Una surreale casa d’artista degli Anni ‘70 sul Delta del Po si apre al design contemporaneo
È a cura di Debonademeo Studio il progetto espositivo del brand di sedute Adrenalina presentato nella suggestiva casa dell’artista Remo Brindisi progettata da Nanda Vigo
Dove il fiume Po incontra il mare Adriatico si raggiuge la Casa Museo dell’artista Remo Brindisi (Roma, 1918 – Lido di Spina, 1996), pensata fin dall’inizio come dimora estiva e museo tra la fine degli Anni Sessanta e l’inizio degli Anni Settanta – su progetto della designer milanese Nanda Vigo (Milano, 1936 – 2020) – e poi lasciata in eredità al Comune di Comacchio, dove si trova Lido di Spina in provincia di Ferrara. Qui, oltre ai lavori di Brindisi (noto pittore italiano dell’ultimo secolo, oggi non adeguatamente ricordato) sono presenti circa duemila opere che documentano le principali correnti artistiche del ‘900. Segantini, Medardo Rosso, Modigliani, Boccioni, De Chirico, Severini, Casorati, Sironi, de Pisis, fino a Fontana, Burri, Capogrossi, Licini, Vedova, Rotella e Manzoni, ma anche Picasso, Braque, Mirò, Chagall, Matisse, Klee, Appel, Sebastian Matta e ancora Pomodoro, Giacometti, Moore, Melotti e Ceroli vivono a abitano una struttura suggestiva e surreale, orientata cilindricamente e ricoperta di piastrelle in clinker bianco resistenti a sabbia e vento marino. E qui, Debonademeo Studio ha presentato l’ultimo progetto espositivo di Adrenalina, brand contemporaneo di poltrone e divani.
Lo studio di design Debonademeo presenta Adrenalina alla Casa Museo Remo Brindisi
“La scelta della casa Museo Remo Brindisi, luogo affascinante e poco conosciuto, in cui l’architettura e gli elementi di arredo interagiscono in un’osmosi che consente una veduta d’insieme, ci è parsa necessaria per illustrare le collezioni di imbottiti di un marchio che nel Dna ha inscritto dinamismo e futurismo”, raccontano Luca De Bona e Dario De Meo – fondatori nel 2010 di Debonademeo Studio, attivo tra Padova e Milano – che hanno presentato in occasione della Milano Design Week 2024 una serie di gigantografie in bianco e nero scattate da Mauro Foli nella Casa Museo Remo Brindisi insieme alle sedute del brand Adrenalina. “Amiamo divulgare il concetto dell’elemento di arredo sartoriale e curatoriale che a tratti diventa anche culturale e che porta con sé un’identità e valori precisi. La collaborazione con il duo Debonademeo ci ha permesso di risvegliare questa essenza e valorizzarla attraverso forme, nuove o rivisitate, progetti, relazioni e esplorazioni, e l’incontro con Casa Museo Remo Brindisi è solo il primo progetto di questa nuova era Adrenalina”, aggiunge Valentina Bigiarini, responsabile marketing di Adrenalina.
Le novità di Adrenalina curate da Debonademeo Studio alla Casa Museo Remo Brindisi
La novità 2024 per Adrenalina disegnata da Debonademeo Studio è Nubia, sistema di sedute dalle forme sinuose e dalle studiate imbottiture, le cui componenti – seduta, schienale, poggiatesta e braccioli – appaiono legate e connesse senza forzature meccaniche, appoggiate le une alle altre, “come petali di un fiore in movimento”. La serie è completata da Nefelibata, dei designer emergenti di Stormo Studio, dalla collezione di divani e poltrone Ombra di Gae Avitabile, architetto e designer campano e dalla collezione di tavoli e tavolini componibili North Light disegnati dall’ucraino Vladyslav Tolochko.
La Casa Museo Remo Brindisi e il ricordo della nipote del pittore Nicoletta Grande
“Era il 1968 quando per la prima volta sono arrivata a Lido di Spina, la villa era solo un grande cantiere, di cui seguivamo emozionati l’evoluzione dal balcone dell’appartamento di fronte, affittato per quell’estate. Finalmente nell’estate del 1973 la villa fu completata e noi nipoti piccoli ci vedemmo assegnata la grande camera con letti a castello, rossi per le femmine e bianchi per i maschi. A ognuna delle sorelle di mio zio, con rispettivi mariti, era destinata una stanza da letto con bagno, distribuite nei piani alti; insomma, la casa assomigliava a una specie di albergo con spazi comuni e spazi privati. Gli spazi condivisi erano particolarmente interessanti: la zona pranzo con il lungo tavolo, la grande cucina con la dispensa e il bancone bar, la zona per guardare la TV, il salotto circolare total black di pelo nero, erano sempre brulicanti di vita, di persone di famiglia, amici, artisti”, racconta ad Artribune Nicoletta Grande, una delle 18 nipoti di Remo Brindisi, che insieme alla sua famiglia ha preso parte, tra i pini, le cicale e il vento di fiume e di mare, a un capitolo di storia dell’arte e di design.
Caterina Angelucci
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