Cosa ci fa una formica su un tir in Svizzera? La nuova opera di Emilio Isgrò arrivata ad Art Basel 2024
Si chiama “La formica vagabonda” l'ultima provocazione del maestro siciliano che, dopo aver sostato quasi un mese alla Galleria Nazionale di Roma, torna a viaggiare per raggiungere la fiera dell'arte più importante del mondo
A Basilea si è aperta la preview di Art Basel 2024, la fiera dell’arte moderna e contemporanea più importante del mondo. Fino al 16 giugno i padiglioni della Messe Basel ospitano più di 280 espositori, tra new entry e grandi conferme.
Oltre alla fiera, la città svizzera si anima di mostre, eventi e di opere mobili e provocatorie, come La formica vagabonda di Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937). Si tratta di un grande autotreno giallo lungo 17 metri forgiato dall’artista a suon di cancellature che trasporta una piccola formica. L’opera, partita dalla Sicilia, è arrivata il 7 giugno a Basilea, portando con se tanti significati simbolici.
L’opera di Emilio Isgrò a Basilea per Art Basel 2024
Le tradizionali cancellature nere su sfondo giallo del grande camion parcheggiato all’esterno di Messe Basel fanno emergere la frase in rosso: Questo veicolo trasporta una formica. Un gesto provocatorio dell’artista siciliano che intende gettare uno sguardo sul mondo e dare l’opportunità al pubblico di guardare al piccolo insetto come simbolo degli ultimi e degli emarginati come i migranti. Non solo, l’artista chiama in causa la formica anche per la sua straordinaria capacità di sopravvivenza, nettamente superiore e non paragonabile a quella umana.
La “formica vagabonda” di Emilio Isgrò a Basilea: tra pace e solidarietà
Le formiche sono fondamentali per Isgrò, tanto da utilizzarle come “cancellature mobili” che sovrappone al testo per creare un dialogo aperto tra natura e cultura. Così La formica vagabonda, partita da San Pier Niceto, in Sicilia, è passata per Napoli, Roma, Firenze e Milano per poi arrivare a Basilea portando con sé un messaggio di pace e solidarietà capace di resistere ai problemi della contemporaneità, festeggiando così 60 anni dalla prima Cancellatura del 1964.
Parola all’artista Emilio Isgrò
“Oggi è importante far diventare grandi le cose piccole mentre a volte capita il contrario: che diventano piccole le cose grandi”, racconta l’artista Emilio Isgrò ai microfoni di TGR Lombardia.“Provocatorio è il mondo che ci gira intorno con le sue azioni che non sono sempre accettabili. Quindi noi speriamo che il discorso degli artisti diventi sempre più centrale in una società in movimento che spesso dà l’impressione di emarginare l’arte”.
Valentina Muzi
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