Alberto Brambilla – Il tempo l’oblio e la memoria
La fondazione Bandera per l’arte è lieta di presentare, sabato 8 giugno alle ore 18.00 la mostra Alberto Brambilla Il tempo, l’oblio e la memoria a cura di Cristina Moregola.
Comunicato stampa
La fondazione Bandera per l’arte è lieta di presentare, sabato 8 giugno alle ore 18.00 la mostra Alberto Brambilla Il tempo, l’oblio e la memoria a cura di Cristina Moregola. Non senza un pizzico di snobismo, Brambilla si descrive come “un artista tanto sottile da apparire quasi inesistente”. La sua professione ufficiale non è infatti mai stata quella dell’artista, ma dello studioso e del bibliografo, con diverse esplorazioni nel campo della scrittura creativa.
In realtà da mezzo secolo egli lavora clandestinamente nel campo artistico, sperimentando diverse tecniche, mettendo però sempre al centro della sua attenzione il libro nelle più svariate forme e concezioni. Libro che è studiato e sezionato da diverse angolature ed è usato come terreno da esplorare.
In questa mostra l’oggetto-libro è smembrato nel suo stesso corpus (fatto di pagine, di dorsi, di nervi, di copertine, di rilegature) alla disperata ricerca dei suoi proprietari, o del suo autore. Una sfida contro il tempo vorace per salvare dalla morte e dall’oblio qualche viso, qualche gesto o almeno una minima forma di umanità. In questa struggente quanto delicata missione salvifica, la tecnica privilegiata è quella del collage che scopre e fissa i lacerti più sottili e le sfumature sentimentali più nascoste.
Biografia
Alberto Brambilla (Busto Arsizio, 1955). Laureato in filologia medievale e umanistica, ha lavorato in alcune università italiane e straniere ed attualmente fa parte dell’Équipe Littérature et Culture Italiennes della Sorbona. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, dedicate a nodi culturali fra Otto e Novecento (ad esempio l’Irredentismo e la letteratura giuliana), a fenomenologie letterarie (come la Letteratura popolare e in particolare l’opera di Salgari), ed ad alcuni protagonisti della letteratura o della cultura italiana quali Pascoli, Carducci, De Amicis, Novati, Croce, a cui ha dedicato alcune monografie. La sua attività ha però seguito svariati percorsi, legati anche alla scrittura creativa e al rapporto tra sport e letteratura.