Niki de Saint Phalle, Dubuffet e i grandi premi. Tutta l’arte dell’autunno 2024 al Mudec di Milano
Due grandi progetti espositivi omaggiano artisti e movimenti poco noti al grande pubblico italiano, mentre si promuovono le ricerche delle nuove generazioni. Nel segno dell'arte contemporanea e della fotografia
L’arte contemporanea è protagonista della nuova stagione di grandi mostre autunnali al Mudec di Milano, tra ricerca e sperimentazione. Da una parte abbiamo le retrospettive dedicate a Niki de Saint Phalle, icona delle battaglie per i diritti civili ma ancora poco conosciuta al grande pubblico, e Jean Dubuffet con la sua Art Brut, il filone artistico “dell’outsider art” sviluppatasi nel secondo Novecento. Dall’altra ci saranno le mostre dei vincitori di due grandi premi, l’Artist of the Year di Deutsche Bank e il Deloitte Photo Grant, rispettivamente di arte contemporanea e fotografia, pensate per i giovani talenti. In parallelo, a fine ottobre, un’opera contemporanea site-specific entrerà nell’agorà del Mudec anticipando la mostra etnografica Travelogue (aperta da marzo 2025).
Niki de Saint Phalle al Mudec di Milano
Visitabile dal 5 ottobre al 16 febbraio 2025 e realizzata in collaborazione con la Niki Charitable Art Fondation, la mostra Niki de Saint Phalle ripercorre l’inafferrabile vita di questa pittrice, scultrice, autrice di film sperimentali e performer protagonista del Nouveau Réalisme. “Donna e artista”, la franco-americana Niki de Saint Phalle visse in prima persona un momento di grande fermento sociale e artistico – specialmente la prima ondata del movimento femminista – da cui mutuò la radicale sfida agli stereotipi che avrebbe espresso per tutta la vita, tra amore per la sessualità e la joi de vivre. Il percorso curato dalla critica d’arte Lucia Pesapane struttura in otto sezioni ben 110 opere – inclusi lavori di grandi dimensioni e una scultura allestita nel cortile esterno – e una selezione di opere su carta, video e vestiti di Dior che ricordano anche il passato di modella dell’artista. Con la speranza che la mostra, la prima in un’istituzione pubblica italiana, contribuisca a farla riconoscere come una delle protagoniste dell’arte d’avanguardia.
Dubuffet e l’Art Brut al Mudec di Milano
Un’arte ‘grezza’, ‘pura’, ‘non filtrata’, questo il cuore dell’Art Brut secondo il suo più famoso artista e teorico Jean Dubuffet. In una radicale presa di posizione contro il “sistema dell’arte”, Dubuffet collezionò, nella Parigi del secondo dopoguerra, le opere di artisti amatoriali e autodidatti, spesso in condizioni di isolamento, che riuscivano a raccontare se stessi e il mondo senza preconcetti accademici. A questo potente movimento e al suo iniziatore, ancora poco noti in Italia, è dedicata la mostra Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider, visitabile dal 2 ottobre al 16 febbraio 2025 e curata da Sarah Lombardi e Anic Zanzi (con la consulenza di Baptiste Brun) in collaborazione con la Collection de l’Art Brut di Losanna. Visitatrici e visitatori avranno la possibilità di rivedere le opere chiave di questa visione artistica rivoluzionaria – in tutto più di 70 opere –, tra cui le composizioni di Aloïse Corbaz e Adolf Wölfli, le sculture di Émile Ratier e i dipinti dell’italiano Carlo Zinelli.
L’Artist of the Year al Mudec di Milano
Dal 13 settembre al 20 ottobre 2024 aprirà quindi la mostra Guaymallén dell’argentina La Chola Poblete, vincitrice del prestigioso premio internazionale Artist of the Year 2023. La dodicesima edizione del riconoscimento di Deutsche Bank ha visto trionfare l’artista, attivista LGBTQIA+ e performer che con il suo lavoro (e media anche molto diversi tra loro, dalla pittura alla videoarte) esplora tematiche postcoloniali, queer e anticapitaliste. E così fa anche in Guaymallén (che deve il suo nome alla città nativa dell’artista, nel cuore delle Ande), di cui viene mostrata la natura di spazio sacro popolato da simboli religiosi, politici, erotici, pop-culturali e indigeni.
Il Deloitte Photo Grant al Mudec di Milano
Dal 7 novembre al 15 dicembre sarà infine aperta la mostra fotografica con le opere della vincitrice o del vincitore della seconda edizione del Photo Grant di Deloitte, diretto da Denis Curti e dal team di BlackCamera. Tema di quest’anno è Possibilities, che esorta i creativi a guardare al futuro per cogliere le possibilità di cambiamento e di trasformazione. Accanto alle opere scelte per il 2024, la cui autrice o autore sarà annunciato a settembre, saranno esposti anche gli scatti dalla raccolta inedita Dust From Home della fotografa brasiliana Fernanda Liberti, vincitrice della OpenCall 2023 per under35. Liberti ha lavorato per un anno a un progetto ispirato alle storie migratorie della propria famiglia, di origine siriana, italiana e albanese, in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio.
Giulia Giaume
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