Theater of Dis-Operations (Atto I. A Disar- mament)

Informazioni Evento

Luogo
ARTNOBLE
via Ponte di Legno, 9 20134, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
27/06/2024

ore 18

Curatori
Arnold Braho
Generi
arte contemporanea

Dal titolo al display espositivo, la mostra intende porre uno sguardo critico a partire dall’interiorizzazione della definizione di teatro di guerra (theater of operations), ossia l’area geografica dove vengono condotte le operazioni di strategia militare.

Comunicato stampa

ArtNoble Gallery è lieta di presentare Theater of Dis-Operations (Atto I. A Disar- mament), progetto di SA.turn platform e ArtNoble Gallery, a cura di Arnold Braho con Stefano De Gregori, art direction & graphic design di Giordano Cruciani.
 
In mostra saranno presentati lavori di: Agnese Barbarani, Arijit Bhattacharyya, Paolo Ciregia, Critical Art Ensemble, Gaia De Megni, Thiago Dezan, Shadi Harouni, Délio Jasse, Infinite, Zazzaro Otto, Stefano Serretta e Francesco Vullo
'Theater of Dis-Operations (Atto I. A Disarmament)' individua nell’attivazione di processi di disarmo l’urgenza primaria della società contemporanea, in un periodo storico in cui la normalizzazione della violenza, l’aumento dei conflitti armati, e l’impetuosa espansione del mercato globale delle armi e delle industrie guerrafondaie sono al centro del dibattito pubblico. Secondo SIPRI (Stockholm International Pace Research Institute) infatti tra il 2014-18 e il 2019-23, gli Stati europei hanno quasi raddoppiato le importazioni di armi (+94%).

 Dal titolo al display espositivo, la mostra intende porre uno sguardo critico a partire dall’interiorizzazione della definizione di teatro di guerra (theater of operations), ossia l’area geografica dove vengono condotte le operazioni di strategia militare. L’obiettivo è quello di proporre in modo letteralmente tagliente processi e operati artistici che hanno la capacità di offrire nuove strategie di sabotaggio della violenza, attraverso un repertorio di dispositivi e atti potenziali. Un sabotaggio quindi capace di eludere, rendere di- sfunzionale, disarmare, ma anche di proporre strategie di fuga, diserzione e «drop out» per indebolire dal basso il paradigma bellico.