Nelle Langhe un artista svizzero apre uno spazio espositivo in un’ex cantina

Si chiama SAB Spazio Arte Bubbio e a fondarlo è un artista svizzero trapiantato nella Langa astigiana, con l'obiettivo di promuovere e valorizzare gli artisti emergenti del territorio

Sul modello svizzero dello Schaulager, che combina deposito e mostre d’arte, nasce nel cuore della Langa astigiana nel sud del Piemonte un nuovo spazio espositivo. Si chiama SAB Spazio Arte Bubbio e sorge all’interno di un’ex cantina sociale, ai piedi della collina dove è arroccato il paese di Bubbio, in provincia di Asti. L’intento è quello di valorizzare gli artisti emergenti del territorio, ma anche di diventare un punto di riferimento culturale per i tanti svizzeri tedeschi appassionati d’arte che frequentano questi luoghi o hanno deciso di viverci. Proprio come l’artista originario della zona di Basilea, classe 1947, René Mayer che ha appena dato il via allo spazio con la mostra Mutazioni furtive, a cura di Luca Beatrice: fino al 18 agosto 2024 presenta trenta tra i suoi dipinti più recenti.

La storia di Spazio SAB a Bubbio 

Lo spazio viene costruito tra il 1956 e il 1959 come cantina denominata Enopolio di Bubbio, un ex impianto di imbottigliamento, adibito a raccolta e deposito all’ingrosso dei vini prodotti nella zona di Asti. Nel 2013 una parte viene restaurata su iniziativa della famiglia Mayer, conservando la struttura originaria, e nel 2023 nasce Spazio Arte Bubbio, con l’intento di promuovere l’arte contemporanea e la cultura. “Era un sogno per mio padre trasferirsi qui”, ci racconta Renè a proposito di suo padre Quirin, anche lui artista, che nel 2009 realizza sulla collina di Bubbio il Parco Scultoreo Quirin Mayer. Situato in uno splendido punto panoramico tra le vigne, il parco scultoreo è composto da 5 terrazze dove si possono ammirare 19 sculture in lastre di alluminio dell’artista originario di Basilea. Quel sogno di trasferirsi nella Langa astigiana l’ha poi realizzato il figlio, Renè, che ha salvato il paese di Bubbio dall’ennesimo centro commerciale, comprando questa ex cantina sociale, che altrimenti sarebbe stata distrutta o stravolta, e ristrutturandola con criteri conservativi.

Mutazioni Furtive, René Mayer, foto allestimento_credit Enrico Pestalozzi per René Mayer
Mutazioni Furtive, René Mayer, foto allestimento_credit Enrico Pestalozzi per René Mayer

La programmazione di SAB Spazio Arte Bubbio

SAB Spazio Arte Bubbio – che ospita in modo permanente le sculture di Quirin Mayer – è attivo già da un anno come spazio per incontri, concerti e reading di poesia, ma solo ora, con la mostra di Renè Mayer, avvia la sua programmazione espositiva che si è inaugurata a marzo con la personale di Vito Boggeri. “Il programma è ambizioso”, dichiara Alessandra Rauti direttrice artistica di SAB che, insieme all’artista e curatore Paolo Bonfiglio, coordina lo spazio gestito dall’associazione culturale partecipata dai sindaci dei Comuni di Bubbio, Monastero Bormida e Bergolo. “La linea è quella della trasversalità, senza pregiudizi di accademia o di curriculum, con un respiro europeo. Ci saranno quattro esposizioni all’anno, la prossima sarà la mostra dei vincitori della Biennale dell’incisione di Acqui Terme, e poi minieventi di musica e di poesia”. 

Mutazioni Furtive, René Mayer, foto allestimento_credit Enrico Pestalozzi per René Mayer
Mutazioni Furtive, René Mayer, foto allestimento_credit Enrico Pestalozzi per René Mayer

La mostra “Mutazioni furtive” di Renè Meyer da SAB Spazio Arte Bubbio 

Nella serie Mutazioni furtive, che dà il titolo all’esposizione, Meyer usa un unico oggetto reale in gran quantità e ripetuto in modo seriale, le fiches in plastica, che per l’artista, nella loro astrattezza, hanno un intento sociale. Simboleggiano “l’irresponsabilità della nostra civiltà. Giochiamo con la terra come se fosse un casinò, ma in questo gioco siamo perdenti”.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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