Gli universi immersivi di Robert Gligorov in mostra a Todi
Dall’indagine sul più piccolo nodo molecolare osservato in fisica quantistica nasce l’opera inedita, immersiva e multisensoriale creata site-specific dall’artista per Palazzo del Popolo
L’imperscrutabilità del perturbante, l’enigma del paradosso, l’“armonia dissonante”, generati da una speculazione scientifica e da una riflessione filosofico-esistenziale sul sistema uomo-natura-cosmo, permeano l’opera del macedone Robert Gligorov (Kriva Palanka, 1960), protagonista della mostra personale Backbone Crossing Ratio in corso a Todi, a Palazzo del Popolo. L’esposizione è a cura di Giusy Caroppo, fondatrice del Circuito del Contemporaneo, ed è realizzata in collaborazione con il Comune di Todi, la Galleria Giampaolo Abbondio ed Edomila sas.
Robert Gligorov e il “backbone crossing ratio”
È un’esperienza immersiva e multisensoriale, un’opera composita, inedita e site-specific dalle suggestioni post-classiche, declinata attraverso l’eterogeneità dei linguaggi espressivi che contraddistingue la poiesis di Robert Gligorov. Un viaggio nelle dimensioni dell’àpeiron, dell’ignoto, dell’illimitato e nell’indeterminatezza dell’inconscio, che parte dall’indagine sul “backbone crossing ratio”, il più piccolo nodo molecolare creato casualmente nel campo della fisica quantistica.
La mostra di Robert Gligorov a Todi
Il percorso espositivo si snoda fin dalla parte esterna del palazzo medievale di Todi, illuminato da pepite che riflettono i raggi solari, metafora del ciclo vitale delle stelle, essenza dell’umano. Nella Sala delle Pietre si staglia la scenografica installazione dal titolo palindromo Qalaq, un “percorso iniziatico” fra trenta grandi tende – ciascuna di un colore diverso, e che sprigiona profumi di essenze speziate ma anche suoni mutevoli –, emblema del passaggio da una dimensione esistenziale ad un’altra, oltre che simulacro di memorie infantili.
Le opere di Robert Gligorov a Palazzo del Popolo
Qalaq è il varco verso la dimora di Nunc Nunc-Dalek, arcana divinità raffigurata da una monumentale scultura palindroma, simbolo di un eterno presente, della simultaneità dell’istante. L’ermetica creatura, che si specchia, al cospetto del proprio Sé, regge una lunga corda con innumerevoli nodi. Il nodo costituisce, infatti, un tema ricorrente nella ricerca di Gligorov, simbolo dell’aporia esistenziale, dell’inestricabilità dei traumi dell’inconscio collettivo.
Cecilia Pavone
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