Giko – Omaggio a Higgs
In una dimensione atemporale si sviluppa il progetto artistico di Giko che, partendo da una indagine scientifica sulla creazione dll’universo, la porta a considerare la condizione dell’attuale società liquida ed indeterminata, che cambia e si distrugge, ristrutturandosi con estrema velocità.
Comunicato stampa
Il 09 aprile di quest’anno è venuto a mancare Peter Higgs, il teorizzatore del bosone che prende il suo nome. Ma cos’è il bosone di Higgs? Per gli scienziati è la particella che conferisce massa a tutte le altre particelle, e quindi in qualche modo dà ad esse l’esistenza in quanto oggetti materiali. Questa è la sua potenza divina e da qui la designazione quale “particella di Dio”.
Partendo da tale concetto, Giko, con la sua energia, lo fa diventare espressione artistica un’indagine sulla nostra società liquida ed indeterminata, che cambia e si distrugge, ristrutturandosi e rinnovandosi con velocità.
La particella modifica il suo essere, rendendosi panteisticamente speciale, nell’adattarsi a condizioni diverse, determinando significato e significante sempre all’interno di se stessa.
Ed in questa evoluzione, Giko ritrova la forza rigeneratrice “puntata sul cerchio che è allo stesso tempo stabile ed estremamente dinamico, preciso senza esser statico, culla di rossi e di arancioni, energia vitale e consapevole” (M. Reggiani).
Il concetto artistico nasce da un’esigenza, al di la del significato scientifico o religioso, dalla ricerca di un unicum dal quale si sprigiona la creazione che diventa forza motrice dell’universo che si espande e si ritrae in colori e dimensioni.
L’Artista, con le sue opere, fa si che il fruitore rifletta su temi attuali quali la creazione e della diffusione della stessa, in un modo originale attraverso un magma culturale e sociale incandescente che plasma concettualmente il mondo al suo passaggio, tracciando un DNA logico comune.
La particella di Dio, diventa espediente di una visione onirica del cosmo che, tra il non colore e l’esplosione dello stesso, raggiunge un nuovo valore figurativo.
Il bianco e nero nell’esplosione del non colore, riporta le immagini ad una espressione profonda che ricalca nelle sfumature una esigenza di profondità di spazio e di espansione, forza primigenia dell’universo.
Colore e non colore, cerchio e nebulose, immagine e vuoto. Il tutto all’interno di un continuo fluire delle forme che tutto rappresentano e tutto contengono. Un incessante divenire tra nascita e dissoluzione, rinascita e disgregazione in un continuum spazio temporale che diventa metafora per chi cerca la verità tra fede e scienza.
Le sue pennellate, dal nero quale elemento primordiale, esplodono e si evolvono in strutture sempre più cromaticamente elaborate in una successione di opere dalla giustapposizione tonale, che conferiscono movimento all’interno della struttura dei dipinti esposti in questa sede.
La sua ricerca, in questa mostra, opera in un sistema simbiotico tra comunicazione visiva e le esigenze più intime che chiedono di capire e svelare il mistero della creazione.
Una mistura che rappresenta un’indagine sul tempo e quindi sulla relazione dell’uomo con la propria esistenza, ponendo una ulteriore via d’accesso al mistero della vita.
La mostra “la particella di Dio”, è stata presentata a Bucarest nei locali dell’Istituto Italiano di Cultura quale installazione multimediale, dove l’esperienza diventa immersiva con la fruizione della video art, e nel colore liquido e denso dei policarbonati retro illuminati, coinvolgendo il fruitore rendendolo parte dell’opera.
Questa nuova visione dinamizza il suo modo di fare arte. Sviluppa un momento. L’idea nasce e si trasforma mutando continuamente. Le opere sono allo stesso tempo simili ma dall’aspetto sempre differente mutando seppur rappresentando sempre se stesse.
Al MACA si propone una mostra di opere inedite che omaggiando Higgs, rappresentano l’unicità nella moltitudine, o per dirla con le parole della stessa Giko: La particella di Dio vuole essere un inno alla molteplicità nelle nostre singolarità, in un continuo rinnovarsi senza mai dimenticare di essere noi stessi, particelle di un unico progetto di vita.
Dott. Giuseppe Scandurra
Presidente The Loft Arte