Antonio Delluzio – Lo Spazio sul comodino
Mostra personale.
Comunicato stampa
I MONDI SOGNATI DI ANTONIO DELLUZIO IN MOSTRA ALLA NUMM CONTEMPORARY ART
“Con la fotografia non mi interessa immortalare ciò che tu5 possono vedere, mi interessa ca:urare ciò che solo alcuni possono
sen;re” cosi Antonio Delluzio parla del suo lavoro, della sua passione. E così ben presenta “LO SPAZIO SUL COMODINO” la mostra
personale che, la NUMM Contemporary Art ospiterà dal 7 giugno al 2 agosto.
22 opere foto-ar;s;che fru:o di una serie di accorgimen; rela;vamente controllabili e non ripe;bili, immediatamente registra;
dall’apparecchio fotografico. La casualità e non riproducibilità dello sca:o perme:e di rendere unica e significa;va ogni immagine
così o:enuta. Una tecnica che Delluzio chiama BEYOND (al di là, oltre) perché concepisce queste sue creazioni come esperienze
visive e materiali per andare oltre la semplice rappresentazione realis;ca delle cose e delle persone.
Antonio Delluzio, leccese di origine, si diploma in pi:ura presso l’accademia di belle ar; della stessa ci:à in cui è nato. Durante gli
anni di accademia impara i trucchi della camera oscura e la passione per lo strumento fotografico aumenta. Ama la fotografia
sperimentale e di ricerca u;lizzando diversi medium per arrivare all’immagine defini;va e, a volte, all’espressione visionaria. Gli
studi in accademia di belle ar; lo legano al mondo della pi:ura e, in un certo senso, gli piace dire che cerca di dipingere con la
macchina fotografica. In realtà, quello che cerca veramente è immaginare lo spirito delle cose, l’aura che le circonda.
“LO SPAZIO SUL COMODINO” è il "cosmo interiore" che solo nell'in;mità della propria esistenza, anche inconscia, è possibile fare
uscire dal proprio animo. E'il tempo, il tempo che resta, il tempo che si è vissuto e quello che si desidera vivere. E' il tempo che
scorre e che lascia una traccia che diventa ricordo.
Scrive del suo lavoro Paola Turroni, autrice dell’introduzione al catalogo della mostra:
“Qual è la soglia tra la veglia e il sonno? Tra il reale e il sognato? Tra lo spazio concreto del comodino su cui poggiamo il kit di
sopravvivenza alla no:e, e lo spazio epifanico del lavoro ar;s;co che svela, disso:erra, emerge da un altrove, come se la fotografia
potesse vedere dove l’occhio non vede, e non sa.
La fotografia entra in questa soglia e la dilata, ciò che ci sembra istantaneo e confinale, indefinibile e ne:o, nella fotografia di
Delluzio diventa un luogo vivo, abitato, infinito.
L’u;lizzo straordinario – nel senso le:erale di fuori dall’ordinario – degli elemen; naturali ci svela ciò che resterebbe nel mondo
delle spore e delle schegge, quanto sviluppo biologico ci sia in un frammento di bosco, quanto elemento pi:orico esprimono le
superfici naturali, una tavolozza infinita di tra5 e forme. Non si può prescindere dalla pi:ura parlando della fotografia di Delluzio.
L’acqua trasforma tu:o quello con cui entra in conta:o, come liquido amnio;co, partorisce dal bidimensionale al tridimensionale,
dal composto all’esplosione. L’acqua u;lizzata per la composizione dell’immagine, non è solo un filtro naturale, ma un movimento
vitalizzante, un’alleanza crea;va tra uomo e natura.
Le opere di Delluzio sono nature morte a:raversate da un soffio vitale, in bilico, nel passaggio tra il non più e il non ancora. Ciò che
con;ene la fragilità del tarassaco, in parallelismo col bicchiere d’acqua, una pietra friabile come un libro aperto, come farebbe un
mago che sposta i tesori e tra5ene la meraviglia. Un big bang privato, un miracolo, l’universo rifa:o dalla terra e dal la:e, l’autore
che si fa un po’ nutrice e un po’ dio. Il buio da dove viene la luce.”
LO SPAZIO SUL COMODINO è presentata e prodo:a da NUMM Contemporary Art.