Moda e architettura: gli spazi più belli delle sfilate Cruise 2025 in giro per il mondo

Il ruolo dell’architettura è diventato centrale nella moda. E lo confermano i luoghi che hanno ospitato le sfilate Cruise 2025. Ecco i quattro più emblematici, tra musei moderni e progetti urbanistici entrati nella storia

È quasi giunto al termine quel momento dell’anno, tra maggio e giugno, in cui le grandi case di moda presentano le loro collezioni Cruise. Ovvero abiti ideati per le vacanze, quelle speciali in riva al mare o in località lussuose. L’attenzione, solitamente, si concentra su tessuti, drappeggi e linee, ma questa volta si è reso protagonista un elemento apparentemente distante dalla moda: l’architettura. Molteplici sfilate sono andate in scena tra musei e posti da sogno che esulano dagli spazi in cui normalmente si susseguono le fashion week. Abbiamo selezionato i più spettacolari.

Sfilata Gucci Cruise 2025
Sfilata Gucci Cruise 2025

Gucci alla Tate Modern di Londra

La sfilata Gucci Cruise 2025 racconta i ricordi del direttore creativo Sabato De Sarno: da un lato l’intreccio di luoghi, persone e idee; dall’altro una nuova narrazione che riflette anche il passato del marchio fiorentino. La Tate Modern di Londra, un’arena multiforme e unica pensata per lo scambio e gli incontri imprevisti, fa da sfondo. L’architettura brutalista dell’edificio, ex centrale elettrica trasformata in museo d’arte contemporanea dallo studio Herzog & de Meuron, è sinonimo di modernità. Gucci ne impreziosisce le nude cisterne di cemento con la vegetazione (riflessa nei ricami floreali che diventano tridimensionali, realizzati in organza tagliata al laser con assemblaggio manuale). E così come il luogo mostra una duplice natura, la collezione gioca sui contrasti e spazia dal rigore alla stravaganza, da tessuti pesanti ad altri leggeri, dall’eleganza alla quotidianità.

filata Louis Vuitton Cruise 2025
filata Louis Vuitton Cruise 2025

Louis Vuitton al Parc Güell di Barcellona

Da Londra passiamo al Parc Güell di Barcellona per la sfilata Louis Vuitton Cruise 2025. Abiti multiformi, colletti spigolosi, stivali sfrangiati e diversi tessuti sovrapposti si mimetizzano nel giardino pubblico completato nel 1914 dall’architetto Antoni Gaudí, oggi patrimonio dell’Unesco. Ma, come si legge in una nota ufficiale, “ancor più che un architetto, Antoni Gaudí è come una terra a sé stante che […] continua ad affermarsi nella città di Barcellona”. Infatti, allestita all’interno di questo organismo architettonico, esempio del Modernismo catalano, la collezione Cruise 2025 è immersa nella cultura spagnola. E chi conosce l’operato del direttore creativo Nicolas Ghesquière sa che le sue creazioni sono sempre state definite “moderne”, specialmente in confronto al periodo in cui venivano mostrate in passerella.

Balenciaga al Museum of Art Pudong di Shanghai

Se c’è chi sceglie palazzi passati alla storia, esiste chi predilige i musei, come Balenciaga che fa sfilare la Cruise 2025 al Museum of Art Pudong di Shanghai. Progettato dall’architetto francese Jean Nouvel, sorge al 2777 di Binjiang Avenue, direttamente sotto la famosa Oriental Pearl Tower e di fronte alle architetture storiche del Bund. L’edificio si sviluppa su una superficie totale di 40mila metri quadrati, ed è in larga parte costruito in granito bianco assemblato in modo da evocare il motivo irregolare del vetro smerigliato. Lo stesso granito che, unito alla vista sulla città, è diventato il fondale della collezione Cruise di Balenciaga, per cui il direttore creativo ha proposto i capi d’abbigliamento “di sempre”, quelli diventati sua cifra stilistica: lo stilista Demna ha espresso infatti il proprio disinteresse nei confronti di una collezione ideata appositamente per dire a qualcuno come vestirsi per le vacanze. E come esplicitarlo se non variando poche uscite rispetto a quelle a cui ci ha abituato negli anni?

Giulio Solfrizzi

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

Scopri di più