La Germania restituisce all’Italia 25 manufatti archeologici scavati illegalmente
In segno di gratitudine per la restituzione (volontaria) del corredo funerario appulo, dagli anni Ottanta conservato all'Altes Museum, l'Italia darà in prestito alla Germania beni archeologici da Paestum e Napoli
La ministra della Cultura tedesca, Claudia Roth, ha riconsegnato all’Italia 25 manufatti antichi trafugati da scavi illegali. La restituzione, avvenuta a Berlino il 13 giugno alla presenza del ministro della Cultura italiano Gennaro Sangiuliano, ha fatto seguito a un’indagine coordinata tra enti italiani e tedeschi che hanno scoperto come questi beni – un grande corredo funerario originario della provincia di Foggia – fossero stati scavati illegalmente e contrabbandati in Europa decenni fa. In segno di gratitudine per la restituzione delle antichità, che includono ventuno vasi pregiati, l’Italia ha risposto con un prestito a lungo termine di opere d’arte dai musei di Paestum e Napoli.
I manufatti archeologici finiti all’Altes Museum di Berlino
I beni appartenevano alla Fondazione per l’Eredità Culturale della Prussia, presieduta da Hermann Parzinger, ed erano esposti tra le antichità dell’Altes Museum di Berlino. Il corredo funerario era arrivato al museo nel 1984, con acquisto regolare per tre milioni di marchi dal mercante d’arte di Basilea Christopher Leon: il lotto, però, era arrivato nella città svizzera con il noto trafficante d’arte Giacomo Medici (condannato nel 2009), che l’aveva inizialmente venduto a una famiglia svizzera.
Il ritorno dei beni archeologici trafugati dall’Italia
A seguito di queste indagini, coordinate a Berlino dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, le Procure di Roma e Foggia avevano aperto dei procedimenti giudiziari per la confisca di 21 dei 25 reperti oggi restituiti. Pur non essendo stata data all’Altes Museum la possibilità di partecipare all’udienza che ne aveva determinato la confisca, motivo per cui le autorità tedesche non avevano attuato il decreto italiano, il museo berlinese ha deciso di restituire tutti i beni, in tutto 14 vasi e dieci piatti decorati, oltre a un frammento di affresco proveniente da una villa di Boscoreale, risalenti al 340 a.C. circa.
Prestiti alla Germania da Napoli e Paestum
“Vista la volontà della Fondazione dei Musei della Prussia di restituire i reperti è stato negoziato un accordo di collaborazione”, ha comunicato il Ministero della Cultura Italiano, “che, sul modello di intese sottoscritte con altri musei stranieri, prevede, in cambio della restituzione, il prestito per quattro anni (rinnovabile una volta) di alcuni reperti al museo tedesco di cui 2 provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e 2 dai Parchi Archeologici di Paestum e Velia”. Nello specifico, stando alle indiscrezioni di The Art Newspaper, andranno in Germania due pannelli dipinti da tombe lucane e altrettante armature in bronzo. “Questo rimpatrio”, ha commentato la ministra tedesca Roth, “è un chiaro esempio dell’efficacia della tutela dei beni culturali in Germania e in Europa. Ciò che evidenzia il rimpatrio di oggi è il significato profondo della tutela, ovvero identificare e proteggere i beni culturali che provengono da saccheggi, rapine, contrabbando e scavi illegali. Altrettanto importante è la stretta collaborazione tra Germania e Italia in questo campo: finora nessun altro Paese ha ricevuto così tanti resi di beni culturali scambiati illegalmente come l’Italia”.
Giulia Giaume
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