Morta Barbara Gladstone, la grande gallerista e mercante d’arte di New York 

Tra le figure più importanti e influenti della scena dell'arte contemporanea internazionale, la gallerista è morta domenica a Parigi a seguito di una breve malattia. Aveva 89 anni  


Sostenitrice degli artisti e leader visionaria, la gallerista Barbara Gladstone (New York, 1934 – Parigi, 2024) ha aperto la sua prima galleria a New York nel 1980. Nel corso degli anni sono nate diverse sedi della Gladstone Gallery a Bruxelles, Seoul e Los Angeles, rappresentando i grandi nomi dell’arte contemporanea.
È stata una vita piena, quella di Barbara Gladstone, segnata dal continuo confronto con gli artisti, che si è fermata all’età di 89 anni il 16 giugno a Parigi, a seguito di una breve malattia, come divulgato dalla galleria tra note stampa e piattaforme social. 

Barbara Gladstone: la vita e la carriera

Classe 1934, Barbara Gladstone è entrata nel mondo dell’arte all’età di quarant’anni, lasciando il suo lavoro di professoressa di storia dell’arte alla Hofstra University di Long Island nel 1980. Nello stesso anno fonda la Gladstone Gallery a Manhattan sostenendo artisti del calibro di Jenny Holzer e Keith Haring. Negli anni la galleria si è affermata nel panorama internazionale lanciando artisti talentuosi, come ad esempio Matthew Barney nel 1991. In un’intervista del 2011 al Wall Street Journal – ripreso da Hyperallergic – , Gladstone raccontava che lo spazio originale della galleria era “delle dimensioni di una scatola da scarpe”, con un affitto mensile di 700 dollari.

Madre di tre figli: David, Richard e Stuart Regen (quest’ultimo morto di cancro nel 1998), Gladstone prendeva seriamente il ruolo da gallerista, sostenendo che “sei responsabile di aiutare qualcuno a svilupparsi al meglio del suo potenziale”, sia che si tratti di lavoro che della famiglia.

La Gladstone Gallery e i suoi artisti 

A rendere unica la galleria d’arte di Barbara Gladstone è il rapporto che la donna instaurava con gli artisti basato sul continuo confronto e ascolto. Ad oggi la Gladstone Gallery rappresenta più di settanta artisti, riunendo i grandi nomi del panorama contemporaneo, come: Alighiero Boetti, Ian Cheng, Carroll Dunham, Robert Mapplethorpe, Shirin Neshat, Carrie Mae Weems, e molti altri.

Non solo, nel 2020 ha assorbito e assunto Gavin Brown sprofondato in grosse difficoltà finanziare con lo stop di fiere e mostre a causa della pandemia. “La nuova alleanza con Gavin è venuta in modo naturale, graduale e di buon auspicio”spiegava all’epoca Barbara Gladston. “Ho da tempo ammirato Gavin per la sua originalità e la sua unicità, e queste sono qualità estremamente preziose per me, che dovrebbero essere incoraggiate in tutti noi. Sono entusiasta di avere questa opportunità di lavorare con Gavin e questo notevole gruppo di artisti”.

L’idea di galleria d’arte secondo Barbara Gladstone 

L’obiettivo della nostra galleria non riguarda avere una presenza globale, che mi sembra un’idea fondamentale di una mega-galleria”, spiegava la gallerista ad Artnews nel 2020. “Non abbiamo bisogno di una sede in ogni città, come un negozio al dettaglio. Piuttosto, la mia galleria rimane sintonizzata sui movimenti e le energie granulari che servono al meglio gli artisti e lo spirito delle loro intenzioni in modo localizzato e sfumato. Penso ancora a questa come a una piccola operazione costruita esclusivamente sulle relazioni e sul duro lavoro per migliorare quello che facciamo”.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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