A Roma l’undicesima edizione di Bande de Femmes, festival dedicato al fumetto “femminista”
Ecco come sarà Bande de Femmes 2024, festival romano di fumetto e illustrazione organizzato dalla libreria femminista Tuba. Dal 29 giugno mostre, talk ed eventi nel segno della parità di genere
Bande de Femmes, ovvero banda di donne, gang di donne; ma anche gioco linguistico con “bande dessinée” (il termine francese per indicare le strisce illustrate dei fumetti). È il nome del festival dedicato alla nona arte che da undici anni prende piede nel cuore della Capitale. Peculiarità della manifestazione? La sua natura egualitaria e antisessista. Organizzata dalla libreria femminista Tuba, la rassegna nasce infatti dall’impegno e dalla collaborazione di artiste, illustratrici e fumettiste, unite con la volontà di creare un circolo virtuoso di cultura e socialità.
Bande de Femmes 2024. I luoghi del festival
In programma nel quartiere Pigneto di Roma, con una concentrazione di mostre ed eventi in via Pesaro e negli spazi culturali e creativi di zona, il festival chiama a raccolta decine di illustratrici e fumettiste proveniente da tutto il mondo: una su tutte, Anke Feuchtenberger, autrice tedesca che con il suo Compagna cuculo (Coconino Press-Fandango) ha raccontato la Germania dell’Est fra gli Anni Sessanta e la caduta del muro di Berlino attraverso gli occhi di una bambina.
Il programma di Bande de Femmes 2024
Dopo l’anteprima con la Notte a Colori del 29 giugno, la manifestazione aprirà ufficialmente il 4 luglio con due Dialoghi d’autrici: il primo ospiterà Michela Rossi, Meo e Antonia Caruso e il loro Corpi invisibili (edito da BeccoGiallo), mentre il secondo sarà dedicato all’illustratrice svedese Hannah Arnesen, autrice del libro “ecologico” Stardust.
Facciamo rete, aperitivo di scambio e condivisione tra artisti, sarà invece il primo incontro di venerdì 5 luglio, seguito dal dibattito con Isa Borrelli, Francesca Torre e Beauty Riot. Atteso anche l’evento A tutte zinNe, con un focus sulle fanzine italiane fra gli Anni Settanta e Duemila. A seguire la presentazione del fumetto Matilde Serao di Francesca Bellino e Lidia Aceto, il talk di Elena Mistrello, e il live painting di Luchadora e Laura Scarpa
La giornata conclusiva di sabato 6 luglio inizierà a metà mattina con Le zinners, incontro per “tutto quello che avresti voluto sapere sulle fanzine ma non hai mai osato domandare” con Giulia Vallicelli di Compulsive Archive. A seguire la presentazione del nuovo fumetto di Sted, Le conseguenze (edito da Another Coffee Stories) e Sangue (Bao publishing), scritto da Eleonora Caruso e Noah Schiatti.
Intervista alle ideatrici di “Bande de Femmes”
Quando nasce Bande de Femmes e con quali finalità?
Bande de Femmes nasce nel 2013, nella libreria femminista Tuba. Avevamo voglia di dare spazio agli immaginari dirompenti di illustratrici e fumettiste che vedevamo affacciarsi sulla scena artistica ed editoriale. Il festival è un tentativo di creare uno spazio di espressione e visibilità per chi è rimasto fuori dalla presunta neutralità, per le donne, le lesbiche, le persone trans e le soggettività eccedenti la norma. Ritrovarsi in piazza a parlare di temi come femminismi, corpi, identità, sessualità e lotte LGBTQIA+ a partire dalle narrazioni a fumetti significa dare voce ad altri vissuti e altri linguaggi in uno spazio pubblico e accessibile, potenzialmente attraversato da chiunque.
A undici anni dalla prima edizione, quanta strada è stata fatta e quanto ancora c’è da fare, anche in risposta alle urgenze sociali del nostro tempo?
In undici anni il mondo dell’editoria si è interessato alle storie che volevamo leggere e le narrazioni di fumettiste lesbiche e trans sono sempre più numerose. E sono sempre più numerosi anche i luoghi dove viene portata avanti una decostruzione del dominio patriarcale su arte e cultura: case editrici, ma anche festival, spazi artistici, librerie. In questi anni sono nati ovunque collettivi per la parità di genere nel fumetto come Moleste in Italia. Perfino il Festival di Angoulême, dall’edizione del 2016, ha iniziato un processo di riflessione sull’esclusione delle donne – figuriamoci di altre soggettività – dalla sua programmazione. Quest’anno ci sembrava inoltre urgente parlare del genocidio in Palestina, e lo faremo attraverso le mostre delle artiste Sheyam Ghieth e Jana Traboulsi e con la presentazione del fumetto – autoprodotto – scritto e designato da Elena Mistrello, Tracciato Palestina.
Bande de Femmes è un festival che si sviluppa nell’intersezione tra arte, editoria e sociale. Qual è la risposta del pubblico alla vostra offerta? Quale impatto pensate/sperate di avere in chi partecipa agli eventi?
Siamo in molti a volere più spazio per raccontare e raccontarci, lo si vede a ogni edizione del festival che ha la bellezza di essere un luogo dove artisti e pubblico si incontrano veramente. Non solo attraverso le presentazioni, i live painting e le mostre, ma nel tessuto interstiziale e gioioso che connette tutti questi momenti. La potenza dell’immagine, del colore e della figura diventano strumenti per raccontare storie che hanno in comune lo scardinamento della norma sessuale e di genere, e la lotta contro sessismo e patriarcato. Storie che arrivano dritte, a volte nello spazio di un’unica vignetta. Attraverso un affresco a molte mani, si delinea l’emersione di nuovi immaginari e orizzonti collettivi che proviamo a indagare.
Alex Urso
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