A Napoli l’ottocentesca Villa Pignatelli passa sotto la direzione di Palazzo Reale
La splendida villa che sorge sulla Riviera di Chiaia, finora amministrata dalla Direzione regionale Musei della Campania, da oggi sarà gestita da Palazzo Reale, diretto da Mario Epifani. Vi raccontiamo la storia (aristocratica e architettonica) di Villa Pignatelli
Una villa ottocentesca dalla storia architettonica e artistica affascinante, tanto da portarla a essere definita “una delle case-museo più belle d’Italia”. Una casa-museo per la quale, da oggi, inizia un nuovo corso amministrativo: Villa Pignatelli, che sorge sulla Riviera di Chiaia a Napoli e che ospita il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes e il Museo delle Carrozze, passa sotto la direzione del Palazzo Reale di Napoli. La Villa in precedenza era gestita dalla Direzione regionale Musei della Campania; adesso invece i due siti condivideranno la medesima guida, quella di Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale.
Il nuovo corso di Villa Pignatelli e Palazzo Reale di Napoli
“Ripercorreremo in piccolo l’iter del Palazzo Reale che al momento del mio insediamento ha acquisito l’autonomia”, sottolinea Mario Epifani. “Proseguiremo nei rapporti già instaurati dalla Direzione regionale, confermando i protocolli d’intesa già attivi e lavorando sull’identità storica della Villa. Sono già in programma numerosi interventi che miglioreranno la fruizione degli spazi, sia relativamente ai servizi di sorveglianza e di sicurezza, sia a quelli di accoglienza”. La stessa visione, quindi, che ha visto Palazzo Reale negli scorsi mesi protagonista di un percorso di rimodernamento della propria immagine, con una nuova identità visiva che possa fare da traino per progetti e collaborazioni anche internazionali, oltre a “presentare” l’istituzione come punto di riferimento culturale del territorio.
Villa Pignatelli a Napoli. La storia
Risale al 1826 la costruzione della villa, commissionata da Sir Ferdinand Richard Acton all’architetto napoletano Pietro Valente. Nel 1841, dopo la morte di Acton, la villa fu acquistata dal banchiere Carl Mayer von Rothschild, che affidò una serie di lavori di ampliamento all’architetto parigino Claret, poi completati da Gaetano Genovese, autore del restauro del Palazzo Reale di Napoli. Con l’Unità d’Italia, Villa Pignatelli fu venduta al principe Diego Aragona Pignatelli Cortes, che dispose un ulteriore ammodernamento dell’edificio, con la sala da ballo e il salotto pompeiano. Nel 1955 la principessa Rosina Pignatelli, erede della famiglia, donò la villa allo Stato italiano, a condizione che il bene fosse destinato all’esposizione delle collezioni dei Pignatelli, che comprendono maioliche, argenti, bronzi, porcellane (alcune di queste realizzate dalla Real Fabbrica di Napoli), smalti, cristalli, sculture, dipinti, mobilia e una biblioteca che conta circa 2000 testi librari e 4000 microsolchi di musica classica e lirica. Oltre ai salotti, la grande sala da ballo, la veranda neoclassica, la sala da pranzo e la sontuosa biblioteca che contraddistinguono il piano terra, e gli ambienti del primo piano (alcuni dei quali riaperti al pubblico nel 2015 dopo il restauro, tra cui il bagno del principe con la vasca di marmo di Carrara decorata con lo stemma di famiglia, lo studiolo e il boudoir della principessa), Villa Pignatelli consta anche di un parco – un “giardino all’inglese” disegnato da Guglielmo Bechi, con Ficus Macrophylla e una grande Magnolia Grandiflora – aperto tutti i giorni al pubblico.
Villa Pignatelli a Napoli. Dal Museo delle Carrozze alla Casa della Fotografia
Nelle ex scuderie di Villa Pignatelli si trova il Museo delle Carrozze (ideato da Bruno Molajoli e progettato nel 1975 da Ezio Bruno De Felice), con trentaquattro esemplari di carrozze e calessi di produzione francese e inglese, e ancora centinaia di finimenti in cuoio, morsi, bardature, fruste e frustini da caccia e oggetti destinati alla cura del cavallo. Ma la villa non è soltanto un luogo destinato alla conservazione e alla valorizzazione delle collezioni della famiglia Pignatelli: al suo interno ospita anche manifestazioni e mostre dedicate alla promozione e al dibattito sulla fotografia, infatti la villa da anni è nota anche con il nome di Casa della Fotografia. Un filone, quello contemporaneo, che verrà perseguito ancora con la direzione di Palazzo Reale, con una serie di appuntamenti che costelleranno le serate estive della villa, dalla musica al teatro.
Desirée Maida
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