La mostra sulle installazioni ambientali al Maxxi ha fatto il record di visitatori
Il museo d'arte contemporanea romano ha deciso di puntare sul coinvolgimento del visitatore e sulla fruizione museale immersiva. Obiettivi vincenti come si evince dal record di visite registrato per la prima mostra del programma espositivo 2024
Al confine tra arte, architettura e design, Ambienti 1956 – 2010. Environments by Women Artist II (inaugurata lo scorso 10 aprile 2024) anima il Museo MAXXI di Roma con diciannove opere immersive che comunicano direttamente con gli spazi del museo e con il grande pubblico.
La mostra, a cura di Francesco Stocchi, neo direttore artistico del museo d’arte contemporanea romano, assieme ad Andrea Lissoni e Marina Pugliese, mette al centro lo spettatore, chiamandolo a partecipare e interagire con le opere realizzate da figure di spicco del mondo dell’architettura e dell’arte, tra cui Tania Mouraud, Nanda Vigo, Tsuruko Yamazaki e molti altri ancora. Un invito accolto con entusiasmo da giovani e famiglie: sono stati oltre 50mila i visitatori nei primi due mesi d’apertura. Un dato che vale alla mostra d’apertura del nuovo programma espositivo del MAXXI il record di più visitata di sempre nella storia del museo.
La mostra “Ambienti 1956 – 2010” al Museo MAXXI di Roma
La mostra – in programma sino al 20 ottobre 2024 – vede la collaborazione della Haus der Kunst di Monaco e amplia la cronologia del primo capitolo Inside Other Space. Environments by Women Artist 1956 – 1976, arrivando sino al 2010, anno del completamento del progetto architettonico del museo romano firmato da Zaha Hadid.
Oltre agli artisti già citati, ad animare l’intero primo piano (e parte dell’esterno) del Museo MAXXI di Roma sono: Micol Assaël, Monica Bonvicini, Kimsooja, Christina Kubisch, Nalini Malani, Pipilotti Rist, Martha Rosler e Esther Stocker.
Parola ad Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI
“È con grande soddisfazione che annunciamo questo importante traguardo”, commenta il presidente Alessandro Giuli. “A renderci orgogliosi non sono solamente i numeri, ma la partecipazione del pubblico alla proposta culturale del Museo nella sua interezza – eventi, performance, incontri, proiezioni – e l’entusiasmo con cui è stata recepita una mostra che rappresenta un manifesto di come immaginiamo il MAXXI del futuro, oltre alla crescente reputazione del Museo nazionale delle arti del XXI secolo agli occhi di istituzioni, sponsor e partner prestigiosi, che in numero sempre maggiore scelgono di affiancare il loro nome a quello del MAXXI. Ringrazio il Direttore artistico Francesco Stocchi, che ha fortemente creduto in questa mostra, Lorenza Baroncelli, che dirige con grande abilità il Dipartimento Architettura e Design contemporaneo, Monia Trombetta, Direttore ad interim del Dipartimento Arte e tutta la squadra del MAXXI, che si dimostra sempre incredibilmente motivata e all’altezza delle sfide”.
La mostra “Ambienti 1956- 2010” secondo Francesco Stocchi, direttore artistico del MAXXI di Roma
“Una mostra che nella sua spinta evolutiva si sviluppa nell’architettura del MAXXI, verte su uno snodo continuo orizzontale, una trama spaziale intricata, un paesaggio da navigare dove ogni elemento si sovrappone all’altro”, così Francesco Stocchi raccontava la mostra Ambienti 1956 – 2010 su Artribune. “Non c’è un sopra o un sotto, un interno o un esterno, tutto è continuamente sottoposto alla contaminazione attivata dalle scelte dello spettatore. Un orizzonte aperto e flessibile al movimento rispetto alla circoscritta, benché rassicurante, griglia modernista. Trovo interessante sottolineare come Zaha Hadid sia stata la prima ad affermare che a garanzia di una migliore comprensione dei musei quali spazi pubblici, debba essere presente una dimensione di varietà”.
Valentina Muzi
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