L’esperienza dell’architetto Matteo Thun nell’hospitality tra lusso e sostenibilità
È il turno di Matteo Thun per la nostra ricognizione sul mondo degli alberghi di lusso. Progettista tra i più interessanti e attivi in questo ambito, ha collezionato esperienze di rilievo in vari contesti paesaggistici. Tra montagna, riviere e città d’arte, inclusa Venezia
Non capita certo a tutti di essere stato, durante gli anni della formazione, prima allievo di Oskar Kokoschka ed Emilio Vedova all’Accademia di Salisburgo e poi, da giovane architetto, di quel genio di Ettore Sottsass. Proprio con lui, nel 1981, ha co-fondato il rinomato Memphis Group. Stiamo parlando di Mathäus Antonius Maria Graf von Thun und Hohenstein, nome completo dell’architetto, designer e docente Matteo Thun (Bolzano, 1952), primo figlio di una nobile famiglia imprenditoriale altoatesina. Da almeno una ventina d’anni, la sua firma è tra più stimate nell’ambito dell’ospitalità di lusso.
I progetti dello studio Matteo Thun & Partners
Nel 2001, dopo precedenti esperienze, l’architetto ha fondato Matteo Thun & Partners, studio multiculturale di architettura e design di prodotto, con sede a Milano e Monaco. Una realtà con cui Thun lavora per creare soluzioni “conscious”, consapevoli, rispettose, durature e proiettate al futuro. Ma soprattutto orientate verso una progettazione che, per garantire una vita più umana, naturale e sostenibile, tenga conto di alcuni punti imprescindibili: dieci per la precisione, espressi dallo studio in un manifesto valoriale. Il risultato è una produzione vasta e variegata: dagli hotel agli yacht, dai progetti residenziali ai negozi, dai ristoranti agli headquarter ai corpi illuminanti, dalle sedute all’urban design. Importanti sono le collaborazioni all’attivo con i brand del settore design (di cui si occupa Antonio Rodriguez), tra cui Riva 1920, Artemide, Ethimo, Panzeri, Baxter, Driade, Duravit, Désirée, Florim, Vimar, Listone Giordano, Venini, Magis e Swatch.
Lo studio Matteo Thun & Partners e la progettazione degli hotel
Italia e all’estero, in montagna e al mare, il lago e in laguna, in campagna e nei contesti urbani: l’attività di Matteo Thun + Partners nell’hôtellerie è decisamente ampia. Nell’impossibilità di raccontare tutti gli interventi, restringiamo l’ottica su quattro tra i più recenti – due finiti e due under construction – rappresentativi sia della poetica dello studio, sia dei nuovi approcci dell’hôtellerie contemporanea. Con una prerogativa comune: far sentire l’ospite a casa. Un esempio? Chiemgauhof, un hotel di lusso che si affaccia sul lago più importante della Baviera. Situato in un’area protetta, il resort a 5 stelle – realizzato in legno, pietra e vetro, dovrebbe inaugurare a fine 2024 – si pone in linea con il carattere locale, rappresentando lo spirito naturale dello specchio lacustre del Chiemsee. Il complesso include tre volumi longitudinali principali, in legno, uniti fra loro da connettivi di vetro e un volume satellite più piccolo, la boothouse. L’hotel offrirà ai suoi ospiti un bar, una lounge, una stube, un ristorante, una Spa e delle aree yoga, così come patii privati, cortili e giardini, stabilendo una relazione tra interno ed esterno, tra terra e acqua, tra architettura e natura. È ancora in costruzione anche il Park Resort Lake Garda, “un’architettura della materia” basata sul dialogo tra la vita umana e quella vegetale. In questo caso, l’obiettivo dello studio Matteo Thun + Partners è creare continuità, nei materiali e con il luogo, ricordando i tempi in cui la villeggiatura sul lago di Garda era un momento speciale. E molto borghese. Un hotel con vista in cui l’imponente uso di legno locale e di tanto verde fa sì che gli edifici si fondano con la natura, quasi mimetizzandosi con l’intorno. Anche per gli interni i progettistini optano per una linea morbida, naturale, estremamente riposante: piastrelle in cotto, colori neutri, terracotta e mattone, mobili in rattan, tende di velluto, cotone e lino.
Matteo Thun + Partners firma la nuova Casa Brivio a Milano
Recente apertura, Casa Brivio a Milano esprime il contesto urbano locale: sofisticato, con un’anima vintage. Si trova infatti all’interno di due edifici degli Anni Sessanta e Settanta ispirati a Luigi Caccia Dominioni, situati tra la Torre Velasca e le Colonne di San Lorenzo, nel cuore della città. Il progetto – sviluppato in collaborazione con Cassina Custom Interiors – nasce da un’idea di Filippo e Alberico Brivio Sforza, e vuole essere un omaggio all’eleganza del modernismo di metà Novecento. La reception è stata disegnata secondo uno stile che richiama i famosi ingressi milanesi; il soffitto è decorato con una trama a rombi; i bagni sono ispirati al design di Portaluppi e le boiserie a quello di Ponti. Perfino i dettagli, come le maniglie Melanzana di Caccia Dominioni e il vetro cannettato, enfatizzano il concept che ruota intorno alla rivisitazione in chiave moderna della casa milanese del secolo scorso. Le sedici soluzioni, camere e appartamenti, sono arredate ognuna in modo diverso, con un layout volutamente pensato per far sentire l’ospite a casa.
Il progetto ibrido dell’hotel-residenza Julius Prague
A Praga, invece, Matteo Thun + Partners apre la prima sede di un nuovo concept di ospitalità per il viaggiatore moderno: il Julius Prague, che aspira ad usare il tempo in modo diverso. Sì perché, mettendo a sistema vacanza e soggiorno a lungo termine, si posiziona come un ibrido, tra hotel e residenza, garantendo agli ospiti tutti i vantaggi dei cosiddetti “Appartamenti Serviti” disponibili per una notte, un mese o più. Le 168 residenze individuali – con soggiorno, spazio di lavoro, camere da letto e cucine a vista – offrono flessibilità per lavorare e rilassarsi, per stare un giorno, una settimana o più. “Collaboro con la famiglia Meinl su vari progetti da oltre 15 anni. La conoscenza approfondita della storia e il forte legame con la famiglia sono stati preziosi nel design e branding per The Julius Prague, unendo tradizione e stile di vita contemporaneo. Con The Julius volevamo che lo storico palazzo nel centro di Praga diventasse una casa temporanea”, racconta lo stesso Thun. Situato in uno spazioso edificio neorinascimentale, nel cuore della Città Nuova, The Julius evoca con i suoi colori alcuni autori dell’arte ceca, da Alphonse Mucha a František Kupka. Tonalità armoniose e pastello, materiali naturali e tessuti morbidi si affiancano ad arredi su misura, che lo rendono uno spazio di socialità contemporanea.
Intervista all’architetto Matteo Thun
Cosa significa, per Matteo Thun, progettare per l’hospitality?
Ogni progetto ha una propria identità, che dipende dal luogo, dal patrimonio e dalle esigenze del cliente. Idealmente, progettiamo architettura, interior e styling ma soprattutto cerchiamo di progettare in modo consapevole, rispettando prima di tutto il genius loci. Mettiamo al centro il fattore umano, promuovendo un dialogo positivo tra persone, luoghi e prodotti.
Lo studio ha all’attivo una vasta produzione nel settore hôtellerie e opera in contesti urbani e in aree di interesse paesaggistico.
La nostra presenza nel settore alberghiero è ventennale, con operazioni per piccole aziende vinicole ai roll-out per grandi gruppi alberghieri, dai resort di montagna agli hotel urbani e ai progetti di restauro. Appartiene a quest’ultima categoria il JW Marriott: abbiamo trasformato un’isola della laguna veneziana in un resort di lusso. A Murano, il The Langham Venice è attualmente in costruzione e verrà completato nel 2026: il sito include gli edifici di quella che era una vetreria muranese e il Casinò Mocenigo, la cui struttura risale al XVI Secolo. Il progetto prevede la trasformazione di questo luogo in un resort family-friendly a 5 stelle, immerso nella natura e nella storia, ma fortemente ancorato al presente.
Quali sono i punti imprescindibili da tenere in considerazione quando si parla, invece, di progettazione alberghiera nelle città?
Per quanto riguarda gli hotel nelle grandi città, siamo nel bel mezzo di un cambiamento: l’hotel classico come lo conoscevamo ha fatto il suo tempo. Julius Prague è un esempio di come la tendenza stia cambiando: si è sempre più orientati verso residenze per lunghi soggiorni. Gli ospiti tendono a prenotare per periodi più lunghi, come conferma anche il concept di Casa Brivio, da poco inaugurato nel centro di Milano. Le camere e gli appartamenti in affitto sono progettati in uno stile classico e sofisticato, che unisce l’esperienza tutta milanese di design, moda e cultura.
Così sta cambiando l’hôtellerie
Quali, secondo lei, i servizi immancabili che cerca la clientela – nazionale e internazionale – quando prenota in hotel di alto livello?
Diventa sempre più importante offrire oasi per il relax e lo svago. Per questo natura e ambiente circostante sono al centro dell’attenzione, non solo per gli alberghi, anche per le strutture sanitarie.
A proposito di paesaggio: qual è la relazione tra spazi indoor e outdoor?
Una relazione di permeabilità. Includere il paesaggio negli spazi interni è fondamentale.
Quali le vostre priorità in fatto di sostenibilità?
Per tutti i diversi segmenti del nostro lavoro, un aspetto molto importante è il nostro credo dei 3 zeri: Zero CO2 = gestione dell’energia e riduzione delle emissioni, zero chilometri = riduzione dei percorsi di trasporto grazie alla prefabbricazione e ai materiali locali, zero rifiuti = riciclo dei materiali usati.
Giulia Mura
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati