Lo spazio non profit viaraffineria. Deposito dinamico d’arte a Catania
Prosegue la nostra ricognizione degli spazi non profit italiani. Questa volta abbiamo chiesto alle fondatrici di viaraffineria di raccontare il loro spazio, incubatore di arte e cultura contemporanea in dialogo con il territorio siciliano
viaraffineria è una realtà indipendente non profit per la promozione dell’arte e della ricerca contemporanee con base tra Roma e Catania. Diretto da Giulia Caruso e Maria Vittoria Di Sabatino e con il supporto di Gabriele Logiudice, viaraffineria è attivo dal 2019 e si propone come luogo fisico e simbolico di sperimentazione, ascolto, incontro e scambio in cui accogliere artiste e artisti, curatrici e curatori, opere durature ed effimere. viaraffineria sostiene l’importanza dei processi di decentramento dei nuovi luoghi culturali, favorendo la nascita di collaborazioni e reti tramite un programma di eventi e residenze sul territorio siciliano. Il nome è tratto dalla via in cui si trova lo spazio di Catania, eppure, nonostante questa identificazione, viaraffineria si configura fin dalla sua nascita come deposito dinamico non necessariamente connesso alla sede fisica. Il progetto è concepito, infatti, come una realtà ibrida e nomadica, che si muove tra la Sicilia e le città dove vivono le figure che la animano. Le linee di ricerca principali sono il folklore e le tradizioni (rilette attraverso una visione contemporanea), i cambiamenti climatici e il loro impatto sulla quotidianità e, in generale, l’intersezione dell’arte contemporanea con le tematiche sociali. Lasciamo alle fondatrici il compito di illustrare viaraffineria nei suoi dettagli, attraverso tre parole chiave: Sicilia, Collaborazione, Residenze.
La Sicilia, prima fonte di ispirazione di viaraffineria
“La sede espositiva di viaraffineria si trova a Catania, all’interno di un ex magazzino di ricambi auto, nel cuore della vecchia zona industriale della città. Il legame con la parte orientale dell’isola è imprescindibile per gli scambi, sempre proficui, che si instaurano con il territorio. Uno degli obiettivi di viaraffineria è creare dei rapporti tra la Sicilia e altre zone d’Italia, tramite la collaborazione tra artiste e artisti, curatrici e curatori e vari attori del sistema arte con le operatrici e gli operatori culturali locali. Ciò per cui abbiamo lavorato in questi anni e per cui continuiamo a lavorare è la creazione di una piattaforma di scambio e sperimentazione aperta a tutti gli interlocutori che vogliano entrare a far parte della nostra rete. La Sicilia orientale, che per sua natura geografica e storica è periferica rispetto ai centri d’arte contemporanea italiani, spesso ha meno opportunità e occasioni di incontro e scambio. Per noi risulta quindi cruciale presentare delle proposte culturali che possano introdurre nuovi modi di interagire con le arti contemporanee e l’ambiente culturale circostante, capaci di stimolare curiosità e nuove idee. Il nostro inserimento nella già presente offerta culturale, e in un territorio dove l’identità, le tradizioni e le radici sono fondamentali, è sempre avvenuto in maniera propositiva, cercando un dialogo costante e costruttivo con le altre realtà territoriali. In quest’ottica, nel 2021 e 2022 abbiamo lavorato al progetto di mappatura Sicilia Orientale co-curato con Gaia Bobò e in collaborazione con Untitled Association”.
viaraffineria e la collaborazione
“Fondamentali per noi sono le collaborazioni con chi lavora nell’ambito del contemporaneo, con particolare attenzione alle figure emergenti. viaraffineria, adottando un approccio trasversale, offre uno spazio di espressione, supporto e sviluppo professionale in cui ogni individualità può incrementare la propria esperienza creativa. Le collaborazioni spesso nascono in occasione di progetti specifici, come nel caso di Stendalì – suonano ancora | una sagra contemporanea (aprile 2023): un festival di due giorni dedicato alle arti contemporanee che ha favorito la creazione di un’ampia rete. Abbiamo affidato la curatela del progetto a Ilaria Leonetti e Rosita Ronzini; il programma musicale serale a Opera, un festival che si svolge in estate a Milo, sull’Etna; e la produzione editoriale a Panopticon, che ha inoltre dato luogo all’happening Alla romana, un pranzo comunitario avvenuto nei nostri spazi. Altro esempio è il progetto Un Tulipano Rosso. Antigruppo Siciliano, presentato ad ArtVerona LAB 2022, e in collaborazione con il duo curatoriale REPLICA (Lisa Andreani e Simona Squadrito) e gli artisti Giuseppe De Mattia e Timo Performativo, prima concretizzazione del più ampio progetto di ricerca per cui Replica si è aggiudicato la 12esima edizione di Italian Council, promosso dal Ministero della Cultura. A settembre 2023 abbiamo partecipato a FUDDA, un festival che ha coinvolto e occupato spazi e realtà diversificate di Catania con un programma di talk, concerti, performance, workshop. A gennaio, la collaborazione con i Desperate Housewaifs (collettivo che indaga tra teatro e musica sperimentali) ha portato alla presentazione dell’opera performativa La Macchina Amleto con il coinvolgimento di Angelo Licciardello, artista catanese che, ragionando sul concetto di abbandono, ha realizzato degli interventi sul muro volti a rievocare immagini di luoghi dimenticati, perduti, stregati”.
Le residenze di viaraffineria
“viaraffineria porta avanti un programma di residenze che conta, a oggi, due edizioni: la prima con i Vaste Programme nel 2021 e la seconda con Giuseppe Di Liberto nel 2023. Le residenze sono state rese possibili dalla collaborazione con la Fondazione Oelle – Mediterraneo Antico (Aci Castello, CT) che, offrendo alle artiste e artisti la possibilità di soggiornare nei loro spazi, ha permesso l’attivazione di questi ricchi scambi. Le residenze sono per noi la maniera migliore per offrire, a chi vuole svolgere un periodo di ricerca a Catania, uno spazio di accoglienza fisico e temporale. Queste, finora, sono state organizzate su invito e finalizzate alla produzione di un momento di restituzione pubblica da sviluppare insieme. Nel caso dei Vaste Programme, affiancati dalla curatrice Irene Angenica, abbiamo presentato nel 2022 Calentamiento, un intervento sonoro che ha visto la realizzazione di un brano reggaeton, il cui testo è interamente realizzato mettendo in rima stralci della versione spagnola del Patto per il Clima di Glasgow (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, novembre 2021). Alternando composizione musicale e suoni di fiamme, la traccia audio invade lo spazio espositivo pervaso dal fumo artificiale tipico delle discoteche; al centro campeggia un chiosco composto da legno e palme parzialmente carbonizzate nel quale vengono serviti cocktail i cui cubetti di ghiaccio contengono piccole immagini di incendi scoppiati in tutto il pianeta nell’anno corrente. Calentamiento è nato a seguito di un incendio lungo la zona costiera catanese e di uno stabilimento balneare, mentre a fianco proseguiva la più solita vita da spiaggia, fatta di cocktail e tormentoni estivi. La residenza di Giuseppe Di Liberto è avvenuta a ridosso dell’evento Stendalì – suonano ancora | una sagra contemporanea, dove l’artista ha presentato l’installazione video Con una dolce melodia all’orecchio mi accingo a discendere il cielo. L’opera è il risultato di un’indagine sulle nuove modalità di compianto funebre diffuse nel Sud Italia in relazione al fenomeno della cultura neomelodica e la relativa condivisione mediante gli odierni social network. Il video mostra le immagini delle prove di una banda della provincia di Palermo per il Venerdì Santo a cui l’artista ha giustapposto il brano Angelo Mio del cantante neomelodico catanese Niko Pandetta, riarrangiato per complesso bandistico. L’installazione è correlata da due corone di palloncini, elementi che richiamano l’estetica della manifestazione funebre siculo-partenopea, documentata dai video amatoriali del social TikTok”.
Caterina Angelucci
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