Come l’edilizia scolastica sta cambiando il volto dei territori in tutta Italia
Studenti al centro, ma anche maggiore attenzione verso i territori di inserimento: nonostante la cronica complessità della burocrazia, l’edilizia scolastica italiana prova a fare un passo in avanti. E tanti studi di architettura sono in prima linea per rendere le scuole il cardine delle comunità
Il prossimo settembre oltre 40 alunni varcheranno la soglia della Scuola dei Desideri Mario Silvestri, nel cuore del Parco della Maiella. L’anno scolastico 2024/2025 sarà infatti il primo di operatività per il nuovo istituto comprensivo (scuola primaria e secondaria di primo grado) e centro civico di Pacentro (L’Aquila), inaugurato lo scorso 31 maggio. Realizzato con un milione e 700 mila euro (dai fondi post sisma del Piano “Scuole d’Abruzzo – Il Futuro in sicurezza”), l’edificio è l’esito di un intervento di sostituzione edilizia (con delocalizzazione della scuola elementare e media di Pacentro) e, soprattutto, di un percorso di progettazione partecipata che, a partire dal 2015, ha visto la comunità locale collaborare con le associazioni Viviamolaq, ActionAid e INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) e gli studi MCA – Mario Cucinella Architects e LAP architettura. “Ci teniamo al nostro paese, ed è bello dire la nostra sulla scuola”; “È importante partecipare, perché ne vale di tutta la comunità. È per il paese, per i figli, per noi, per tutti”, raccontavano nel 2019 le persone coinvolte nell’iniziativa, incoraggiate a manifestare speranze e auspici sulla nuova struttura.
Ricostruire le scuole e rinsaldare le comunità: il post-sisma a Pacentro
Ferita dal terremoto che sul finire del decennio scorso ha sfregiato l’Abruzzo e non estranea al fenomeno dello spopolamento, quella di Pacentro si è rivelata essere una comunità desiderosa, soprattutto, di certezze. “L’esigenza di avere un luogo che fosse il più sicuro possibile è stata l’urgenza automatica per la nostra amministrazione. Per questo abbiamo fortemente voluto una nuova scuola”, ha spiegato il sindaco Guido Angelilli alla presentazione del nuovo polo scolastico, che non risponderà solo a finalità didattiche. In linea con una tendenza progressivamente in ascesa anche alle nostre latitudini, la Scuola dei Desideri proverà infatti a mettersi a servizio dell’intera vita cittadina. A divenire, in altre parole, il “rifugio comune” in cui ritrovarsi per maturare esperienze collettive e costruire memorie intergenerazionali. Evocando il Munari de “la prima cosa che disegna un bambino assomiglia ad un cerchio”, l’edificio dispone di un’impostazione planimetrica circolare che identifica nella luminosa e versatile agorà centrale di 15 metri il proprio fulcro. In quasi 800mq sono state realizzate otto aule (cinque per la scuola primaria; tre per la secondaria di primo grado), potenzialmente in grado di ospitare un centinaio di studenti. Grandi pareti curve, trasparenti e scorrevoli, contraddistinguono gli interni, accomunati da generosi affacci sull’Appenino. Una scelta compositiva coerente con il learning landscape, teoria che assegna anche al paesaggio il ruolo di educatore, per la sua influenza sulla sfera cognitiva, sociale e affettiva. Contribuisce poi ad attutire l’impatto delle radiazioni solari estive il tetto-giardino, mentre i lucernari vogliono evocare l’immagine del cielo stellato. Lo stesso verso il quale, a Pacentro come ovunque, si indirizzano preghiere e desideri.
LAP architettura e le sei “scuole consapevoli” per il futuro dell’Abruzzo
Alla Scuola dei Desideri hanno lavorato insieme gli studi MCA – Mario Cucinella Architects e LAP architettura, per il quale l’approccio seguito a Pacentro si è trasformato in un preciso modus operandi. “La Scuola dei Desideri Mario Silvestri è l’esempio di come un progetto che coinvolge bambini, genitori, docenti e – più in generale – la comunità si plasmi autonomamente dalle loro idee, dalle loro speranze. Per noi è stata una scuola in senso lato, dove abbiamo appreso e applicato i principi della progettazione partecipata e sostenibile”, ha commentato l’architetto Daniel Caramanico, cofondatore dello studio attualmente impegnato, sempre in Abruzzo e sul fronte dell’edilizia scolastica, in sei progetti in parallelo. Tratto distintivo della visione di Caramanico e dei colleghi Federico Sorgi e Simone Esposito, autori anche di interventi di riqualificazione e ricostruzione nelle aree interne, è lo sforzo di concepire scuole che siano tanto il riflesso della nostra epoca – per tecnologie, materiali e strategie adottate in ottica sostenibile –, quanto l’espressione delle radici e dello spirito dei territori. Da Rosello a Fossacesia fino ad Altino, tre piccoli centri della provincia di Chieti, da Fontecchio e San Pio delle Camere, nell’aquilano, per arrivare a Mosciano (Teramo), LAP architettura prova a intercettare il filo della memoria locale. Disegna volumi rassicuranti e accoglienti, usa materiali durevoli e di alta qualità, ricorre a sistemi che, privilegiando la flessibilità, assicurano l’adattabilità funzionale dell’immobile pubblico.
Dalla scuola “ispirata” allo zafferano all’asilo in calcestruzzo stampato in 3D
Sull’altopiano di Navelli, dove germoglia e cresce lo Zafferano dell’Aquila DOP, il futuro Asilo Nido e Scuola dell’infanzia Tre Fili Rossi sarà caratterizzato da forme curve; evocherà la tradizione produttiva locale attraverso una gamma cromatica inequivocabile. Il primo edificio scolastico realizzato in Italia mediante la tecnologia della stampa 3D in calcestruzzo sarà l’Asilo Nido 3Desideri di Fontecchio, concepito anche per ridurre il rischio di lesioni da urti per i piccoli studenti e attutire il rumore negli ambienti interni. In tutti questi interventi targati LAP architettura, la dimensione del gioco accompagna sempre la mano dei tre progettisti. “Quando abbiamo iniziato a progettare ciò che abbiamo poi chiamato “Scuole Consapevoli” lo abbiamo fatto ricordando la nostra infanzia e quell’istinto che ci spingeva a giocare ore e ore nei giardini e nelle piazze del paese. Il gioco è l’espressione più autentica della cultura umana ed è sempre “figlio del tempo” in qualsiasi contesto culturale si svolga. Il gioco è un aggregatore potentissimo ed è proprio da lì che siamo partiti”, precisano i tre architetti.
Parma, una cordata pubblico-privato per l’educazione inclusiva
A settembre 2024 suonerà anche la prima campanella dell’asilo all’interno del polo educativo inclusivo completato nel 2023 da Enrico Molteni Architecture, nel Parco Area delle Scienze di Parma. La lignea struttura voluta dalla locale università e dalla Fondazione Accademia dei Giorni Straordinari, coniuga due funzioni distinte e indipendenti – una pubblica e l’altra privata – in un complesso di 2.450 mq. Distribuito su un unico piano fuori terra, ritmato all’esterno da un porticato, il volume nasce dall’accostamento di due corpi quadrati, identici e speculari; entrambi condividono il cortile centrale. In uno si sono insediati l’asilo nido e la scuola materna destinati ai figli di dipendenti e studenti dell’ateneo; l’altro è destinato a ragazzini dai 10 ai 14 anni di età che vivono situazioni di fragilità. Al di là dell’iter architettonico – il polo è esito di un recente concorso – e delle peculiarità compositive – si contano 72 spazi diversi per funzione e dimensione, tutti generati da una comune matrice geometrica –, la vicenda è rilevante per la scelta compiuta dagli enti promotori: insieme per perseguire un obiettivo comune, in nome dell’educazione. Due entità autonome che generano un soggetto inedito incastrandosi come i pezzi di un puzzle. Lo stesso gioco non a caso evocato da Molteni nell’impianto planimetrico del padiglione.
L’edilizia scolastica italiana tra speranze e burocrazia
Dal Veneto al Piemonte, regioni in cui stanno prendendo forma gli innovativi istituti disegnati da C+S Architects, fino all’Alto Adige con le scuole progettate, tra gli altri, da Modus Architects (presto al centro dit un’intervista dedicata), sono numerosi gli studi impegnati nel rinnovamento dell’edilizia scolastica italiana. Tra questi, uno dei più attivi ed esperti resta Settanta7, che nel biennio 2022-2023 ha completato l’ampliamento del polo Scolastico C.Agostini nel padovano, la nuova sede del liceo scientifico Anna Maria Enriques Agnoletti a Sesto Fiorentino e, nelle Marche, la scuola primaria di Porto Potenza Picena intitolata a Rita Levi Montalcini. Con un impianto a “C”, quest’ultima dispone di una palestra e di un auditorium concepiti per essere fruiti dall’intera cittadinanza: una possibilità concretizzata attraverso accessi esterni separati, così da favorire un impiego da parte della comunità indipendentemente dallo svolgimento della didattica. Nonostante il non incoraggiante quadro restituito dall’ultimo Report Ecosistema Scuola redatto da Legambiente (reso noto a gennaio 2024) – che evidenzia divari tra le varie zone del Paese, situazioni di stallo o ritardi rispetto ai fondi PNRR e, tra le altre emergenze, il numero ridotto di opere di adeguamento sismico condotte a termine – il traguardo di disporre di scuole sicure in Italia, finalmente intese come veri “presidi comunitari”, sembra essere più vicino che mai.
Valentina Silvestrini
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