La visione e versione borghese dell’uomo Prada non viene scalfita ma si adatta intelligentemente. La collezione maschile Primavera/Estate 2025, presentata alla Milano Men’s Fashion nel solito edificio in via Lorenzini 14 che affianca la Fondazione, mantiene i codici della media borghesia, questa volta più giovane e contemporanea. Nonostante il suo indebolimento che porta a chiedersi se esista ancora o se sia cambiata nel tempo.
La collezione Uomo Primavera/Estate 2025 di Prada
La risposta forse è nella collezione uomo di Prada. Un maglioncino blu con scollo a V indossato con pantaloni grigi dal taglio sartoriale ha aperto la sfilata, seguito da camicette striminzite e dal colletto sgualcito, cardigan impreziositi da pieghe che convenzionalmente si stirano, trench colorati dalle maniche a tre quarti e capispalla utili per la grande quantità di tasche, come i calzoni in materiali tecnici.
La collezione Uomo Primavera/Estate 2025 di Prada. Dettagli e accessori
Stupiscono, invece, le finte cinture dettaglio su pezzi di sotto e borse, come già visto nella collezione precedente; una palette cromatica che sgarra con viola, azzurro e fucsia, di pari passo a magliette a righe trompe l’oeil e pullover illusori nel tentativo di replicare l’effetto dei colletti di polo e camicie; borsette portate al braccio come una signora borghese d’altri tempi, questa volta però su un giovane uomo; tagli cropped riflessi, anche, in felpe in pelle con spazio per nascondere le mani; T-shirt con stampe delle opere del pittore francese Bernard Buffet.
Una lettura della collezione Uomo Primavera/Estate 2025 di Prada
Il guardaroba della collezione Uomo Primavera/Estate 2025 unisce tutti attraverso un linguaggio e un modo di fare vestiti perfettamente diviso tra la società di ieri e la società di oggi, inserendo il marchio in una casella sempre più precisa agli occhi di chi cerca di identificare innanzitutto Prada e poi se stesso. Diventa però difficile partendo da abiti che illudono volutamente con trame e accessori. Come l’esistenza della borghesia, nel 2024, è un’illusione che attinge a qualcosa di vero, e di cui si tramandano elementi estetici svuotati del loro significato originario alla pari dell’allestimento della sfilata: una casa bianca che nasconde un rave party.
Giulio Solfrizzi
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