Tutte le foto di Unlimited 2024. La fiera di Basilea con le opere monumentali
Art Basel vuole spostare il suo baricentro su una Parigi decisamente preferita dai grandi collezionisti globali? Probabilmente sì. Ma per il momento la sezione Unlimited della fiera Art Basel rimane qualcosa di inimitabile
Si parla di una certa crisi di Basilea, un posto triste e remoto dove i grandi collezionisti che ora fanno la differenza del mercato dell’arte (arabi, indiani, sudamericani, cinesi…) vengono malvolentieri preferendole le grandi capitali europee e segnatamente una: Parigi. E come biasimarli? Ecco perché, secondo alcune analisi, la fiera d’arte più importante del mondo si sarebbe posizionata nella capitale francese aprendo una filiale così vicina alla casa madre.
Eppure tutta questa crisi di Basilea a passeggiare nel settore Unlimited della fiera non si percepisce granché. Anzi quello che si percepisce è potere, solidità e anche qualità. Unlimited è la sezione della fiera Art Basel che espone le opere di dimensioni museali, talvolta monumentali, non di rado colossali! Quest’anno non è da meno con una scala ancora maggiore rispetto al 2023.
Unlimited Basel 2024: qualche performance, pochi video, zero tecnologia
Ad Unlimited quest’anno alcune performance come quelle di Seba Calfuqueo, di Reto Pulfer e anche di Ryan Gander (ancorché con uno scimpanzè robotizzato); pochi video (di impatto quello di Lu Yang), pochissima tecnologia e qualche importante opera di stampo politico come la distesa di tegole che rimpiangono la vecchia Milano spazzata via dai grattacieli di Reinhard Mucha, il monumento all’Intifada di Kader Attia o i libri di Francis Offman retti dai calibri adoperati dai colonizzatori belgi per misurare la sagoma facciale degli africani del Ruanda.
Importante presenza italiana a Unlimited 2024 a Basilea
Anche se l’opera più politica di tutte, dato il momento, è quella di Mario Ceroli che accoglie all’entrata. Un lavoro del 1968 con 365 bandiere bianche. L’artista abruzzese (come del resto Salvo Mangione, presente anche lui con un’opera significativa che presto vedremo alla Pinacoteca Agnelli) è in fase di pieno rilancio con una mostra da poco chiusa alla galleria Cardi a Milano e una importante presenza sempre a Milano in occasione dell’apertura di Palazzo Citterio a dicembre. Ceroli, Salvo, i riferimenti di Mucha a Milano, delle straordinarie vele veneziane di Jannis Kounellis (sono quelle della Biennale del 1993), uno splendido angolo di Nathalie du Pasquier in grande spolvero dopo la bella mostra al Macro, i neon di Dan Flavin che alludono a Andrea Palladio. Insomma molta Italia sotto varie vesti in questa edizione di Unlimited.
Opere muscolari e dipinti da record
E poi opere muscolari a dir poco. In particolare tanti dipinti lunghissimi. Quello di Sam Falls fa impressione: 50 metri. Tanto quanto quello di Keith Haring, a fianco alle bandiere di Ceroli. E poi quello di Dominique Fung. E una parete magnetica per il pubblico in cui Allan McCollum espone 1200 quadri ciascuno con una parola stampata in bianco e nero: sono i nomi propri di persona più utilizzati al mondo, e tutti lì a cercare il proprio! Non mancano alcune autentiche “mostre”, allestite nelle salette più intime, come ad esempio quella di Miriam Cahn, quella di Ulrike Ottinger o l’irresistibile allestimento di Francisco Sierra con quadri piccoli piccoli di pesciolini allestiti su dei plinti orizzontali che fuoriescono dalla parete: ma di questa non c’è la foto perché va vista dal vivo…
Massimiliano Tonelli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati