Le famiglie con bambini sono bene accette nei musei?
I musei di arte contemporanea in Italia sono accessibili alle famiglie con bambini? Ci sono facilities per i bambini molto piccoli e programmi dedicati? Lo abbiamo chiesto ai direttori e responsabili educazione di 12 istituzioni in tutta Italia
Chiara Bertola, GAM, Torino
In Italia, i musei d’arte contemporanea stanno offrendo sempre più servizi per le famiglie e per l’accessibilità in generale, in linea con la nuova definizione di museo proclamata dall’ICOM nel 2022. La GAM di Torino è tra i primi musei italiani ad aver avviato esperienze educative dedicate alle scuole, alle famiglie e all’accessibilità per persone con esigenze specifiche. Il Dipartimento Educazione facilita un processo di apprendimento per tutti, mettendo a disposizione diversi strumenti, tra cui l’ingresso gratuito fino ai 18 anni e il Passaporto Culturale per le neomamme, che agevolano anche le visite in autonomia. Inoltre, propone percorsi per le famiglie con figli da 0 a 12 anni, fino ad attività di laboratorio per i giovani. Tra le ultime sperimentazioni mi piace ricordare la collaborazione per i corsi pre e post parto con l’Ospedale Mauriziano e con il progetto Sostenere i legami si può, avviato con il nido Peter Pan. Non dimentichiamo che la GAM di Torino è stata riconosciuta come museo Family and Kids Friendly, un programma internazionale che promuove l’accessibilità e l’accoglienza delle famiglie nei musei.
Luca Lo Pinto, MACRO, Roma
Al MACRO il Dipartimento per l’Educazione Preventiva è una parte non accessoria ma integrante del progetto Museo per l’Immaginazione Preventiva e della sua programmazione. Le attività sono destinate a un pubblico trasversale, di tutte le età, ci è capitato anche di proporre delle visite guidate dagli 0 ai 99 anni…Tra gli appuntamenti fissi, ci sono quelli di MACRO in famiglia, per adulti e bambini insieme: mentre gli adulti svolgono una visita guidata delle mostre in corso, i bambini partecipano a un laboratorio che si muove attraverso le sezioni del museo e la loro interdisciplinarità. Abbiamo creato anche dei progetti editoriali per l’infanzia disponibili gratuitamente che servono sia ad accompagnare la visita che a prepararla. Essendo poi il programma improntato anche sulla sperimentazione dei formati di una mostra, credo che una delle strade sia proprio quella di porsi dentro lo sguardo di un bambino. Per la collettiva In Prima Persona Plurale i primi visitatori della mostra, ancora prima dell’opening, sono stati dei bambini, invitati a immergersi nello spazio e a creare dei disegni che sono diventati parte integrante della mostra stessa.
Francesco Stocchi, MAXXI, Roma
Sicuramente i musei di arte contemporanea sono tra le istituzioni che prestano maggiore attenzione al tema dell’accessibilità, questo dipende in parte dalla natura stessa delle opere che ospitano che è multisensoriale e installativa, cosa che le rende più facilmente mediabili a pubblici con bisogni specifici di accesso, anche alle famiglie con bambini. Il MAXXI è un museo con un alto livello di accessibilità, offrendo molte attività educative e di public engagement a persone diverse per età, interessi e bisogni. Per le famiglie, anche con bambini molto piccoli, ci sono aree di sosta e gioco (in mostra e sulla piazza), tutti i servizi di base e attività dedicate. La mostra Ambienti 1956-2010 Environments by Women Artists II è un esempio chiaro di cosa intendiamo con museo accessibile e partecipato: lo spazio è accogliente, si percorre scalzi, le opere sono esplorabili con tutti i sensi, la fruizione dei visitatori è guidata da un gioco di ruolo che suggerisce modalità inedite di esplorare le opere impersonando alcuni animali, tra i quali ognuno sceglie quello che maggiormente gli assomiglia. L’obiettivo è mettere tutte le persone a proprio agio, anche chi al museo di solito non viene, eliminando barriere che di solito non riconosciamo, anche grazie alla collaborazione di chi le affronta tutti i giorni.
Stefano Collicelli Cagol, Centro Pecci, Prato
L’accessibilità permette ai musei italiani di accogliere settori della società a lungo marginalizzati, ripensare le procedure interne di funzionamento di un’istituzione e i suoi programmi. Il Centro Pecci fu il primo museo d’arte contemporanea in Italia a proporre attività per adulti e bambini insieme, grazie a Bruno Munari, consulente del dipartimento educativo. Dal mio arrivo, con lo stesso dipartimento oggi coordinato da Irene Innocente, abbiamo avviato il programma Arte e Benessere, che mira al benessere generato dall’incontro con l’arte. Nel 2023, grazie a PWC e in collaborazione con EDA Servizi è stato consolidato Primi Mille Giorni d’Arte, per donne incinte e per famiglie con bambini tra 0 e 3 anni, una fase centrale per lo sviluppo delle relazioni con l’alterità. Il Centro è dotato di comfort per le famiglie in visita e il PNRR per l’abbattimento barriere architettoniche, cognitive e sensoriali consentirà di trasformare l’istituzione e il suo linguaggio in un luogo per la convivenza delle differenze.
Sergio Risaliti, Museo Novecento, Firenze
Premesso che ogni attività o laboratorio rivolto ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie è di fondamentale importanza e centralità nella vita del museo, sono convinto anche si debba sempre cercare di migliorare e innovare pratiche anche su questo fronte. I bambini di oggi hanno infatti altre esigenze e filtri cognitivi e creativi diversi, fosse solo per la loro immersione in un universo dominato dai linguaggi virtuali e dalla multimedialità. Inoltre, sono cambiati moltissimo i percorsi e i programmi scolastici, che sono i principali alleati al Museo Novecento. Durante la settimana proponiamo progetti di mediazione culturale ad hoc per i più piccoli, partendo dai nidi fino a coprire le classi della scuola primaria. Tengo ad evidenziare che apriamo il museo due ore prima il consueto orario di apertura per svolgere le attività con le scuole tra gli spazi espositivi e la nostra aula didattica.
Ogni mostra del Museo Novecento viene accompagnata da un progetto di mediazione studiato per coinvolgere scuole e famiglie: un importante progetto pilota sono i Compleanni al museo nel weekend, assieme alle numerose attività che stimolano la creatività dei bambini in visita. Naturalmente, all’interno del museo ci sono i servizi necessari per agevolare la visita delle famiglie con bambini molto piccoli. Sempre per loro il Museo Novecento rinnova la sua adesione al progetto di Pollicino Verde, per i bambini dai 2 ai 3 anni, mantenendo l’ottica di costruire un museo accessibile e fruibile fin dalla più giovane età.
Caterina Riva, MACTE, Termoli
Il Museo di Arte Contemporanea di Termoli è un museo accessibile e si avvale di una Responsabile didattica. Dal 2019, anno di fondazione del museo, si è perfezionato il rapporto con le scuole di ogni ordine e grado del territorio in cui operiamo (Molise). Per ogni mostra al MACTE, vengono sviluppati e proposti dei progetti dedicati all’accessibilità culturale, l’inclusione sociale, attività per famiglie, visite guidate e laboratori per studenti, bambini con famiglie o altri gruppi specifici. Abbiamo svolto ben cento laboratori con scuole e famiglie nel corso della mostra dedicata al fumettista Jacovitti, e abbiamo accolto al museo bimbi dai 3 anni in su per varie attività. Siamo attente alle dinamiche di visita e nel percorso espositivo prepariamo sempre delle sedute, inoltre c’è un’area appartata per chi ne avesse necessità. Nel giardino del MACTE, i visitatori possono sostare sulla scultura permanente realizzata da poco dall’artista Salvatore Arancio.
Bruno Racine, Palazzo Grassi – Punta della Dogana, Venezia
Palazzo Grassi rivolge una particolare attenzione al pubblico dei più piccoli e delle famiglie. Una delle iniziative a cui teniamo molto è la Guida Gioco: si tratta di un progetto curato ogni volta insieme a creativi diversi e che accompagna piccoli visitatori alla scoperta delle mostre. La guida è disponibile in italiano, inglese e francese e propone un approccio ludico che invita all’esplorazione e alla creatività in modo autonomo e divertente. Le Visite Guidate in Famiglia, invece, sono veri e propri percorsi guidati e interattivi seguiti da un’attività pratica da svolgere tutti insieme. Ma non solo, ci sono anche i Superlab gratuiti che invitano bambini e adulti a sperimentare tecniche creative negli spazi museali: collage, fotomontaggio, editoria e movimento. Dal punto di vista dell’accessibilità, Palazzo Grassi da sempre si impegna per accogliere le diverse necessità del pubblico. Sono disponibili, per fare qualche esempio, un luogo dedicato al fasciatoio e rampe per passeggini e carrozzine. Infine, il biglietto del museo è gratuito fino ai 19 anni compiuti.
Chiara Gatti, MAN, Nuoro
Da zero in su. Al MAN non ci sono limiti di età per i bambini che affollano le sale del museo durante i laboratori organizzati dal nostro servizio didattico, oppure liberamente con i loro genitori. Tutti invitati ad abitare il museo e allenare i sensi – vista, udito e tatto – avvicinandosi alle immagini, ascoltando percorsi sonori oppure intrecciando la lana e accarezzando gli arazzi della tradizione sarda, nell’ambito di attività dedicate alla storia del tessuto tradizionale, proposte soprattutto ai bimbi del nido e della scuola dell’infanzia. Abbiamo visto bambini gattonare sui pavimenti optical di Marina Apollonio e altri danzare al ritmo delle musiche futuriste. Ora stiamo progettando un nuovo percorso esperienziale sonoro con una specialista di linguaggi espressivo-artistici, riservato all’inizio-vita, alle gestanti e alle neomamme. Il MAN offre anche uno spazio relax per l’allattamento e un servizio attrezzato con il fasciatoio. Siamo un museo kid-friendly.
Lorenzo Balbi, MAMbo, Bologna
Il MAMbo di Bologna è un luogo aperto e accessibile. È privo di barriere architettoniche ed è a misura di famiglie con bambine e bambini. Al suo interno vi è uno spazio dedicato alle mamme con neonati, dove poter allattare e cambiare i più piccini, raggiungibile con scale e ascensore. In alcune sale, durante la visita della Collezione permanente, è possibile riposare in comode sedute. Il Dipartimento educativo del MAMbo propone nel museo e negli spazi laboratoriali numerose iniziative per i più piccoli: il ciclo di appuntamenti Il sabato dei nidi per bambine e bambini dai 2 ai 3 anni, le Letture al museo per un pubblico dai 4 ai 7 anni e le attività della Domenica al museo per la fascia d’età dai 6 agli 11 anni. Gli eventi For teens sono, invece, studiati per le/gli adolescenti. Per facilitare le visite libere al museo, nel fine settimana è presente nelle sale un servizio di mediazione che risponde alla necessità del pubblico di qualsiasi età di approfondire le conoscenze relative al patrimonio artistico custodito al MAMbo.
Sara Tonelli, Responsabile Dipartimento Educativo GAMeC, Bergamo
Le bambine e i bambini sono parte della comunità alla quale il patrimonio culturale appartiene, pertanto è necessario che il museo si interroghi non solo sull’accessibilità, ma anche sulla possibilità di costruire esperienze di qualità entro contesti e tempi adeguati a loro e alle persone che se ne prendono cura. La GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo propone un programma di attività continuative che invitano a vivere il museo come spazio abituale di esperienza ad ogni età e stimola l’incontro con l’arte contemporanea attraverso progetti e percorsi dedicati alle famiglie, ai nidi e alle scuole. Tra le nostre proposte rivolte ai più piccoli vi sono visite in collaborazione con ostetriche per avvicinare i neo genitori a un’esperienza condivisa in museo con i propri bambini, percorsi tra arte e psicomotricità per i piccoli a partire dai 6 mesi e i Baby Art Tour, esplorazioni dello spazio per scoprire le opere d’arte attraverso attività che accolgono la curiosità, il desiderio di toccare, conoscere e mettere in relazione.
Chiara Ventura, direttrice di EARTH Foundation, Verona
Penso che lo scenario dei musei di arte contemporanea in Italia debba essere accessibile a tutti e su questa idea si basa anche la nostra Fondazione che ha scelto come payoff “L’arte come nuova terra. Per tutti.” Immaginando proprio uno luogo accessibile a tutte le fasce d’età perché come citava Andy Warhol “dovremmo imparare a restare bambini più a lungo”. Ed è per questo che le nostre mostre sono pensate e progettate per tutti. Come per la mostra “Bruno Munari. La leggerezza dell’arte” dove sono stati creati laboratori e materiali didattici seguendo il metodo munariano grazie alla collaborazione con Associazione Bruno Munari. Attualmente proponiamo il progetto Atelier Sostenibile focalizzato sulla tema della sostenibilità in linea con gli obiettivi dell’Agenda 20/30 del Miur e con la mostra in corso del Premio EARTH. La struttura è completamente accessibile, priva di barriere architettoniche e con servizi previsti di fasciatoi. La condivisione degli spazi con Eataly Verona, inoltre, ci permette di avere un’offerta di cibo e mercato di altissima qualità.
Sarah Cosulich, direttrice Pinacoteca Agnelli, Torino
In Italia abbiamo ancora molta strada da fare per quanto riguarda l’accessibilità delle famiglie nel museo, ma diverse istituzioni si stanno muovendo nella direzione giusta e con azioni dedicate. Per la Pinacoteca Agnelli è un tema fondamentale stiamo sviluppando ulteriori iniziative mirate a potenziare l’educazione all’arte come strumento per confrontarsi con il presente e il futuro. Il programma educativo di Pinacoteca Agnelli si rivolge a pubblici differenti, a partire già dalla fascia 0-3 anni, e passa per i bambini, i ragazzi, i giovani adulti e le famiglie, con l’intento di offrire a ciascuno strumenti per attivare riflessioni e stimolare il dialogo dal contatto con le opere d’arte. Promuoviamo una genitorialità positiva e consapevole con una ricca programmazione nelle domeniche pomeriggio, per divertirsi in famiglia (e che presto includerà anche proposte per i piccolissimi), didascalie sonore dedicate ai piccoli esploratori, Family guide in distribuzione gratuita, pensate per attività in movimento, da utilizzare di fronte alle opere e negli spazi espositivi. Con l’adesione al progetto Nati con Cultura, nell’ambito del quale sono previste azioni e interventi mirati volti a rendere il museo Family and Kids Friendly, tra cui l’ingresso gratuito per 2 accompagnatori di ogni bambino fino ai 12 mesi. Numerosi sono i servizi dedicati, bagni con fasciatoio, punto e cuscini per l’allattamento, alzatine e seggioloni presso il FIATCafé500.
Santa Nastro
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati