno di Rimini nasce da un ritrovamento di numerosi disegni esecutivi di Tito Chini (Firenze, 1898 – Desio, 1947) per la produzione di diciotto vetrate e due monumentali trifore d’ornamento alla navata e al transetto della Chiesa di S.Adolfo.

Comunicato stampa

La mostra inserita tra gli eventi fuori sede della Biennale Disegno di Rimini nasce da un
ritrovamento di numerosi disegni esecutivi di Tito Chini (Firenze, 1898 - Desio, 1947) per la
produzione di diciotto vetrate e due monumentali trifore d’ornamento alla navata e al transetto della
Chiesa di S.Adolfo edificata nel 1937 su progetto dell'architetto Giuseppe Vicari e per incarico del
prefetto del Regno Guido Letta in un piano di ricostruzione di Aielli località abruzzese danneggiata
nel terremoto del 1917. A lato di un sacrario commemorativo e di una casa littoria la chiesa a croce
latina sorge rialzata su un vasto piazzale orientata con la facciata incorporata al campanile sul piano
bonificato del Fucino, con caratteristica cintura di due chiostri esterni d’aspetto metafisico per
l'immediato richiamo almeno a De Chirico. L'intenzione di un edificio immateriale e di carattere
ideale è confermata nel primo progetto realizzato dell'abside che non prevedeva l'affresco eseguito
successivo dalla stessa manifattura Chini incaricata già delle vetrate e degli arredi e lo illustra un
libretto in edizione Mondadori del 1940 che fotografa la volta a catino del fondo immersa nella luce
di una fonte elettrica di controluce all'arco di cornice a tutto sesto, in un vuoto di rappresentazione
nello spazio rarefatto, che un ripensamento forse pertinente al clero concretizza di santi dipinti
solenni in cromie ribassate. E che non fosse previsto, lo capiamo perché disomogeneo ci resta in
difetto di luce e di colore se comparato all’ideale solare delle vetrate, protagoniste dei lati nei rossi,
nei verdi e blu accesi, e allargate in alto e numerose in lungo a diminuire di massa la struttura e
risonanti del motivo dei chiostri per conseguire uno stato: di ripetuto intervallo di tempo nella luce
variante dello spazio identico. Espressa simbolica, nelle storie vetrate di Calvario, Annunciazione e
Rinascita per sacrificio, come cammino religioso più interiore nel percorrere più astratto la Chiesa,
conclusa al principio nel bagliore che ispessiva lo Spirito o l’idea, e nel bianco riassorbiva i colori e
le anime.