Scene dalla International Performance Art Week di Venezia. Qualche foto e un po’ di riflessioni, sul filo dei racconti di Ilija Šoškić e Boris Nieslony
Oltre 4.000 presenze alla Venice International Performance Art Week, rassegna internazionale, curata da Andrea Pagnes, ospitata per la prima volta negli spazi di Palazzo Bembo a Venezia. Il programma di “Corpo Ibrido-Corpo Poetico” ha visto alternarsi 31 artisti provenienti da tutto il mondo, capaci di realizzare un evento complesso e articolato: lo spazio espositivo proponeva infatti ogni […]
Oltre 4.000 presenze alla Venice International Performance Art Week, rassegna internazionale, curata da Andrea Pagnes, ospitata per la prima volta negli spazi di Palazzo Bembo a Venezia. Il programma di “Corpo Ibrido-Corpo Poetico” ha visto alternarsi 31 artisti provenienti da tutto il mondo, capaci di realizzare un evento complesso e articolato: lo spazio espositivo proponeva infatti ogni giorno una mostra diversa, in cui ogni singola stanza era occupata dai lavori di un performer.
Un evento, quello appena conclusosi a Venezia, organizzato e gestito direttamente dagli artisti, senza la mediazione di istituzioni pubbliche o private. Video, installazioni, libri e documenti sono confluiti in uno spazio animato da appuntamenti quotidiani, scanditi da durational performance e incontri pubblici, in cui i vari protagonisti coinvolti hanno discusso la loro poetica e le loro esperienze. Particolarmente interessante la conferenza in cui Ilija Šoškić e Boris Nieslony hanno ripercorso la storia della Performance Art, raccontando, attraverso una serie di memorie personali, la realtà concreta entro cui questa pratica artistica si è definita, nel corso della seconda metà del ’900. Un elemento, in particolare, è emerso dalle loro parole in maniera chiara: ciò che è fondamentale, nell’approccio alla performance, è lo scambio che si innesca tra l’artista e il pubblico, laddove l’oggetto dell’arte è già “la vita in se stessa”, riassunta in un’azione non convenzionale: un luogo del gesto e della presenza capace di dare forma a un’emozione e insieme di tramutarsi in opera.
Un po’ di immagini dalle giornate del festival e, per approfondire, è in arrivo suArtribune Television una video intervista ad Andrea Pagnes…
– Tommaso Zanini
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