Gian Luca Groppi – Nightmore

Informazioni Evento

Luogo
MANGANO GALLERIA D'ARTE
Via Grado, 6, Cremona, CR, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
29/06/2024
Artisti
Gian Luca Groppi
Generi
fotografia, personale

Mostra fotografica presso la Galleria Mangano Arte.

Comunicato stampa

Gian Luca Groppi è nato a Piacenza e vive e lavora a Genova.
Da più di 30 anni si dedica alla fotografia ed alla stampa in camera oscura.

Definito dalla critica “moderno cantastorie, che mischia i generi e le carte, infondendo alle sue opere un lirismo caustico che volutamente non offre panacee o soluzioni, ma piccoli strali, per scuoterci dalla diffusa inerzia sociale ed emotiva” [Lorella Klun], pratica l’arte come necessità, utilizzando mente e medium fotografico per esprimere la propria poetica: raccoglie e mette in scena, per disvelare e bonificare, i malesseri, i vuoti e le ansie della società, ammantandoli di un humor salvifico, piuttosto nero.

 

La personalità di Groppi è complessa, al pari della sua produzione artistica e
di cui ritengo fondamentale identificare le fasi creative per comprenderla e, auspicabilmente, apprezzare quanto proposto in questa mostra.

 

Il primo lavoro, “Neogothic”, risale agli anni ’90. La fuga da un’adolescenza molto inquieta trova il “conforto” della cultura e della musica dark. L’autore scopre negli altri gli stessi malesseri, vuoti, ansie che gli appartengono. Il fotografo si specchia nei suoi soggetti e nel loro disagio, ma la fotografia è ancora concepita come diario e non come un vero e proprio mezzo espressivo.

 

L’inquietudine post-adolescenziale cede il passo, nei primi anni 2000, ad una fase acerba, sia a livello tecnico-fotografico che a livello narrativo. La riflessione si concentra sulla comunicazione e su come esternare il proprio pensiero in fotografia. Tra il 2001 ed il 2005 nasce “_I_”, che segna l’inizio di una sorta di personalizzazione, il preambolo ad una mutazione.

 

“Mutazioni”(2005-2009) è, per l’appunto, il progetto attraverso cui l’autore cambia, e del quale lui stesso dice:

“Le fotografie giocano sui doppi significati linguistici e semantici; focalizzano lo sguardo sui vizi, le falsità e i luoghi comuni della società, sulla compulsione ad apparire, portando alla luce il diffuso malessere esistenziale che corrode energie e valori.

I personaggi vengono decontestualizzati e reinventati, anche attraverso citazioni e rimandi culturali.
Dai set fotografici emergono figure spesso anaffettive, preda di un'entropia comunicativa che congela gesti e sguardi.

La brillante superficie della realtà perde lo smalto e scivola verso i territori dell'illogica logica surreale.

Ogni dittico diviene riflessione, racconto aperto, analisi comportamentale.”

[Gian Luca Groppi]

 

Un lavoro in cui Groppi si manifesta con un atteggiamento che, precedente, mancava. I primi lavori erano parte di un circolo vizioso in cui l’umore dark-funereo non lasciava spazio ad alcun ottimismo; “Mutazioni” svela una parte fondamentale dell’autore: l’ironia. In “Mutazioni” comincia a proporsi il vero Groppi. La struttura comunicativa in dittici si consolida. Si consolida anche l’idea che le opere di Groppi sono “figli unici”: opere che vivono di vita propria, non imparentate strettamente le une con le altre.

 

I toni, le scene, gli accoppiamenti hanno un filo conduttore logico che li rende coerenti, assimilabili. L’evoluzione di Groppi è evidente e proiettata verso quella che, a mio avviso, può essere definita maturità e che porta, nel 2015, alla nascita di ”Nightmore”.
La parola stessa (“Night-More”) gioca sul significato di incubo e del desiderio (“ancora-notte”) di essere investiti da flashback notturni privi di significato. Solo visioni alle quali, a volte, aggiungere un finale.

 

“Questo è un corpo di lavoro perennemente aperto e che evolverà assieme alla mia maturazione di essere. Avevo bisogno di leggerezza nella fase creativa ed anche di una sorta di "stato di attesa" ove, a tempo debito, le idee arrivano, senza che sia io a cercarle.”

[Gian Luca Groppi]

NightMore nasce dal desiderio di riuscire a creare narrazioni senza l’abituale preparazione meticolosa, lasciandosi trasportare da sensazioni e sogni. Abbandonandosi.
Le immagini non hanno obbligatoriamente un senso compiuto: sono suggestioni, indizi che possono condurre a diverse realtà parallele.
Si situano in quello stato fluttuante della coscienza che genera illusioni e visioni. Immagini ipnagogiche ricevute abbandonando sé stesso a ciò che il pre-sonno regala. Aspettando, senza forzare la mano.

Questo lavoro arriva dopo un periodo di fermo, di interruzione, di riflessione.
Il bianco e nero, che ha sempre rappresentato una componente naturale del lavoro di Groppi, cede il passo alle prime incursioni nella fotografia a colori. Durante questi anni di pausa l’autore si allontana dalla fotografia in senso classico, rivalutando il colore come mezzo per avvicinarsi alla pittura, all’arte contemporanea.
Dalla visione contrastata della vita si passa ad una visione ammorbidita dalla pittura e dal cinema.

Nightmore è un abbandono in cui l’inquietudine sfuma in una sorta di equilibrio. Una pienezza arricchita dal contatto con la cultura dell’immagine e, più in generale, accompagnata da letterati, artisti pensatori.

 

NightMore rappresenta la maturità artistica ma vuole anche essere un compendio di tutta l’attività di Groppi e dei numerosi cambiamenti che l’hanno caratterizzata.

Mutazioni, appunto, della cui omonima serie proporremo, per consentirvi un approfondimento e per stimolare la vostra curiosità, in aggiunta alcune opere.

 

È un artista curioso, umile, intuitivo.

E la sua fotografia ha raggiunto una condizione tale per cui i picchi negativi e quelli positivi si equilibrano, rendendola intensa e confortevole. Se dovessi provare a definire la sua fotografia, soprattutto quella dei suoi ultimi lavori, sarebbe quella di un dadà rivisitato dentro una sala da tè. Un luogo in cui sentirsi a proprio agio in un calmo, produttivo, continuo, stravagante, illogico confronto con la ragione.

 

 

Walter Borghisani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicazioni

  • F-Stop Magazine Luglio 2023
  • “Il Fotografo” luglio 2019-07-07 “
  • “Espoarte “ n°99 2017“
  • “B+W photography” august 2016,
  • “Eyemazing”, winter 2012-2013
  • “ A casa tutti bene” Vanilla Edizioni 2021

 

Personali:

  • 2023 “ Tributo all'inespresso” Vasa-project USA a cura di Stefania Zorzi
  • 2018 “La Chambre de Reves” , Spazio 46r, Palazzo Ducale, Genova, bipersonale con Silvia Noferi, a cura di Virginia Monteverde
  • 2015-16 “ Photographie hiver 2015-16” ,Centre d'Art Contemporain – Briancon France, a cura di Julie Arnal,
  • 2014 “Frame Foto Festival” , Salsomaggiore, a cura di Cecilia Pratizzoli
  • 2013 “Besides”, VisionQuesT Gallery, Genova, a cura di Clelia Belgrado.
  • “L'Ultima Mutazione”:
  • 2012 Galerie Hautefeuille, Parigi,
  • 2012 Wave Gallery, Brescia,
  • 2011Spazio Biffi, Piacenza, Palazzo Chiabrera,
  • 2010Acqui Terme,
  • 2007, Festival START - Galleria Joyce&Co , Genova
  • 2007 MICAMERA , Milano.

 

Collettive:

  • 2023 “10 giornate della fotografia” Museo Nazionale della fotografia Brescia. A cura di Luisa Bondoni e Walter Borghisani
  • 2023 Dell'umana dimensione. Arte e visioni contemporanee lungo la via emilia. Modena, a cura di Ricognizioni sull'arte
  • 2023 Biennale Germania italia Berlino - Kunstquartier Bethanien- Studio 1 a cura di Virginia Monteverde
  • 2022 Mosaic on paper Breed art Studio Amsterdam
  • 2021 “ultraromanticismo” Spilamberto , Modena, a cura di Federica Sale e Alessandro Mescoli
  • 2021” Biennale Olanda Italia, L'Aia Olanda a cura di Virginia Monteverde
  • 2021 “Slides” Genova Etherea Gallery a cura di Virginia Monteverde
  • 2020”il respiro dell'arte”, Genova Palazzo Ducale a cura di Virginia Monteverde
  • 2020 Finalista con 2 opere premio Marchionni 2020, Magma, Villacidro, Italia
  • 2019 vincitore premio mostra ArteamCup 2019 Italia
  • 2019 “Territoria – Confini Mobili”, Spazio Negrini,Piacenza, Italia, a cura di Sandra Bozzarelli,
  • 2018 “Paris Photofever”, Paris, Francia, a cura di Luisa Catucci, Luisa Catucci Gallery Berlin,
  • 2018 “Arteam Cup” fondazione Dino Zoli , Forlì, a cura di Livia Savorelli e Matteo Galbiati
  • 2018 “NoPlace 4” , Ex Ceramiche Vaccari Santo Stefano di Magra, Italia.
  • 2017 “Arteam Cup, , Bonelli Lab, Canneto sull'Oglio (Mn) Italia,. ,a cura di Livia Savorelli e Matteo Galbiati
  • 2017 “Layers of art”, Budapest Ungheria, a cura di Márta Simonffy, Virginia Monteverde, Viana Conti,
  • 2016 “Arteam Cup”, Palazzo del Monferrato, Alessandria a cura di Espoarte.
  • Vincitore del premio speciale Espoarte
  • 2016” Uno sguardo italiano” Arles Festival Voies Off, a cura di Marco Antonetto e Clelia Belgrado,
  • 2016 “Reggio Emilia Fotografia Europea” off “Questa non è la via Emilia”,
  • Reggio Emilia,
  • 2016 “Je t'aime”, Palazzo Ducale, Genova , a cura di Stefania Giazzi e Virginia Monteverde
  • 2016 “Artefiera”, Bologna, Vision Quest Contemporary Photography, a cura di Clelia Belgrado.
  • 2015 “ Le latitudini dell'arte” , Genova , palazzo Ducale Biennale Italia-Ungheria, a cura di Virginia Monteverde.

 

 

Premi Principali:

  • 2022 Finalista Premio Exibart 2021
  • 2017 Premio tecnico studio Bernè, Arteam Cup
  • 2016 Premio speciale Espoarte Arteam Cup
  • 2010 Segnalato al Premio Celeste
  • 2008 Finalista "Art prize laguna 2008" - Venezia
  • 2008 Menzione speciale "Art prize laguna 2008" - Venezia
  • 2006 Secondo premio Concorso fotografico "Crediamo ai tuoi occhi" Bibbiena (AR) portfolio
  • 2004 Secondo Miglior portfolio Italiano "Portfolio 2004" Prato
  • 2004 Primo premio Concorso fotografico "lettura portfolio" Bibbiena (AR)
  • 2004 Primo premio Concorso fotografico "Crediamo ai tuoi occhi" Bibbiena (AR) portfolio