Artissima 2024 a Torino. Le prime novità della 31esima edizione in programma a novembre
La fiera dedicata all’arte contemporanea si appresta a inaugurare la sua prossima edizione tra nuovi curatori per le sezioni principali e un tema incentrato sul “daydreaming”
“In un’epoca di incessanti connessioni e stimoli esterni senza limiti, una riscoperta affascinante sta prendendo piede: il valore inestimabile del pensiero spontaneo e del “daydreaming”, il sognare ad occhi aperti. Sognare a occhi aperti ha un potenziale creativo immenso, ed è quello di cui si servono primariamente gli artisti per infrangere le barriere di ciò che è noto e prevedibile e tracciare nuovi sentieri nell’esplorazione del nostro tempo”, esordisce Luigi Fassi, per il terzo anno consecutivo alla direzione di Artissima, presentando il tema dell’edizione 2024 che si terrà da venerdì 1 a domenica 3 novembre all’Oval di Torino. E svelando anche le prime novità, come i nomi dei nuovi curatori chiamati a presentare due sezioni speciali.
Artissima a Torino. Il tema dell’edizione 2024
È The Era of Daydreaming il claim scelto per la 31esima edizione che intende porre al centro della riflessione collettiva il daydreaming, ossia la manifestazione del pensiero spontaneo e insieme strumento di creazione. Rivalutato da neuroscienziati, filosofi e artisti questo non è altro che la capacità della mente di autogenerare dialogo interiore e di elaborare la propria storia di vita attraverso le forme di un pensiero visivo in continua evoluzione. Centrale nel pensiero creativo e nella produzione artistica, il daydreaming è una forza spontanea che attiva speranze, emozioni e immaginari: “Artissima invita quest’anno ad ascoltare i propri sogni ad occhi aperti, chiamando a raccolta una comunità di daydreamers, quella degli artisti e di chi accompagna il loro lavoro, per intraprendere un viaggio emozionante alla scoperta del potenziale illimitato della mente umana”, continua Luigi Fassi.
Artissima a Torino. Le novità dell’edizione 2024
Riconfermato il comitato di selezione delle gallerie partecipanti alle quattro sezioni storiche della rassegna piemontese, Main Section, Monologue/Dialogue, New Entries e Art Spaces & Editions – composto da Paola Capata (galleria Monitor di Roma, Lisbona e Pereto), Philippe Charpentier (galleria mor charpentier di Parigi e Bogotá), Raffaella Cortese (galleria Raffaella Cortese di Milano), Guido Costa (galleria Guido Costa projects di Torino), Antoine Levi (galleria Ciaccia Levi di Parigi e Milano), Nikolaus Oberhuber (galleria KOW di Berlino) ed Elsa Ravazzolo Botner (galleria A Gentil Carioca di Rio de Janeiro e San Paolo) – mentre nuovi nomi sono stati chiamati a curare le due sezioni speciali Present Future e Back To The Future. Sono rispettivamente Léon Kruijswijk, curatore del KW Institute for Contemporary Art di Berlino, e Joel Valabrega, curatrice di Performance and Moving Image al Mudam di Lussemburgo, a presentare la sezione dedicata ai talenti emergenti (Present Future) mentre a Heike Munder, curatrice indipendente e scrittrice a Zurigo, e Jacopo Crivelli Visconti, curatore indipendente a San Paolo, è stata affidata Back to the Future, la sezione che presenta progetti monografici di pionieri dell’arte contemporanea il cui lavoro ha avuto un ruolo chiave nella storia dell’arte.
Artissima a Torino. La nuova identità visiva
Torna anche lo studio grafico torinese FIONDA, diretto da Roberto Maria Clemente che per il settimo anno consecutivo cura l’identità visiva di Artissima e che così commenta: “Il racconto visivo si traduce in un layout dinamico che fonde il pensiero con lo spazio/attimo personale del “daydreaming”, una scarica o un lampo nel nostro processare la vita in tempo reale. Immagini in sequenza, dettagli di movimento e azioni, un orologio che segna un tempo casuale, per celebrare l’unicità della vita quotidiana e la sua trasformazione attraverso il potere dell’immaginazione”.
Caterina Angelucci
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati