Michele Stanzione tra fotografia etica ed estetica al Maschio Angioino di Napoli
Al centro delle fotografie dell’artista c’è l’immagine femminile, intesa come simbolica personificazione della natura che interagisce con elementi diversi, scelti a seconda del luogo e dell’ispirazione
Un corpus vibrante di fotografie popola le Antisale dei Baroni del Maschio Angioino di Napoli. Oltre 70 immagini, tutte rigorosamente in bianco e nero, in cui uomo e natura si completano e compenetrano a vicenda, in un fittissimo dialogo che, a tratti, li vede letteralmente fusi insieme, costituiscono Anime, personale di Michele Stanzione (Napoli 1983) a cura di Massimo Scaringella. La mostra offre una panoramica sull’ormai decennale attività dell’artista, di cui mette in risalto, anche attraverso l’allestimento concepito per assonanze e non per cronologia, la coerenza dei tratti tematici ed espressivi.
La mostra Anime di Michele Stanzione
Al centro l’immagine femminile, intesa come simbolica personificazione della natura che interagisce con elementi diversi, scelti a seconda del luogo e dell’ispirazione di Stanzione che, mosso da un rapporto viscerale con la fotografia, scatta solo quando sente realmente l’esigenza di farlo. Con sguardo profondo e sensibile, l’artista adopera la camera come un pennello per restituire emozioni e sensazioni fisiche oltre che visive “cercando di cogliere, ad ogni scatto, l’anima del mondo” come ha notato Massimo Scaringella. Che continua: “Il termine artista non è adoperato a caso. Nella misura in cui la diffusione dei nuovi media, rendendo tutti fotografi, ha restituito agli stessi la possibilità di essere artisti, liberandoli dall’obbligo noioso e pedante di rappresentare la realtà.”
Così, la pratica artistica di Michele Stanzione è libera come dimostrato dalla sua volontà costante di indagine e sperimentazione, tanto della realtà quanto dello strumento fotografico. L’artista quando sceglie di scattare parte senza alcun progetto prestabilito, pronto a lasciarsi sedurre dal momento; oppure a sviluppare una narrazione a partire da un’intuizione.
Le fotografie di Michele Stanzione
Le sue fotografie, infatti, non sono solo estetiche ma anche etiche dal momento che spesso, con carattere antropologico, indagano tradizioni e luoghi, rivelando la natura di attento osservatore di Michele Stanzione che, nato come fotografo di viaggio, da sempre si distingue per la sua capacità di cogliere dettagli preziosi che poi restituisce in efficaci racconti silenziosi.
Anime è organizzata dall’Associazione Millevolti, in collaborazione con BlackArt, e, oltre alla curatela di Scaringella, si avvale della direzione artistica di Milot, noto artista italo-albanese con cui Stanzione collabora da anni.
Ludovica Palmieri
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