Weekend in Alto Adige: da Merano a Ortisei, tra arte contemporanea e cantine d’autore

Land art, giardini delle meraviglie, sperimentazioni artistiche sul territorio, cantine d’autore. Un itinerario nell’Alto Adige che sa leggere il mondo contemporaneo, da Merano a Ortisei, passando per Bolzano

Proseguendo sull’onda degli itinerari sentimentali, arriviamo nell’Alto Adige che si scopre meta d’elezione per l’arte contemporanea, tracciando un percorso ideale che collega Merano Ortisei – dalla valle Isarco alla val Gardena – facendo tappa a Bolzano. Di nuovo, l’intenzione non è quella di essere esaustivi, ma di intercettare, nel caso specifico, diversi approcci ai linguaggi contemporanei, declinati a partire dal rapporto con il territorio e le sue tradizioni, e spesso ispirati dal paesaggio naturale. Due i punti fermi, di partenza e arrivo (o viceversa): la rassegna La Linea Insubrica, inaugurata all’inizio di giugno al Kunst Meran, e la nona edizione della Biennale Gherdëina a Ortisei, che si protrarrà per tutta l’estate.

“La Linea Insubrica” al Kunst Merano

Alla fine del 2023, Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi hanno preso il testimone di Judith Waldmann come curatori di Kunst Merano Arte, di cui seguiranno la programmazione fino al 2027. Il nuovo duo curatoriale ha scelto di orientare l’attività scientifica ed espositiva del principale polo per l’arte contemporanea della cittadina termale verso L’invenzione dell’Europa. Una narrativa tricontinentale, a partire dalla relazione tra Europa e Africa. Nasce così la mostra collettiva La Linea Insubrica, visitabile fino al 13 ottobre 2024: nella loro ricerca, gli 11 artisti coinvolti si sono confrontati con la cosiddetta linea insubrica, geo-punto che attraversa la città di Merano, visibile attualmente come una cicatrice. Il risultato è un percorso multidisciplinare che, a partire dagli spazi di Kunst Meran (ospitati nell’edificio Cassa di Risparmio), si estende a tutta la città tra installazioni, video, opere pittoriche, performance e interventi sonori, contemplando anche un ricco public program.

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Arge Kunst, Bolzano
Arge Kunst, Merano

I Giardini Trauttmansdorff. Un orto botanico all’avanguardia

Una visita a Merano, che sul rapporto tra architettura e paesaggio ha costruito dal XIX secolo il suo profilo di città-giardino, non può prescindere da una tappa a Castel Trauttmansdorff, che dal 2001, con i 12 ettari di parco che lo circondano, è sede di uno sconfinato orto botanico, che riunisce 80 ambienti ricreati nell’ecosistema alpino, con piante provenienti da tutto il mondo. Un progetto lungimirante, favorito dalla varietà microclimatica del territorio e nutrito da ricerca scientifica (la mostra tematica del 2024 esplora il tema delle piante succulente) e visione paesaggistica – tra paesaggi naturali e antropici, rarità botaniche e aree tematiche articolati su un dislivello di quasi 100 metri – che hanno fatto dei Giardini Trauttmansdorff una delle attrazioni più visitate dell’Alto Adige. Al centro dell’esperienza c’è la funzione didattica riconosciuta alla conoscenza del mondo vegetale, veicolata con un approccio votato all’intrattenimento che non sminuisce la solidità del progetto scientifico.

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Giardini Trauttmansdorff, Merano
Giardini Trauttmansdorff, Merano

I giardini dell’arte di Kranzelhof a Cermes

Scendendo in direzione Bolzano, una breve deviazione conduce a Cermes, per scoprire il progetto tra vino, arte e natura immaginato e realizzato dal Conte Franz Von Pfeil, proprietario della tenuta vinicola Kränzel. Ormai diversi anni fa (era il 2006), Von Pfeil decise di dedicare due degli ettari che erano destinati alla tenuta vinicola alla creazione di un giardino che oggi diremmo esperienziale, dove si alternano installazioni e sculture di artisti contemporanei, un laghetto e una grotta, terrazze e labirinti, che si svelano percorrendo i sentieri che attraversano il parco. L’ingresso è a pagamento (12 euro), e il giardino è visitabile fino a fine novembre tutti i giorni dalle 9.30 alle 19. Per tutta l’estate si visita anche la mostra temporanea Metamorphose. Con la possibilità di fermarsi presso il ristorante della tenuta, Miil, o all’Essbar, per bere un calice di vino.

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Giardini Krnzelhof, Cermes
Giardini Krnzelhof, Cermes

La Fondazione Antonio dalle Nogare alle porte di Bolzano

In località Gries, villaggio che si sviluppa oltre il Ponte Talvera, sta il museo di arte contemporanea Fondazione Antonio Dalle Nogare, architettura moderna nata (su progetto di Walter Angonese, con opere site specific di Robert Barry e Dan Graham) per promuovere l’arte contemporanea, intesa come linguaggio per leggere i cambiamenti della società. Oltre alle opere della collezione privata (lavori di maestri della seconda metà del XX secolo, con un nucleo importante di Arte Povera), lo spazio ospita frequentemente mostre temporanee, workshop, performance. In corso, la mostra Under the Spell of Duchamp indaga “l’incantesimo” che ha legato generazioni di artisti all’arte concettuale del preconizzatore francese.
L’ingresso è sempre gratuito, come pure le visite guidate che la Fondazione offre tutti i venerdì alle 18 e il sabato alle 11.

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Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano
Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano

Lungomare e il progetto Flux: la cucina di Fiumicina

Nell’autunno 2023, la cooperativa Lungomare – fondata da Angelika Burtscher e Daniele Lupo – festeggiava il traguardo dei vent’anni di attività con una due giorni di eventi culturali. Ma il focus di Lungomare, al di là delle celebrazioni, è sempre stato centrato sulla progettazione e la produzione di iniziative culturali ad alto impatto sociale a beneficio di un territorio di confine geografico, linguistico e culturale. Un’attività espressa principalmente attivando residenze a lungo termine che coniugano interdisciplinarità, vivere quotidiano e attenzione per il contesto territoriale e sociale altoatesino. 
Come Fiumicina, progetto di Johanna Dehio, Mascha Fehse, Johanna Padge nato nell’ambito di FLUX – Azioni ed esplorazioni fluviali, palinsesto pluriennale dove i paesaggi fluviali di Bolzano vengono osservati e attivati da diverse prospettive. Fiumicina è una cucina aperta: nel 2024 il progetto si concentra sulla creazione di una cucina solare installata sul Talvera. Gli Esperimenti col sole andranno in scena dal 18 al 20 giugno, e di nuovo il 25 e 26 del mese, dopo Ponte S. Antonio verso Castel Roncolo. Partecipazione gratuita, previa prenotazione.

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Open Kitchen, Fiumicina, Lungomare, Bolzano
Open Kitchen, Fiumicina, Lungomare, Bolzano

Al Museion di Bolzano per scoprire il Piccolo Museion

L’attività di promozione dell’arte moderna e contemporanea del Museion inizia nel 1985. Solo dal 2008, però, le collezioni sono ospitate nell’edificio progettato dallo studio di architettura KSV Krüger Schuberth Vandreike di Berlino, caratterizzato dalle grandi vetrate trasparenti che mettono in comunicazione la città nuova con il centro storico. Punto di incontro per un dialogo proficuo tra i protagonisti dell’arte internazionale – anche lontani dai percorsi più battuti –, il Museion si è posto sin dalle origini come riferimento per l’arte locale, a sostegno della creatività altoatesina. Durante l’estate 2024 si visitano le mostre Reinassance, The Weight of the Concrete e Poetry in the Box
Accanto, c’è l’attività del Piccolo Museion, il Cubo realizzato nel 2003 da Alberto Garutti (1948-2023) nell’ambito del progetto Arte sul territorio nel quartiere Don Bosco. Allora, l’artista immaginò il piccolo spazio come sede distaccata del museo di arte contemporanea cittadino. A vent’anni dalla sua inaugurazione, e per omaggiare l’artista recentemente scomparso, dal 14 giugno al primo settembre presenta al Museion Passage la mostra-omaggio Piccolo Museion – Cubo Garutti, che prende la forma di una grande installazione, concepita da Angelika Burtscher e Daniele Lupo di Lungomare.

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Il Piccolo Museion di Alberto Garutti, Bolzano
Il Piccolo Museion di Alberto Garutti, Bolzano

Deviazione tra cantine e architettura: Cantina Bozen, Kurtatsch, Abbazia di Novacella

Nell’ultimo decennio, un territorio naturalmente vocato a una produzione vinicola di qualità – e singolare per la quantità di vitigni autoctoni che coesistono grazie all’incredibile varietà pedoclimatica dell’Alto Adige – ha iniziato a declinare la sua altrettanto naturale predisposizione alla sostenibilità nella direzione di una progettazione architettonica funzionale e al contempo attrattiva. Oggi anche l’Alto Adige vanta diverse cantine d’autore pensate per fare dell’accoglienza e della cultura del vino aspetti non meno rilevanti della produzione nella vita dell’azienda. La prima destinazione di questo tour nel tour si scopre all’ingresso di Bolzano, dove la Cantina cooperativa Bozen è stata inaugurata nella sua nuova veste di design nel 2018, e ora si staglia sullo skyline cittadino con il suo cubo retroilluminato, attraversato da motivi che ricordano la foglia della vite. 
Bisogna invece spingersi a Cortaccia, lungo la Strada del vino di Caldaro, per trovare la Cantina Kurtatsch, realizzata con lastre di dolomia dagli architetti Dell’Agnolo e Kelderer: l’ampliamento del nucleo storico si configura come un esoscheletro di pietra che circonda l’enoteca e il valido percorso didattico “Terroir”, aperto alle visite guidate. L’affaccio sull’adiacente costa rocciosa in dolomia non fa che amplificare l’effetto di mimesi della struttura. 
In direzione Bressanone, si raggiunge la cantina dell’Abbazia di Novacella, tra i complessi abbaziali più grandi e importanti dell’arco alpino. Con nove secoli di storia alle spalle, il sito vale una visita anche per chi non ama il vino, che pure è co-protagonista (insieme a una ricca collezione d’arte antica e alla biblioteca settecentesca gioiello dell’abbazia) del moderno percorso museale allestito tra spazi storici e strutture realizzate ex novo. A partire dall’affascinante bookshop.

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Cantina Kurtatsch. Photo Oskar Da Riz
Cantina Kurtatsch. Photo Oskar Da Riz

L’edizione 2024 della Biennale Gherdëina

Per la sua nona edizione, curata da la Biennale Gherdëina torna ad affrontare le relazioni di prossimità tra l’umano e l’ambiente, partendo Lorenzo Giusti, da una leggenda dell’antico popolo dei Fanes, cui fa riferimento il titolo Il Parlamento delle Marmotte. Visitabile fino al primo settembre 2024, la mostra esplora la vicinanza alla natura e in particolare al mondo animale, percepito come una dimensione di appartenenza primigenia dell’umano, e le concrete potenzialità riflessive delle favole e dei miti, capaci di costruire ponti identitari attraverso diverse epoche. A Ortisei si concentra il maggior numero di luoghi espositivi di un lavoro collettivo che quest’anno ha coinvolto 37 artisti tra installazioni monumentali, allestimenti effimeri in contesti inaspettati (come l’Hotel Ladinia), lavori grafici, sculture. Spesso progetti site-specific che vengono realizzati in loco grazie alla collaborazione con gli artigiani della Val Gardena.

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Michael Hopfner, Plateau a walking life, 2024. Biennale-Gherdeina 9. Photo Tiberio Servillo
Michael Hopfner, Plateau a walking life, 2024. Biennale-Gherdeina 9. Photo Tiberio Servillo

Tublà da Nives a Selva Val Gardena

Proseguendo ancora per qualche chilometro oltre Ortisei, si raggiunge l’ultima tappa del nostro ideale viaggio tra i linguaggi contemporanei dell’Alto Adige. Tublà da Nives è un’associazione culturale nata nel 2010 nel borgo di Selva Val Gardena per catalizzare manifestazioni culturali, mostre personali o collettive, conferenze, simposi, esibizioni artistiche, letterarie, musicali e multimediali. Il centro di queste attività è la moderna architettura di Perathoner che accosta un cubo di vetro minimalista al legno di un vecchio fienile. All’interno sono quattro gli spazi espositivi a disposizione, la programmazione si consulta sul sito dell’associazione.

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Tubl… da Nives, Selva Val Gardena
Tublà da Nives, Selva Val Gardena

Consigli utili per mangiare lungo il percorso

Iniziamo da una novità, propiziata dal trasloco di chef Claudio Melis – sardo d’adozione altoatesina – da Bolzano a Merano. Nella cittadina termale, Melis ha trovato casa nello storico Hotel Villa Irma, che ha rilevato, portandoci dentro due progetti di ristorazione rodati come In Viaggio (gourmet) e Tree Brasserie (bistrot). Aggiungendo l’ospitalità.
A Bolzano segnaliamo la pasticceria tradizionale Caffè Lintner, e l’altrettanto tradizionale cucina del Cavallino BiancoConTanima è invece lo spot gourmet della città, all’interno dell’elegante Parkhotel Laurin.
A Ortisei si inizia con un calice e una degustazione di salumi locali al winebar La Cercia e si prosegue allaSnetonstube per un pasto corroborante.

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Hotel Villa Irma, Merano
Hotel Villa Irma, Merano

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