La lista dei 25 musei più visitati d’Italia nel 2023, un anno di incassi da sballo
L’impegno a introdurre l’ingresso a pagamento anche nei musei italiani che ne erano sprovvisti fa registrare un record di incassi per lo scorso anno. E decolla anche l’app “Musei Italiani”, sviluppata per regolamentare il sistema. L’analisi dei numeri e i progetti futuri del Ministero della Cultura
Quasi 58 milioni di visitatori, ma soprattutto incassi per oltre 313 milioni di euro. I numeri dei musei italiani nel 2023 fanno registrare una crescita evidente sia in termini di presenze (23% di accessi in più rispetto al 2022) che di introiti (+34% sul 2022). Ed è quest’ultimo dato a inorgoglire particolarmente il Ministero della Cultura, trattandosi di un record assoluto, in netto miglioramento anche rispetto al periodo prepandemico e al 2019 (+71,5 milioni di euro), che deteneva il record precedente. Il merito, spiegano il ministro Gennaro Sangiuliano e il Direttore Generale Musei Massimo Osanna, è da attribuirsi all’impegno per introdurre l’ingresso a pagamento in molte delle sedi museali nazionali in precedenza gratuite, concretizzato anche attraverso il rilascio dell’app Musei Italiani, che ora compie il suo primo anno di vita. Il 3 luglio 2023 nasceva infatti l’applicazione digitale collegata alla piattaforma online omonima, predisposta dal MiC per rendere “il patrimonio culturale a portata di mano”.
L’app “Musei Italiani” per fare sistema
Sviluppata dalla Direzione generale Musei grazie ai fondi del PNRR dedicati al miglioramento dell’accessibilità fisica, cognitiva e senso-percettiva del patrimonio culturale nazionale, nell’ambito del “Progetto Ad Arte, piattaforma nazionale dei servizi per l’accessibilità nei luoghi della cultura”, l’app era rilasciata in concomitanza con l’avvio della bigliettazione al Pantheon, per favorire l’acquisto dei ticket online e offrire una panoramica completa sul sito storico e la sua offerta culturale. Il modello è stato esteso, negli ultimi 12 mesi, ad altri 406 musei nazionali (di questi, al momento solo 130 offrono la possibilità di acquisto dei biglietti in app), oggi tutti tracciati dall’app che informa su orari di apertura ed eventi straordinari di ciascuno, fornendo anche specifiche sulle collezioni e indicazioni precise sull’accessibilità. Presto, sarà sviluppata anche una nuova funzionalità, per fornire audioguide e garantire la visita guidata tramite app. “L’obiettivo è quello di implementare ulteriormente il numero di realtà in rete” spiega Osanna “Progressivamente saranno su app tutti i musei del sistema museale nazionale, che annovera circa 4.900 siti, e non solo i musei statali, ma anche quelli civici, diocesani, universitari e privati. A dimostrazione del fatto che i nostri musei non sono delle monadi, in competizione l’uno con l’altro, ma parte di un sistema che è la ricchezza e la specificità del nostro patrimonio italiano, anche per capillarità”. L’app, continua il Direttore, è stata pensata anche per aiutare i musei in difficoltà, erroneamente considerati minori solo perché fuori dalle principali rotte turistiche o “schiacciati” dall’imponente offerta museale italiana.
L’ingresso a pagamento nei musei italiani
Ed è questo l’obiettivo che riporta sul tema della bigliettazione, che il ministro Sangiuliano, sin dai primi passi nel dicastero di Via del Collegio Romano, ha eletto a fulcro di una precisa politica culturale. “L’impegno a introdurre l’ingresso a pagamento per i nostri musei è stata una piccola rivoluzione del settore culturale italiano” spiega ancora Osanna “E va di pari passo con l’adeguata valorizzazione del nostro patrimonio, perché prevedere un biglietto significa garantire risorse anche a quei piccoli musei che prima erano in difficoltà”.
“Negli ultimi anni i musei italiani sono enormemente cresciuti, associando al valore storico intrinseco la qualità dell’offerta” evidenzia Sangiuliano per sottolineare come “accanto alla tutela si debba lavorare sulla valorizzazione del patrimonio”. L’esplicito riferimento all’art. 9 della Costituzione è funzionale, nelle parole del Ministro, a ribadire che “i nuovi introiti devono essere letti come forma di ulteriore valorizzazione dell’offerta. Siamo fra i più generosi d’Europa, ma dobbiamo far pagare un biglietto per garantire risorse ai nostri musei, che offrono un’esperienza irripetibile”. Proprio in virtù del record di incassi registrato nel 2023, e vista la probabilità che il dato possa confermarsi nel 2024, sarebbe ora interessante capire come il Ministero investirà questi extraprofitti.
I 25 musei d’Italia più visitati nel 2023
Ma quali sono, dunque, i musei che si rivelano più attrattivi per i visitatori? Nel 2023 si conferma la prima posizione del Parco Archeologico del Colosseo, con il Palatino e il Foro Romano, che supera i 12 milioni di accessi. Al secondo posto sale il Pantheon, però con un dato che include l’ingresso libero del primo semestre 2023 (e quindi è destinato a ridimensionarsi nel 2024). Chiudono il podio le Gallerie degli Uffizi, che raggiungono 5 milioni di presenze e superano il Parco Archeologico di Pompei, fermo a poco più di 4 milioni. Tra i risultati da evidenziare, il sesto posto di Castel Sant’Angelo, recentemente diventato museo autonomo, e la grande crescita dei Musei del Bargello, che ottengono il dodicesimo piazzamento con oltre 600mila accessi. In lista anche due realtà non direttamente dipendenti dal MiC come il Museo Egizio di Torino (settimo) e la Venaria Reale (ventesima).
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