Giovanni Anselmo – Oltre l’orizzonte

Informazioni Evento

Luogo
MAXXI - MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 4a, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
20/06/2024
Patrocini

una mostra organizzata dal Guggenheim Museum Bilbao in collaborazione con il MAXXI  

Artisti
Giovanni Anselmo
Curatori
Gloria Moure
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra, a cura di Gloria Moure, è un focus completo sulla ricerca di Anselmo (Borgofranco d’Ivrea, 1934 – Torino, 2023), nonché l’ultima da lui progettata prima della sua scomparsa lo scorso dicembre.

Comunicato stampa

glossario:

Oriżżónte s. m. [dal lat. horīzon -ontis, gr. ὁρίζων -οντος, propr. part. pres. di ὁρίζω «limitare» (sottint. κύκλος «circolo»)]. – 1. a. La linea apparente, a forma di cerchio o di arco di cerchio, lungo la quale, in un luogo aperto e pianeggiante, il cielo sembra toccare la terra o il mare, tanto più ampia quanto maggiore è l’altitudine del luogo dal quale si osserva. (tratto da Enciclopedia Treccani)

in poche righe:

La cooperazione con altri musei e istituzioni culturali in Italia e nel mondo è uno dei punti cardine del MAXXI: GIOVANNI ANSELMO. Oltre l’orizzonte, che aprirà al pubblico il 20 giugno, è il frutto della prestigiosa collaborazione con il Guggenheim Museum Bilbao.
La mostra, a cura di Gloria Moure, è un focus completo sulla ricerca di Anselmo (Borgofranco d'Ivrea, 1934 – Torino, 2023), nonché l’ultima da lui progettata prima della sua scomparsa lo scorso dicembre e, per questo motivo, costituisce una parte importante della sua eredità artistica. Un viaggio nella carriera di Giovanni Anselmo dagli anni Sessanta a oggi per raccontare l’approccio creativo di un artista che ha indagato attivamente e con grande sensibilità le energie, le forze e le dinamiche che governano l’universo.

Dal Guggenheim di Bilbao, GIOVANNI ANSELMO. Oltre l’orizzonte approda dunque a Roma, nel museo progettato da Zaha Hadid, completamente ripensata per la Galleria 5, la più scenografica delle gallerie del MAXXI e luogo idoneo per sprigionare appieno la potente relazione tra l’opera di Anselmo e lo spazio architettonico in cui è esposta.

 

Tra il visibile e l'invisibile, le opere in mostra restituiscono al pubblico il ritratto di un artista legato al gruppo dei Poveristi, ma che al contempo ha saputo smarcarsi da qualsiasi etichetta creando il proprio alfabeto artistico, che nella fisicità, nei concetti di spazio e di tempo nonché nell’ampia gamma di mezzi ed elementi adoperati ha trovato la sua caratterizzazione.

 

voci:

Alessandro Giuli, Presidente Fondazione MAXXI: «Dopo la grande collettiva Ambienti 1956 - 2010, che proprio in questi  giorni ha raggiunto un record di presenze affermandosi come la mostra d’arte del MAXXI più visitata di sempre, siamo certi che anche questa monografica, dedicata a un artista straordinario come Anselmo, incontrerà l’entusiasmo del nostro pubblico.

Proseguiamo così una nuova stagione, iniziata sotto i migliori auspici e nel segno di prestigiose collaborazioni con altre istituzioni culturali in Italia e nel mondo, che - come il Guggenheim Bilbao in questa occasione - sempre più spesso scelgono di affiancare il loro nome a quello del Museo nazionale delle arti del XXI secolo».

 

Francesco Stocchi, Direttore artistico MAXXI: «Concepita come un laboratorio, la mostra offre una lettura dinamica dell’insieme dell’opera di Anselmo, un agire che nello spettatore si traduce in condivisione.
Nel porre le opere in rapporto diretto con l’architettura di Zaha Hadid, la mostra presenta una relazione paesaggistica unica per restituire, usando una terminologia cara all’artista, una “situazione di energia” libera di agire».

 

Gloria Moure, curatrice della mostra: «Con Anselmo ci rendiamo conto che la condizione umana è, per così dire, la condizione artistica, perché gli individui non hanno altra scelta che ridefinire continuamente il proprio ambiente, relativizzando e mettendo in discussione le convenzioni precedentemente stabilite».

 

tour:

Ancor prima di entrare in mostra, al visitatore attento non sfuggiranno alcune inattese incursioni dell’opera “Particolare” (1972 - 2024), una proiezione luminosa a parete che, come in un percorso sconosciuto, appare a sorpresa in luoghi di passaggio del Museo, tracciando così l’itinerario che porta all’ingresso della galleria 5. Le immagini di “Identifications: Giovanni Anselmo” (1970) e “Etcétera” (1995) - una delle rare interviste concesse dall’artista alla Televisión gallega - segnano l’ultimo tratto del corridoio sospeso da cui si accede alla mostra. Ad accompagnare il visitatore per tutta l’esperienza saranno la voce e le parole di Anselmo scelte per il catalogo, oltre che per alcuni interventi a parete.
Ad accogliere il visitatore prima di varcare la soglia, il documento di un'esperienza “La mia ombra verso l'infinito dalla cima dello Stromboli durante l'alba del 16 agosto 1965” (1965), raccontata dallo stesso Anselmo come un mero souvenir,  una cartolina, la fotografia di un momento che è divenuto opera nell’istante in cui è accaduto e che ha segnato un’imprescindibile tappa della sua carriera artistica.

L’ingresso, che sembra sottolineato sulla parete destra dai sedici disegni che compongono “Particolare di infinito” (1969 - 79), è in un grande spazio aperto, “abitato” da alcuni dei lavori più celebri di Anselmo: "Direzione" (1967), "Entrare nell'opera" (1971) prestito del MART di Rovereto, “Trecento milioni di anni” (1969), “Per un’incisione di indefinite migliaia di anni” (1969), “Il panorama con mano che lo indica” (1982 - 84), “Lato destro" (1970), “Tutto” (1973 - 2024), "Senza titolo (Struttura che mangia)" (1968) e la sua ultima opera realizzata nel 2023, "Mentre verso oltremare il colore solleva la pietra".

Proseguendo verso la vetrata, racchiusi tra “Direzione (Est)” e “Direzione (Nord)” del 1967 - 1978, un gruppo di lavori degli anni Sessanta, di cui fa parte “Torsione” (1968), prestito della GAM di Torino, e l’opera “Dissolvenza” (1970).

Concludono il percorso  “Senza titolo (Struttura che beve)” del 1968 e alla sinistra della vetrata tre grandi elementi di lastre in pietra dell’opera “Senza titolo”, del 1988 - 1990.

 

Oltre ai prestiti di importanti musei, le trenta opere in mostra provengono in gran parte dalla collezione dell’artista e da importanti collezioni private di tutta Europa.

 
racconti:

Ad accompagnare la mostra un ciclo di dialoghi interdisciplinari con scienziati, psicologici, antropologi e sociologi su alcune parole chiave connaturate nella ricerca di Anselmo: Gravità, intesa come forza fisica e anche come principio che unisce il materiale e l'immateriale, il visibile e l'invisibile; Magnetismo, fenomeno attraverso il quale l’artista lavora sul concetto di orientamento, tensione e infinito;  Crisi, letta come un momento di potenziale trasformazione che contiene in sé l'energia del cambiamento. A settembre in videogallery è in programma la proiezione del docufilm "Arte Povera - Appunti per la storia" (2023), una produzione Sky Arte con la regia Andrea Bettinetti. Il documentario è uno dei racconti più aggiornati dedicati al movimento più sovversivo dell'arte italiana che ne ripercorre la genesi attraverso le parole e i ricordi dei suoi maggiori protagonisti.

 

L'Ufficio Educazione accompagnerà i visitatori nel percorso espositivo attraverso visite guidate in italiano e in inglese. Sarà possibile ascoltare le parole di Anselmo attraverso il nuovo sistema multimediale di audioguide Nubart  (info e prenotazioni [email protected]).

Il catalogo, edito da Poligrafa editore 2024 e pubblicato in occasione della mostra, traccia il percorso di Giovanni Anselmo dagli anni Sessanta agli ultimi lavori con un ampio racconto che attraversa tutta la carriera dell’artista e riunisce immagini storiche, saggi, una biografia critica e una bibliografia selezionata.