Tra storia, memoria e natura. La Fondazione Bonollo in Veneto parte con le prime mostre
Il nuovo polo culturale nato in provincia di Vicenza per volontà dei collezionisti Sandra e Giancarlo Bonollo debutta con “Lessico Famigliare” e “Isabella Ducrot. Vegetal Devotion”. Si apre così il programma espositivo che vedrà nel corso dei mesi un susseguirsi di artisti di calibro internazionale
“Abbiamo sentito che era giunto per noi il momento di condividere ciò che abbiamo raccolto e appreso in venticinque anni di ricerca, collezionismo e soprattutto amore per l’arte”, così spiegavano ad Artribune i collezionisti Sandra e Giancarlo Bonollo, annunciando la nascita dell’omonima Fondazione a Thiene, in provincia di Vicenza. “Abbiamo scelto di farlo qui, nella nostra città, sia per costruire un’opportunità di scoprire l’arte di Thiene sia per portare il mondo dell’arte a Thiene”.
Pensata per far scoprire i diversi linguaggi delle arti visive e performative e per dare voce agli artisti più innovativi, la Fondazione Sandra e Giancarlo Bonollo per l’Arte Contemporanea debutta il 7 giugno con due mostre: Lessico Famigliare e Isabella Ducrot. Vegetal Devotion, rispettivamente a cura di Chiara Nuzzi e Marta Papini, animando gli spazi espositivi con opere di artisti di calibro internazionale provenienti dalla collezione e non.
La sede di Fondazione Bonollo a Thiene: tra storia e arte contemporanea
Il nuovo polo d’arte contemporanea prende forma negli spazi del complesso dell’ex Chiesa delle Dimesse, un nucleo architettonico Settecentesco che include la chiesa e il palazzo che la circonda. Il complesso è rimasto in disuso dal 2015 fino al recente progetto di restauro, sostenuto dai collezionisti Bonollo e realizzato dall’architetto Giancarlo Zerbato. I lavori hanno trasformato gli ambienti interessati in spazi atti ad ospitare grandi progetti espositivi, oltre a restituire alla comunità anche la chiesa e parte dei locali attigui.
“Con la nascita della Fondazione desideriamo condividere non solo l’opportunità di valorizzare un luogo unico ma anche creare uno spazio vibrante e dinamico”, concludono i collezionisti. “Un luogo dove celebrare la bellezza e l’innovazione della creatività contemporanea assieme a tutti coloro che vorranno lasciarsi coinvolgere dal nostro invito”.
La mostra “Lessico Famigliare” da Fondazione Bonollo a Thiene
Con Lessico Famigliare si inaugura il ciclo di mostre collettive della Fondazione Bonollo, presentando una selezione di opere di dieci artisti provenienti della collezione. La mostra (visibile sino al 21 dicembre 2024) prende in prestito il titolo dal celebre romanzo autobiografico di Natalia Ginzburg, pubblicato nel 1936, dove racconta la storia della propria famiglia, ebraica e antifascista, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale in Italia. Se nel racconto frasi, aneddoti e ricordi accompagnano il lettore in una dimensione intima e quotidiana, nella mostra installazioni, video, opere visive e sonore “riflettono relazioni collettive e individuali che scandagliano le complessità dell’esistenza umana e dei suoi sentimenti, confondendo i confini tra arte e vita quotidiana”, sottolinea la curatrice Chiara Nuzzi nel suo testo critico. Protagonisti di questo primo progetto collettivo sono: Paweł Althamer, Ed Atkins, Neïl Beloufa, Patrizio di Massimo, Claire Fontaine, Louisa Gagliardi, Tracy Moffat, Frida Orupabo, Cally Spooner e Cathy Wilkes.
La mostra “Isabella Ducrot. Vegetal Devotion” da Fondazione Bonollo a Thiene
“Gigli in fiore e viti cariche di grappoli d’uva decorano il legno antico e scuro del portone d’ingresso della Chiesa delle Dimesse a Thiene, delimitando il confine tra lo spazio sacro e profano”, così spiega la mostra Isabella Ducrot. Vegetal Devotion la curatrice Marta Papini, ospitata negli spazi della Fondazione Bonollo sino al 28 settembre 2024.
A differenza dell’altro, questo progetto espositivo apre il ciclo delle mostre personali con protagonisti artisti non necessariamente legati alla collezione. Le opere di Isabella Ducrot (Napoli, 1931) scelte e create per la mostra rappresentano piante e fiori in vaso, creati dalla sovrapposizione di ritagli di carte e tessuti di diverso colore, unite a fili di lana e ricami, che si impossessano dello spazio della chiesa e delle due sale adiacenti.
Valentina Muzi
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